CRISI: BASTA MENZOGNE DEI BANCHIERI CENTRALI E GOVERNATORE DRAGHI SU ROBUSTEZZA BANCHE E SUPERAMENTO CATTIVA CONGIUNTURA ECONOMICA !

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA CRISI: BASTA MENZOGNE DEI BANCHIERI CENTRALI E GOVERNATORE DRAGHI SU ROBUSTEZZA BANCHE E SUPERAMENTO CATTIVA CONGIUNTURA ECONOMICA. E’ dal luglio 2007 quando scoppiò la bolla dei sub-prime e di altri titoli tossici cartolarizzati ed immessi nei circuiti finanziari globalizzati, che i banchieri centrali cercano di esorcizzare la gravissima crisi economica dissimulando la realtà ed edulcorando le cifre, con l’unica finalità di difendere gli indifendibili interessi delle banche. Anche lo scorso venerdì 4 giugno - giorno in cui è scoppiato il caso Ungheria – i banchieri centrali si sono affrettati a gettare acqua sul fuoco nascondendo la testa sotto la sabbia,proprio quando i depositi overnight giacenti nel conto quasi infruttifero BCE e regolato al tasso dello 0,25%, salivano a ben 351 miliardi di euro dai 299 miliardi del giorno prima, raggiungendo il livello più alto dalla nascita dell'euro nel 1999. Un segnale che la crisi non è superata e che l’Europa è diventata una polveriera pronta ad esplodere sotto l’attacco della speculazione ,è dato dalla sfiducia delle banche europee verso se stesse,che invece di riversare la liquidità sul mercato interbancario a tassi che vanno dal 1,20 fino al 3,33 per cento (Eurirs), preferiscono parcheggiare la liquidità in eccesso ad un tasso di interesse dello 0,25% anziché fare prestiti alle altre banche ed alle imprese per contribuire a superare l’attuale congiuntura. Ad ogni scoppio di crisi,di crack o di fallimento,i pompieri di Bankitalia affermano che le banche italiane sarebbero immuni,da Lehman come dalla Grecia o dall’Unheria,mentre in un mercato globalizzato è temerario dare tali rassicurazioni se non corroborate dai numeri. Le banche italiane infatti,secondo i dati della BRI (Banca dei regolamenti internazionali) sono al terzo posto dell’esposizione verso l’Ungheria dopo quelle austriache e tedesche,con oltre 21 miliardi di euro. Il 92% dell'esposizione bancaria ungherese,pari a circa 120 miliardi, è detenuta da banche europee,in particolare gli istituti di credito dell'Austria raggiungevano quota 30,8 miliardi, mentre quelli della Germania erano pari a quota 25 miliardi, seguono le banche francesi con 9,8 miliardi e degli Stati Uniti, con 3,1 miliardi. In Ungheria sono presenti i Intesa Sanpaolo, proprietaria della Cib bank, seconda banca del paese con 10,6 miliardi di totale attivo e 151 filiali (sul gruppo si tratta di poco meno del 2% degli attivi del gruppo e del 2,9% dei ricavi), mentre Unicredit, che gestisce le operazioni all'Est tramite la controllata Bank Austria, è presente con Unicredit Bank Hungary, settima banca del paese con una posizione forte nel comparto corporate pmi e 255mila clienti pari, secondo stime, all'1,1% dei ricavi totali del gruppo. Le parole degli irresponsabili oligarchi delle banche centrali,che da almeno 3 anni mentono ai mercati per salvaguardare gli esclusivi interessi dei banchieri,hanno provocato una crisi irreversibile che costerà sudore e sangue a milioni di europei.

07/06/2010

Documento n.8631

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