CONSUMI: IL CROLLO DELLE VENDITE DIMOSTRA DIFFICOLTA’ E DISAGI DELLE FAMIGLIE

in Comunicati stampa
CONSUMI: IL CROLLO DELLE VENDITE DIMOSTRA DIFFICOLTA’ E DISAGI DELLE FAMIGLIE ITALIANE A REDDITO FISSO,ANCHE DEL CETO MEDIO,COSTRETTE A TIRARE LA CINGHIA ED A RINUNCIARE A BENI PRIMARI,PER SOPRAVVIVERE. 4 ANNI FA, UNA FAMIGLIA CON DUE STIPENDI DI 5 MILIONI DI LIRE,SI SENTIVA BENESTANTE, OGGI CON 2.600 EURO,SI SENTE INDIGENTE SE NON A RISCHIO DI ENTRARE NELLA SOGLIA DI POVERTA’. ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI CHIEDONO AL GOVERNO MISURE STRUTTURALI URGENTI PER USCIRE DALLA CRISI,ED A COLORO CHE HANNO SPECULATO CON IL PRETESTO DELL’EURO, DI EFFETTUARE RIDUZIONI DEL 20 PER CENTO SUI PREZZI,ANTICIPANDO I SALDI. Mentre il Governo si trastulla nella politica degli annunci,promettendo di ridurre l’impatto del caro petrolio sulle tasche dei cittadini,le vendite al dettaglio registrano l’ennesima debacle con un crollo senza precedenti,pari al 3,9 per cento rispetto ad aprile scorso, e dello 0,8 per cento rispetto al mese precedente,con una diminuzione tendenziale la più forte mai registrata prima. I dati riflettono il disastro della situazione economica del Paese,che dimostra una grave crisi dei consumi, sia nelle vendite di beni alimentari (meno 3,6 per cento) sia dei prodotti non alimentari (meno 4 %),con milioni di famiglie a reddito fisso,anche del ceto medio, impoverite con il pretesto dell’euro dagli omessi controlli del Governo,costrette a privarsi di beni primari per poter quadrare il bilancio famigliare ed arrivare alla fine del mese. Fuori dagli annunci propagandistici del vice premier Tremonti,il Governo non ha varato alcuna politica economica in grado di far fronte ai gravissimi disagi dei cittadini,ma ha al contrario approvato provvedimenti contro il mercato (legge truffa salvacompagnie),a favore degli evasori (scudo fiscale),cercando di non disturbare le lobby che condizionano l’azione di governo: basta vedere il provvedimento sui farmaci del querulo ministro Storace che impedisce,come nel resto d’Europa, la vendita dei farmaci da banco nei supermercati,con sconti dal 30 al 50 per cento ! Il crollo delle vendite nelle imprese operanti su piccole superfici (meno 4,8 per cento), nella grande distribuzione (meno 2,7 per cento), con gli hard discount e grandi magazzini che accusano flessioni di vendita inferiori tra l’1,5 e lo 0,5 per cento,dimostrano la selezione dei consumatori a scegliere prodotti più a buon mercato non per diletto,ma per la necessita di quadrare i conti a volte anche rinunciando agli acquisti di beni necessari,come gli alimentari. I prezzi della maggior parte dei beni al dettaglio,dagli alimentari alle bevande, hanno subito aumenti record con il pretesto dell’euro,ed una famiglia che 4 anni fa si sentiva benestante con 2 stipendi da 5 milioni di vecchie lire,oggi si sente povera con 2.600,costretta ad apportare consistenti riduzioni ai propri consumi,dai viaggi alle vacanze, dalla spesa alimentare al tempo libero,dalla benzina all’abbigliamento e calzature,ecc. Adusbef e Federconsumatori,oltre a chiedere al Governo provvedimenti fiscali seri su Iva ed accise,bollette elettriche e del gas,servizi bancari ed assicurativi,chiedono a tutti coloro (meno del 10 per cento) che hanno avuto la facoltà di fare prezzi e tariffe,trasferendo nello loro tasche in 4 anni,ben 52 miliardi di euro,sfilati al 90 per cento dei consumatori,di apportare riduzioni dei prezzi del 20 per cento,unico modo serio per rilanciare i consumi,anticipando massimo al 30 giugno,la stagione dei saldi. Adusbef-Federconsumatori Roma,22.6.2005

22/06/2005

Documento n.4782

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