Controllate gli estratti conto
CARO-BANCA: POICHE’ CONTINUANO GLI SCIPPI CON DESTREZZA A DANNO DEI CORRENTISTI (BEN 20 BANCHE, COMPRESA LA BNL,HANNO APPORTATO VARIAZIONE DI TASSI E COSTI ANCHE LA VIGILIA DI NATALE),IN ATTESA DI ABROGARE GLI ARTT.117 E 118 DEL TUB (TESTO UNICO BANCARIO),I CONSUMATORI DEVONO CONTROLLARE CON ATTENZIONE GLI ESTRATTI CONTO CHE STANNO PER RICEVERE,E IN CASO DI ADDEBITI INGIUSTIFICATI,CONTESTARLI CON LA CHIUSURA DEL CONTO SENZA SPESE. Neanche la vigilia di Natale il “caro-sportello” ha offerto una tregua ai tartassati correntisti,con ben 20 banche in azione, tra le quali BNL, che ha ritoccato i tassi dello 0,375 % ed aumentato dello 0,25 per cento la commissione di massimo scoperto; la Cassa di Risparmio di Orvieto,che ha pubblicato in Gazzetta ben 8 pagine di stangate che vanno da un rincaro dello 0,50 per cento della struttura dei tassi attivi,ad una diminuzione di 0,10 punti di quelli passivi,ad un aumento di 2 giorni di valuta che si attestano a ben 20 giorni,ad una introduzione di 5 euro di balzello per pagare le rate dei mutui per cassa,mentre nessuna delle 221 banche che hanno ritoccato i costi dal 14 al 24 dicembre,mettendo le mani nelle tasche dei correntisti,ha provveduto ad aumentare di una sola infinitesima frazione i tassi sui depositi ! Mentre Adusbef continua a denunciare il “sistema Fiorani” di mettere le mani nelle tasche dei correntisti, effettuando illeciti addebitati di spese fantasma per servizi bancari mai richiesti e neppure erogati,patologici alla ex BPL,fisiologici in tutto il sistema bancario, i costi dei conti correnti- anche in virtù della difesa dell’italianità delle banche e di un sistema di vigilanza della Banca d’Italia strabico,che non ha mai voluto prevenire fenomeni di pirateria bancaria- continueranno a lievitare ed occorrerà ben guardare fra qualche giorno,gli estratti conto di fine anno delle banche,per evitare quelle sgradite sorprese che sono più di una certezza. Se si pensa che nella settimana che va dal 14 dicembre al 22 dicembre, ben 191 banche (29 il 22 dicembre, 22 il 21; 28 il 20-12; 32 il 19; 20 il 17; 4 il 16; 40 il 15; 16 il 14), con il pretesto della BCE che ha aumentato i tassi dello 0,25 per cento, hanno effettuato allegre modifiche generalizzate sui conti correnti, con voci fantasiose di costi,spese e commissioni,effettuando il consueto avviso in Gazzetta Ufficiale, non mancheranno gli addebiti illeciti che Adusbef chiede di denunciare in tutte le più opportune sedi,comprese la magistratura. Mentre la BCE ha portato al 2,25 il costo del denaro,con un rincaro dello 0,25 per cento,le banche italiane nella maggior parte dei casi,non solo hanno provveduto ad un aumento dei tassi su tutte le forme tecniche di impiego dello 0,50 per cento,dimenticando di aumentare i tassi sui depositi,fermi ad una media dello 0,0125 per cento,ma hanno rincarato la dose sia aumentando la commissione di massimo scoperto,che viaggia ad una media dell’1,50 per cento,che alcune spese introdotte arbitrariamente sui conti correnti. Delle banche monitorate dall’Adusbef negli ultimi 60 giorni dalle consuete pubblicazioni in Gazzetta Ufficiale,ben 283 (con la maggioranza tra casse rurali, banche popolari,banche di credito cooperativo,ma anche colossi come Unicredit, MPS, Popolare di Milano,Antonveneta,San Paolo Imi,Banco di Napoli,Carifirenze, Bancaunipol, Banco di Sicilia),solo una minoranza ha provveduto a ritoccare i tassi dello 0,25 per cento,mentre la maggioranza ha apportato variazioni dello 0,50 per cento, e ben 23 tra lo 0,75 per cento e l’1 per cento,effettuando allegri ritocchi di costi e commissioni, di aumento delle spese perfino per gestire i libretti di risparmio e di loro estinzione (100 euro per depositi a risparmio,120 euro di spese di chiusura del conto,Banca Pop. di Bari,G.U. del 7.12.2005). Sono stati apportati cambiamenti significativi sul top rate,che raggiunge il 13,75 per cento in media; sulla commissione di massimo scoperto,fissata ad una media dell’1,25 per cento; sulle spese di produzione ed invio di estratto conto (+ 0,50 euro); sono state introdotte penali per conti non affidati