CON LA RIFORMA DEL RISPARMIO, L’ONOREVOLE BERLUSCONI FIRMA IL SUO INELUTTABILE DECLINO.
CON LA RIFORMA DEL RISPARMIO, L’ONOREVOLE BERLUSCONI RADDOPPIA LA VERGOGNA ACQUISITA CON LA LEGGE TRUFFA SALVACOMPAGNIE; MA FIRMA IL SUO INELUTTABILE DECLINO. I crack finanziari che hanno coinvolto un milione di risparmiatori e bruciato 39,8 miliardi di euro (di cui 20 solo quelli della Parmalat) sono stati possibili anche per la totale assenza di controlli. Anche quando è stata direttamente chiamata in causa, Banca d’Italia ha voltato la testa dall’altra parte, come sta dimostrando il processo, pur tardivo, alla Bipop-Carire. Proprio per tali motivi e, soprattutto, perché le funzioni di vigilanza bancaria possono essere svolte con maggior efficacia dall’Antitrust, è bene che S.S. Antonio 22° cessi la sua funzione a vita e torni a rispondere delle sue decisioni meno sindacabili dei misteri della fede. Il governo Berlusconi, presentando l’emendamento soppressivo circa la carica a vita e dell’attribuzione all’Antitrust del settore creditizio, decide di difendere l’indifendibile quali i non più giustificabili privilegi e volta le spalle ad un milione di risparmiatori ( tre milioni di elettori). L’onorevole Berlusconi difende la carica a vita del governatore Fazio, ma firma al tempo stesso la sua sconfitta, il suo declino politico perché tre milioni di consumatori, che hanno perso – anche grazie al signor Fazio – i loro sudati risparmi, avranno la memoria lunga in occasione delle elezioni e, in ogni caso, l’Intesa dei Consumatori ricorderà a tutti i danni della legge truffa sulla RC Auto e quella sul risparmio confezionata per non disturbare la nomenklatura. Elio Lannutti Presidente di Adusbef – Intesaconsumatori Roma, 2 marzo 200502/03/2005
Documento n.4490