CONTI DORMIENTI: DOPO IL NULLA OSTA DELLA CORTE DEI CONTI, URGE IL MONITORAGGIO DA BANKITALIA
COMUNICATO STAMPA CONTI DORMIENTI: DOPO IL DEFINITIVO NULLA OSTA DELLA CORTE DEI CONTI, DIVENTA URGENTE IL MONITORAGGIO DI BANKITALIA SU LORO CONSISTENZA, IN ATTESA DELLA COMMISSIONE MINISTERIALE, CHE SI INSEDIA IN AUTUNNO. Dopo il nulla osta definitivo della Corte dei Conti, che ha approvato lo schema di regolamento sui conti "dormienti", il Dpr approvato il 5 giugno scorso dal Consiglio dei ministri,che prevede di far confluire nel fondo ad hoc,creato per risarcire le vittime di crack finanziari le somme depositate presso banche, assicurazioni, Poste, intermediari, Sim e Sgr e non movimentate per almeno dieci anni,stimati in una forchetta tra i 10 ed i 15 miliardi di euro, diventa urgente che per una volta,la Banca d’Italia effettui un attento monitoraggio per evitare che i fondi dormienti vengano distratti o incamerati dalle banche,con una interpretazione del codice civile secondo il quale si prescrivo entro 10 anni,che integra pesanti reati penali come l’appropriazione indebita, già denunciati da Adusbefe ad una dozzina di Procure della Repubblica. Il provvedimento che per diventare operativo, deve essere pubblicato in "Gazzetta Ufficiale", è stato varato,dopo anni di battaglie dell’Adusbef, che risalgono addirittura al 1991, per risarcire le vittime dei crack finanziari,come Cirio, Parmalat,Giacomelli,o danneggiati dal default dei bond argentini, ma parte dei fondi saranno utilizzati (20%) per stabilizzare i precari della Pubblica Amministrazione. Ma ai telefoni dell’Adusbef, che ha iniziato questa battaglia dal lontano 1991,dopo l’approvazione della legge antiriciclaggio effettuando un monitoraggio sui “fondi dormienti” delle sole banche, stimati in quel periodo tra i 12.000 ed i 15.000 miliardi di vecchie lire, arrivano oggi tante richieste di chiarimento da parte di risparmiatori vittime dei crack finanziari, oltre 630.000, rispettivamente 450.000 coinvolti nel crack dell’Argentina; 145.000 in Parmalat; 35.000 nei bond Cirio, truffati e raggirati dai cattivi consigli delle banche, per un controvalore di 26,00 miliardi di euro. Tanti,pur apprezzando l’impegno del Governo,che su sollecitazione di Adusbef ha inserito l’emendamento in finanziaria al Senato nel dicembre scorso, chiedono se riusciranno mai a rivedere i propri soldi investiti 7/8 anni fa, come riusciranno a riaverli, quando e con quali tempi, quali le modalità e se devono o meno attivarsi, magari presentando qualche domanda ed a chi eventualmente indirizzarla Nel ricordare tempi e modi di passaggio dei soldi e dei titoli nel Fondo del ministero dell'Economia, che impone agli intermediari finanziari (banche, Sim, gestori del risparmio, Poste,compagnie di assicurazioni) di avvisare il cliente del rischio di estinzione del conto,mediante una lettera raccomandata all’ultimo indirizzo conosciuto,con il passaggio dei fondi,in assenza di operazioni dopo 180 giorni dalla spedizione dell’avviso,nella gestione dello Stato, Adusbef rivolge ulteriore appello alla Banca d’Italia per effettuare un monitoraggio sui fondi dormienti,che in moltissimi casi, sono stati dichiarati “prescritti” ed oggetto di esposti denunce a 12 Procure della Repubblica,con ipotesi di appropriazione indebita. I risparmiatori traditi per ora (fino al 31 ottobre 2007), ed almeno fino all’insediamento della commissione ministeriale, formata da un presidente del Consiglio di Stato, un consigliere della Corte dei Conti, un dirigente del Tesoro, uno della Banca d'Italia, dell'Isvap, della Consob e dei consumatori, non devono fare assolutamente nulla e verranno tempestivamente informati qualora dovranno manifestare interesse nel loro status di obbligazionisti truffati dalle banche,meritori quindi di equo indennizzo del fondo, che seppur non dovesse avere la capienza necessaria per risarcire tutti per una parte del capitale perduto, continuerà ad alimentarsi ogni anno. Se tutto va bene e non si registreranno ostruzionismi consueti di banche e Bankitalia, entro i primi mesi del 2008,il fondo potrà iniziare i primi risarcimenti. Elio Lannutti (presidente Adusbef) Roma,20.7.200720/07/2007
Documento n.6707