che vanno a debito pari a 110 euro trimestrali; inaugurate spese di chiusura contabile fino a 500 euro (Banco di Sassari- G.U. del 7.12.2005); nuove commissioni per richiesta esito bancario pari a 15,50 euro (Banca Popolare di Lanciano e Sulmona-G.U.6.12.2005); perfino 100 euro mensili di spese di sconfinamento (Credito Cooperativo- G.U. 6.12.2005), ma nessuna banca ha provveduto ad aumentare i tassi sui depositi bancari ! La Carifirenze,con annuncio del 21 dicembre,ha apportato una raffica di rincari,quali 30 euro di aumento generalizzato di spese fisse o di chiusura contabile; da 10 a 30 euro come spese istruttoria gestione affidamenti,0,50 centesimi di euro in più di commissione bonifici che passano a 4,50 euro; 2 euro di ritocco all’insù per diritti fissi insoluti; che passa a 10 euro; 1 punto in più di tasso di interesse su alcune tipologie di prestiti; mentre Caribolzano ha stabilito 7 euro per Certificato di Deposito; 6 euro per i bonifici; 15 euro per effetti domiciliati presso altre banche; 5,50 euro per pagare le bollette (luce,gas,telefono,ecc.); 10 euro per “liquidazione somme disponibili”, mentre la Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha introdotto 0,40 euro per ogni ricarica di carte prepagate. Tra i ritocchi adottati alcune chicche: la Banca Capasso Antonio, ha pubblicato in Gazzetta tutta una serie di costi per ricerche di documenti di: “nostri assegni estinti e giacenti negli archivi” con le seguenti tariffe: 20 euro per ogni assegno; 25 per ogni estratto conto; 50 euro per fotocopie di contratti; 100 euro per fotocopie di contratto comprensivo di allegati; 35 euro per ogni assegno circolare; 50 euro,oltre un rimborso di 2,50 euro per ogni foglio fotocopiato,per altra documentazione diversa da quella precedentemente indicata”. La Tercas (Cassa risparmio Teramo) ha pubblicato in G.U. l’introduzione di spese istruttoria mutui,pari all’1,75 per cento; aumento di commissioni Pagobancomat praticate alla migliore clientela di 0,25 euro; mentre la Cassa di Risparmio di Civitavecchia ha effettuato un aumento generalizzato di 0,40 euro,per spese singola scrittura; di 5 euro come spese fisse per ogni chiusura contabile con numeri debitori; di 10 euro per spese fisse numeri creditori; 0,25 euro per singola operazione; 20 per cento sulle spese forfetarie di chiusura; 0,30 euro per l’invio estratto conto; 1 euro in più sui bonifici per cassa; di 30 euro sulle spese fisse di chiusura contabile,che passa a 100 euro a trimestre,ossia 400 euro annui: mentre gli “studi” dell’Abi continuano a sostenere che un conto corrente costa in Italia 65 euro ! I costi dei conti correnti bancari italiani,ad onta di quanto affermano ben pagati studi commissionati dall’Abi,sono di 252 euro secondo l’Ocse, di ben 550 euro per Adusbef,e continueranno a lievitare di almeno un 8-10 % con ricadute di 45-55 euro a correntista, mentre gli utili delle banche,a fronte di una congiuntura economica sfavorevole e di grave sofferenza per milioni di famiglie,sono stratosferici e scandalosamente conseguiti sulla pelle delle famiglie e delle imprese,mentre consulenza offerta e qualità dei servizi erogati,lasciano molto a desiderare. I consigli di Adusbef per scoraggiare la mano morta delle banche sulle tasche dei correntisti: 1) leggere con molta attenzione l’estratto conto,verificando la presenza di voci strane di costo; 2) confrontarlo con l’estratto conto precedente,per verificare la presenza di “strani addebiti; 3) contestare immediatamente allo sportello l’eventuale ed inaspettato addebito; 4) chiedere l’immediata chiusura del conto corrente,che deve essere preteso senza costi di chiusura; 5) per riaprire il conto corrente scegliere quelle banche che fanno conti “a pacchetto” con costi fissi e predeterminati, fissati per almeno 3-4 anni; 6) non esitare a denunciare alle associazioni dei consumatori ed alla Procura della Repubblica competente (il fac-simile può essere scaricato dal sito dell’Adusbef),quelle banche che effettuano vere e proprie indebite appropriazioni,sulla pelle dei correntisti. Il Presidente Elio Lannutti Roma,26.12.200526/12/2005
Documento n.5479