Commistione banche-imprese sarebbe da vietare

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA BANCHE IMPRESE: MENTRE IL F.M.I. METTE IN GUARDIA SU UN SISTEMA DI FINANZIAMENTO BANCARIO ANCORA TROPPO ALTO IN ITALIA, CONFINDUSTRIA PLAUDE ALL’INGRESSO DELLE BANCHE NELL’UNIONE INDUSTRIALE DI ROMA. LA COMMISTIONE BANCHE IMPRESE,PRATICATA NEGLI ANNI SCORSI (CIRIO, PARMALAT, ECC.) CHE HA GENERATO DISASTRI FINANZIARI ADDOSSATI AI RISPARMIATORI,E’ UN FENOMENO MOLTO NEGATIVO CHE SAREBBE DA VIETARE, NELLA RILETTURA IN PARLAMENTO DELLA LEGGE SUL RISPARMIO. Mentre il Fondo Monetario Internazionale mette in guardia alcuni Paesi come l’Italia,che ha un sistema di finanziamento bancario molto elevato rispetto ad altri paese e quindi una forte dipendenza creditizia delle imprese verso le banche,il presidente di Confindustria plaude alla sperimentazione che prende oggi avvio, con l'ingresso di alcuni tra i principali gruppi bancari nell'Unione degli Industriali e delle Imprese di Roma. La commistione banche imprese,con la prassi abituale di inserire nei cda delle banche i rappresentanti delle imprese,che deliberavano così anche linee e qualità del credito erogato a se stesse,ha generato disastri finanziari denominati Cirio e Parmalat, ad esempio,addossati ai risparmiatori,è giudicato negativamente dall’Adusbef,che ha già chiesto alle competenti commissioni parlamentari,nella rilettura della legge sul risparmio licenziata dall’ultimo CDM, vengano vietate. Il sistema bancario,che ha cooptato nel cda o nei patti di sindacato, quei rappresentanti delle imprese che avevano interesse ad acquistare quote azionarie degli Istituti di Credito in cambio di posti, ha creato una commistione di interesse che si è riverberata negativamente sui risparmiatori e sulla fiducia stessa e reputazione nel sistema creditizio: delle due l’una. O si vieta alle banche che hanno industriali nel loro azionariato,di entrare nei cda,o si deve impedire che la stessa banca possa erogare allegri affidamenti, alle imprese azioniste nell’interesse della tutela del risparmio e dei consumatori. Il Presidente Elio Lannutti Roma,6.9.2006

07/09/2006

Documento n.6287

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