credito al consumo: un dramma non una evoluzione positiva
ZADRA (ABI): IL RICORSO DELLE FAMIGLIE AI PRESTITI BANCARI E’ INDICE DI UNA MIGLIORE PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA. ADUSBEF: E’ UN DRAMMA E NON UNA EVOLUZIONE GESTIONALE Il professor Zadra non concorda con quanti sostengono che l’aumentato ricorso ai prestiti bancari delle famiglie italiane è indice di seria difficoltà economica. Ritiene invece che la ricerca di tali finanziamenti sia indice di una più matura ed attenta programmazione finanziarie degli italiani. Tale interpretazione è vergognosa, prima ancora che sbagliata. Il credito al consumo è cresciuto di oltre il 25 per cento, passando da 46 a 58 miliardi di euro perché, soprattutto il ceto medio, deve ricorrere a finanziamenti esterni per gli acquisti di prodotti alimentari e beni di prima necessità, visto che l’ultima settimana del reddito mensile è stata mangiata da arrotondamenti, rincari, aumenti di prezzo ingiustificati. L’analisi dell’Abi è quindi inveritiera ed anzi offensiva per milioni di consumatori costretti ad indebitarsi per sopravvivere. Ma l’Italia non è l’America, ed Adusbef lancia un forte allarme sui pericoli che il sovraindebitamento delle famiglie presenterà in futuro. Le banche hanno già in pugno buona parte del versante dell’offerta e del settore produttivo (specie grandi aziende) e le difficoltà finanziarie dei consumatori genereranno una schiavitù a favore degli istituti di credito anche sul versante della domanda. A tal proposito, è sufficiente scorrere i livelli dei tassi relativi alle soglie d’usura, per valutare la gravità degli impegni finanziari cui si sottopongono coloro che ricorrono a prestiti: ad esempio, prestiti contro cessione del quinto dello stipendio, fino a 5.000 euro, tasso medio 21,19 per cento, soglia d’usura 31,785 per cento; credito finalizzato all’acquisto rateale fino a 1.500 euro, tasso medio 16,86, tasso soglia del 25,29 per cento. Un ricorso prestiti con tali tassi, comporta una spesa annua aggiuntiva di mille euro. Adusbef deve constatare che il problema del sovraindebitamento delle famiglie europee, un tempo quasi esclusivo del Nord Europa e già all’attenzione di Bruxelles, sta avendo pesanti ripercussioni anche nel nostro paese: basta considerare l’andamento dei consumi in Italia. Adusbef, infine, depreca analisi tanto superficiali e fuorvianti che, ammantando il fenomeno con false caratteristiche di evoluzione finanziaria, cercano di far considerare normali, anzi progredite, situazioni semplicemente drammatiche. Il presidente Elio Lannutti Roma, 22 marzo 200522/03/2005
Documento n.4561