CRISI: DRAMMATICO CROLLO DEI CONSUMI. CON AUMENTO IVA SI RISCHIA ULTERIORE TRACOLLO CON RICADUTE DI 173 EURO A FAMIGLIA, LTRE STANGATA 1.900 $ 2011
CRISI: DRAMMATICO CROLLO DEI CONSUMI. CON L'AUMENTO DELL'IVA SI RISCHIA UN ULTERIORE TRACOLLO CON RICADUTE DI 173 EURO A FAMIGLIA, OLTRE ALLA STANGATA 2011. I dati a dir poco tragici illustrati da Confcommercio rappresentano l’ennesimo segnale negativo di una situazione giunta ormai allo stremo. Di fronte ad un crollo dei consumi così drammatico e preoccupante, l’unica risposta che viene dal Governo è una manovra iniqua e pericolosa, che metterà in ginocchio il potere di acquisto delle famiglie, con gravissime ripercussioni sull’intero andamento economico. Particolarmente “geniale e brillante” appare poi la trovata di aumentare l’IVA. Una manovra demenziale, che rivela tutta la sfacciataggine di un Governo che fa finta di dimenticare che l’IVA non si ripercuote solo sulle tasche dei cittadini, ma agisce da moltiplicatore degli introiti fiscali nel settore dei consumi petroliferi. Infatti solo per dare qualche esempio, questa tassa in % incide sia sul carburante per il trasporto dei beni di Mercato, sia sui combustibili in uso all’industria, ambedue questioni che influiscono in maniera pressoché automatica nella determinazione dei prezzi dei beni prodotti e trasportati e quindi sul tasso di inflazione. Pensiamo inoltre quando ci troveremo di fronte ad una ascesa dei prezzi del petrolio con una tassa al 21% che agirà da moltiplicatore dei prezzi sui prodotti derivati (benzina, gasolio autotrazione, combustibili ecc….) !! c’è da rabbrividire!! “a causa di questa operazione si avrà, insomma, una batosta tremenda, con un’ulteriore contrazione del potere di acquisto delle famiglie di 173 Euro (famiglie che, peraltro, subiranno nel 2011 una stangata di 1521 Euro).” - dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. Tutto ciò non inciderà unicamente sul benessere delle famiglie, già costrette a tagliare le proprie spese e, in molti casi, a vendere il proprio oro o impegnare al monte di pietà i propri beni per tirare avanti, ma avrà gravissime ripercussioni sulla produzione industriale, alimentando cassa integrazione e licenziamenti che andranno a peggiorare in maniera drammatica la situazione delle famiglie e l’andamento economico del Paese. Per questo, in una fase come quella che stiamo attraversando, consideriamo qualsiasi decisione che porta ulteriore depressione al mercato, del tutto suicida e frutto di incompetenza, mista a pervicace volontà di non intaccare rendite, ricchi patrimoni ed evasione fiscale su grande scala poiché portatori di interessi particolari, nonché di voti.29/08/2011
Documento n.9031