CRISI: GRAVE E DELINQUENZIALE CHE UN DIRIGENTE UNICREDIT ABBIA DIFFUSO COMMENTO SULLA MORTE DELL'EURO. GHIZZONI COMPLICE SE NON LO LICENZIA IN TRONCO
CRISI: E' GRAVE E DELINQUENZIALE CHE UN DIRIGENTE DI UNICREDIT ABBIA DIFFUSO UN COMMENTO SULLA MORTE DELL'EURO. GHIZZONI COMPLICE SE NON LO LICENZIA IN TRONCO E' grave e delinquenziale che un dirigente di Unicredit banca, l'ungherese Attila Szalay-Berzeviczy, responsabile dei Global Securities Services di UniCredit ,abbia affermato che: "l'euro è morto e non può essere salvato, mentre la Grecia finirà inevitabilmente in default". Mentre gli utenti bancari e le famiglie stanno pagando i costi di una crisi sistemica generata dall'avidità e dall'azzardo morale di banche e banchieri che continuano a festeggiare con caviale e champagne, alcuni dirigenti di banca si divertano a terrorizzare il mondo glbalizzato con le loro funeste previsioni, prevedendo l'imminente funerale dell'euro. Non basta che un portavoce di UniCredit abbia sottolineato che "i commenti espressi da Szalay-Berzeviczy riflettono la sua visione personale e non la posizione della banca", in merito alla valuta unica europea praticamente morta", come ha scritto in un lungo articolo postato sul sito web Index.hu. Il signor Ghizzoni, se vuole davvero prendere le distanze e non rendersi complice del signor Attila (nomen omen) Szalay-Berzeviczy, lo licenzi in tronco perchè non si può consentire ad alcuno di scherzare sui sacrifici e le rinunce dei cittadini, su un'apocalisse finanziaria che occorre scongiurare e non favorire con comportamenti di banche e banchieri criminali. Elio Lannutti (Adusbef)29/09/2011
Documento n.9053