CRICCA DEL RATING, CHE OPERA NELL’ILLEGALITA’,PRIVA LICENZA ESMA, VUOLE PORTARE L’EUROPA E L’EURO AL CRACK, CON PAGELLE AD OROLOGERIA

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA LA CRICCA DEL RATING, CHE OPERA NELL’ILLEGALITA’, PRIVA DELLA LICENZA DELL’ESMA, VUOLE PORTARE L’EUROPA E L’EURO AL CRACK, CON PAGELLE AD OROLOGERIA NON RICHIESTE. STANDARD’S & POOR’S,LA MEDESIMA AGENZIA CHE NEL DECLASSAMENTO DEGLI USA, SBAGLIO’ UNA POSTA DI 2.000 MILIARDI DI DOLLARI, SARA’ CHIAMATA DA ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI A CONGRUI RISARCIMENTI DEI DANNI. Standard & Poor's e Moody's, la cupola del rating già sotto inchiesta dalla Procura di Trani sulle anomale oscillazioni di borsa che si sono verificate nel 2010 e nel 2011 con sei indagati, tutti esponenti delle stesse agenzie coinvolte, che non hanno alcuna licenza per emettere il rating sull’Italia essendo state bocciate dall’Esma, l’autorità di controllo europea, diffidate nei giorni scorsi ad emettere pagelle che nessuno ha chiesto, con i loro report ad orologeria vogliono portare l’Europa e l’euro alla bancarotta. I procedimenti aperti attualmente dai magistrati pugliesi, il procuratore capo di Trani Carlo Maria Capistro e il pm Michele Ruggiero - uno su Moody's e un altro su Standard & Poor's e sui suoi analisti - hanno preso il via dopo alcuni esposti di Adusbef e Federconsumatori contro le agenzie per gli effetti e le conseguenze sul mercato per la diffusione di alcuni report sulla situazione italiana. La procura di Trani - che nei giorni scorsi ha fatto eseguire sequestri di documenti nelle sedi milanesi delle agenzie di rating e un ordine di esibizione alla Consob di Roma - ha iscritto al momento nel registro degli indagati sei persone: i tre analisti di Standard & Poor's Eilen Zhang, Frank Gill e Moritz Kraemer, un analista di Moody's e i responsabili legali per l'Italia delle due agenzie oltre a persone da identificare. I magistrati pugliesi - che nell'ordine di esibizione alla Consob parlano di "giudizi falsi, infondati o comunque imprudenti" da parte delle agenzie - accusano gli analisti di Standard & Poor's di manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate per aver "elaborato e diffuso", a "maggio, giugno e luglio 2011 - anche a mercati aperti - notizie non corrette (dunque false anche in parte), comunque esagerate e tendenziose sulla tenuta del sistema economico-finanziario e bancario italiano". In particolare nell'ordine di esibizione, i pm precisano che il 20 maggio scorso "divulgavano in un report l'avvenuto 'taglio dell'outlook del debito sovrano dell'Italia da stabile a negativo', con giudizi/previsioni da ritenere falsi, parzialmente infondati e comunque imprudenti, tendenziosi e scorretti (anche nelle forme di comunicazione),mentre venerdì 1 luglio 2011 poco dopo le 13.00 (prima della chiusura dei mercati) elaboravano e divulgavano in un'ulteriore nota giudizi negativi sulla manovra finanziaria presentata in consiglio dei ministri dal ministro dell'Economia quando il testo della stessa non era ancora ufficiale e definitivo, così determinando ulteriori turbolenze sul mercato dei titoli e sulle aste dei titoli di Stato". Standard and Poor's, che stanotte ha abbassato il rating sul debito italiano dell'Italia portandolo da A+ ad A con l'outlook negativo, il che significa che in futuro potranno esserci ulteriori tagli, la stessa che nel declassare il rating degli Stati Uniti sorvolò su una posta di bilancio di 2.000 miliardi di dollari, sarà citata in sede civile da Adusbef e Federconsumatori per i danni, da accertare, che saranno causati ai risparmiatori, azionisti,famiglie,PMI ed ai possessori di titoli di Stato italiani. Adusbef e Federconsumatori lanciano un appello ai governi europei ed alla politica italiana, chiedendo di associarsi alla class action contro la cricca del rating, in particolare contro Standard & Poor's, che si permette di mettere in dubbio gli obiettivi di bilancio fissati nella manovra del governo italiano, a partire dai 60 miliardi di risparmi, perché difficili da raggiungere, ricordando che i loro conflitti di interesse con fondi speculatovi e banche di affari, rappresentano un macigno alla loro scarsa credibilità, sufficiente per sconquassare i mercati e rendere il terreno fertile agli speculatori. L’operato delle tre sorelle del rating, ampiamente ed universalmente screditate in maniera clamorosa con il fallimento di Lehman Brothers nel 2008, quando fino all’ultimo momento non si accorsero di nulla, dopo aver miseramente fallito nei loro giudizi sui subprime l’anno precedente, hanno indotto il Dipartimento di giustizia Usa ad aprire un’inchiesta sui giudizi (sbagliati) attribuiti da S&P ad alcuni prodotti legati ai mutui ipotecari americani prima dello scoppio della crisi dei subprime nel 2007, deve trovare immediata ed univoca risposta dai Governi europei, con rigidi paletti e regole urgenti all’operato di una cupola che, dopo aver imposto manovre lacrime e sangue, vuole portare l’Europa e l’euro al default per mere finalità speculative. Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

20/09/2011

Documento n.9047

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