CRACK MUTUI SUB-PRIME E CRISI DEI MERCATI
COMUNICATO STAMPA RISPARMIO TRADITO: IL CRACK DEI MUTUI SUB-PRIME USA, DOLOSAMENTE IMPACCHETTATI E MESCOLATI ALLE OBBLIGAZIONI IN ASSENZA DI DOVEROSI CONTROLLI,HA GIA’ PRODOTTO IN ITALIA, PERDITE PER 130 MILIARDI (DIRETTE DI BORSA PER 74 MLD.EURO, INDIRETTE SUI FONDI,COMUNI E PENSIONI, PER 56 MLD). OGNI FAMIGLIA CHE INVESTE SUI MERCATI, HA GIA’ VISTO BRUCIARE TRA 6.500 E 8.200 EURO NEGLI ULTIMI 30 GIORNI,ED IL PEGGIO DOVRA’ ANCORA ARRIVARE. Diversamente da quanto affermano Banca d’Italia ed agenzie di rating interessate, la crisi dei mutui americani,dolosamente impacchettati e mescolati alle obbligazioni in assenza di doverosi controlli delle autorità di vigilanza (Banche Centrali,Autorità di Borsa, FMI) per trasferire i rischi assunti e spalmarli sui mercati, ha già prodotto in Italia perdite pari a 130 miliardi di euro,solo negli ultimi 30 giorni,74 dei quali ascrivibili alla capitalizzazione di borsa, 56 miliardi alle perdite su obbligazioni (eccetto i titoli di Stato che si sono rivalutati),fondi comuni e fondi pensioni, proprio il miglior viatico per 1,6 milioni di lavoratori, che hanno trasferito a quei fondi il loro TFR. E’ come se ogni famiglia italiana che abbia investito in borsa, nei Fondi Comuni o nei Fondi Pensioni, abbia visto bruciare nel giro di 30 giorni, una somma tra 6.500 ed 8.200 euro del loro sudato risparmio,mentre il peggio dovrà ancora avvenire la prossima settimana,alla riapertura dei mercati,perché non ci può essere immissione di liquidità che tenga da parte di FED,BCE ed altre banche Centrali per rianimare i mercati,a fronte dell’incertezza e di un’operazione verità, sull’entità reale delle vere esposizioni nei sub-prime ed altri prodotti spazzatura, i quali solo negli Stati Uniti, rappresentano tra il 10 ed il 12 per cento del totale dei mutui erogati,per un controvalore di 10.000 miliardi di dollari. I mercati infatti, nonostante iniezioni massicce di liquidità (circa 200 miliardi di euro in due giorni) non sembrano fidarsi delle assicurazioni delle banche centrali,come la Banca d'Italia,che per rassicurare il mercato inetta dosi massicce di tranquillanti, né delle agenzie di rating come Standard e Poor’s tra le massime responsabili del crack,quando afferma che “L'impatto della crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti e della conseguente turbolenza dei mercati, avranno un impatto limitato anche sulle altre banche dell'Europa occidentale”, a fronte della seconda Caporetto,dei mercati azionari europei che in soli due giorni ha visto bruciare 468 miliardi di euro di capitalizzazione di borsa, specie il sudato risparmio dei piccoli investitori.. Ma Standard & Poor's, secondo la quale sarebbe improbabile che vi possano essere «cambi nella generalmente forte qualità del credito del settore», perché le banche europee, spiegano gli analisti, dovrebbero essere ben posizionate per assorbire l'impatto, giudicando inoltre «salutare» una correzione del mercato, non è la stessa agenzia di rating,che assieme a Fitch e Moody’s hanno emesso rapporti lusinghieri,spesso da tripla “A” su prodotti finanziari confezionati con i mutui sub-prime ad altissimo rischio,che viaggiano alla deriva nei portafogli di banche ed altri investitori ? Le Autorità monetarie e di borsa, se voglio davvero riportare un clima di fiducia,devono cominciare a fare pulizia,monitorando la reale situazione degli strumenti derivati,ma soprattutto, verificando le allegre pagelle da tripla “A” date dalle agenzie di rating a prodotti spazzatura,poi frettolosamente declassati, sanzionando comportamenti spesso truffaldini ed in conflitto di interesse con le stesse banche,alle quali le tre sorelle americane monopoliste del rating,quali Moody’s,Fitch,Standard & e Poor’s sono legate agli istituti di credito che piazzano prodotti bidone e giudicano ottimi, con rapporti incestuosi. Elio Lannutti (Adusbef) Roma,11.7.200711/08/2007
Documento n.6750