CIBI ADULTERATI: RENDERE PUBBLICI I NOMI DELLE DITTE CHE UTILIZZAVANO MATERIE PRIME ADULTERATE
CIBI ADULTERATI: INTESACONSUMATORI CHIEDE DI RENDERE PUBBLICI I NOMI DELLE DITTE CHE UTILIZZAVANO MATERIE PRIME SCADUTE E DOVE VENIVANO COMMERCIALIZZATI I LORO PRODOTTI SERVONO PENE PIU’ SEVERE PER CHI COMMETTE REATI ALIMENTARI A RISCHIO MILIONI DI KG DI CIBI REALIZZATI CON MATERIE PRIME PERICOLOSE Non c’è pace per i consumatori italiani. Dopo mucca pazza, influenza aviaria e itx si scopre ora un nuovo scaldalo legato all’alimentazione, quello dei cibi adulterati che finiscono sulle tavole dei consumatori. “La cosa che lascia sconvolti – afferma Intesaconsumatori – è che le indagini dei Nas sono partite ben 2 anni fa, nel 2003: questo significa che intanto milioni e milioni di chili di prodotti alimentari pericolosi sono finiti sulle tavole degli italiani, ignari di mangiare cibi prodotti con uova ammuffite e vermi. Una quantità potenziale di cibo pericoloso così ingente da destare grande preoccupazione”. ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI chiedono oggi non solo di rendere pubblici i nomi delle aziende che vendevano all’industria alimentare ovoprodotti fuori legge, ma anche di specificare quali ditte si rifornivano presso di esse, e in quali zone d’Italia venivano commercializzati i prodotti finiti realizzati con materiale di scarto e pericoloso. Questa vicenda – conclude Intesaconsumatori – dimostra come sia indispensabile introdurre nel nostro paese pene più severe per i reati alimentari, e come sia urgente arrivare alla creazione di una Agenzia per la Sicurezza alimentare, la cui assenza in Italia – alla luce degli ultimi avvenimenti - rappresenta una grave irresponsabilità delle nostre istituzioni”. --------------------------------------------------------------------------------07/12/2005
Documento n.5362