CONSOB: LAMBERTO CARDIA SI DIMETTA ENTRO OTTO GIORNI !

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA CONSOB: ADUSBEF HA PRESENTATO L’ENNESIMO ESPOSTO-DENUNCIA ALLE PROCURE DELLA REPUBBLICA DI ROMA E DI MILANO, SULLA GRAVISSIMA VICENDA DI CARDIA JUNIOR, CONSULENTE STRAPAGATO DI FIORANI E LIGRESTI,SUI QUALI CARDIA SENIOR SI DOVRA’ PRONUNCIARE. Adusbef, allegando l’articolo del settimanale l’Espresso in edicola ed alcuni ritagli del quotidiano La Repubblica, ha presentato l’ennesimo esposto denuncia alle Procure della Repubblica di Roma e di Milano, segnalando lo scandalo di un’autorità di vigilanza come la Consob presieduta da Cardia Senior,chiamata a decidere su assetti societari di Fiorani e Ligresti, con l’operato delle super pagate consulenze del Cardia Junior. In un paese normale, quando non vengono smentiti articoli di stampa,pubblicati da La Repubblica o dal settimanale L’Espresso, dove l’avv. Marco Cardia, super-consulente della Banca Popolare di Lodi con 220.000 (duecentoventimila) euro l’anno, professionista di fiducia dell’Immobiliare Lombarda, la società quotata in Borsa e controllata da Ligresti che potrebbe diventare oggetto di un’Opa per consentire allo stesso Ligresti di avere il controllo totale della società, scattano volontarie dimissioni o la destituzione immediata da tutte le cariche ricoperte nella Consob. In un Paese normale,dove era già lampante l’incompatibilità di papà Lamberto al vertice della Consob con la dorata consulenza elargita dal ragionier Fiorani al figlio Marco, diventa ancora più scandalosa,come ricostruisce l’Espresso, la designazione dell’avv. Marco Cardia nel comitato dell’Immobiliare Lombarda di tre professionisti che vigila sull'organizzazione societaria in base alla legge 231 del 2001 (responsabilità penale delle aziende). Anche la Premafin, tra tanti professionisti con competenze in questo specifico settore, ha scelto proprio il figlio del presidente della Consob per affidargli un incarico nel comitato di controllo istituito dalla legge 231. Bussando alle porte del gruppo Ligresti l'avvocato Cardia è poi riuscito a soddisfare brillantemente le sue esigenze immobiliari. Da qualche tempo ha trasferito la sua residenza nel quartiere Parioli a Roma, in un elegante palazzo dato in affitto dalla Milano assicurazioni, controllata da Fondiaria-Sai. Ed è targata Ligresti anche la proprietà della sede milanese dello studio legale Cardia, non lontano dalla stazione Centrale. Adusbef aveva già denunciato alla magistratura la girandola di nomine di Cardia Junior,senza destare alcun imbarazzo in Consob la notizia che il figlio del presidente era a libro paga della Popolare di Lodi di Gianpiero Fiorani per un incarico di consulenza da 220 mila euro all'anno. Fiorani, come noto, è poi finito nel mirino della magistratura penale e della stessa Consob per una serie di gravissime irregolarità. Adesso invece emergono i rapporti con Ligresti, uno dei 'grandi vecchi' della finanza nazionale, presente in alcuni degli snodi decisivi del potere economico, da Mediobanca, al Corriere della sera all'Unicredito. E’ vero che nessuna legge vieta ai figli dei commissari Consob di accettare incarichi retribuiti da aziende sottoposte al controllo della Commissione,ma nel mondo della finanza,esistono norme che, in materia, fissano alcuni precisi principii in materia di incompatibilità. Il codice di autodisciplina delle aziende quotate, per esempio, prescrive che il consigliere di amministrazione di una società quotata in Borsa non può dirsi 'indipendente' se un suo parente stretto (figli compresi, ovviamente) "ha o ha avuto nell'esercizio precedente una significativa relazione commerciale, finanziaria o professionale" con la società in questione o con un soggetto che la controlla. Adusbef,oltre ad aver adito ancora una volta la magistratura,ha inviato una lettera al presidente Prodi, ai ministri del Governo dimissionario ed ai gruppi politici presenti in Parlamento,per evitare che il dottor Lamberto Cardia, possa continuare indisturbato nella sua opera, così come è previsto,a dimostrazione di una collusione, da un emendamento occultato nel decreto “milleproroghe”.

11/02/2008

Documento n.7135

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