CAROVITA: MENTRE TUTTO AUMENTA,ARRIVA IL MIRACOLO DI SAN BIGGERI (ISTAT) CHE RIDUCE L'INFLAZIONE DI SETTEMBRE
COMUNICATO STAMPA CAROVITA: L’ISTAT FA IL MIRACOLO DI RIDURRE L’INFLAZIONE A SETTEMBRE ! MENTRE IL PRICE MONITOR DI REPUBBLICA RILEVA UNA CRESCITA A DUE CIFRE. MA LA PERCEZIONE DI CHI PERDE IL PROPRIO POTERE DI ACQUISTO E’ ILLUSORIA! Mentre continuano ad aumentare le bollette di luce e gas,le rate dei mutui sono alle stelle per effetto dell’euribor arrivato al 5,24%, il pane e la pasta rincarano del 10%, le polizze rc auto ed i costi dei servizi bancari aumentano del 4,7% e le famiglie ricevono richieste di aumento della Tarsu dai propri Comuni da un + 20 ad un + 30%, la crisi dei mutui fa crollare le borse ed il Price Monitor di Repubblica, condotto da Ipr marketing, rileva una inflazione percepita su un campione rappresentativo di intervistati a due cifre che comprende anche i mutui (certamente illusoria per la statistica ufficiale !) l’Istat fa il miracolo di ridurre il carovita di settembre dello 0,3%, che passa così dal 4,1 al 3,8 per cento (nell’Europa dei 15 scende al 3,6 dal 3,8%). Secondo il campione di intervistati da Ipr Marketing per La Repubblica, che non ha certo valenza scientifica, ma verifica le sensazioni dei consumatori, il carovita cresce invece di diminuire, a cominciare dall'allarme alimentari,che secondo gli intervistati, a settembre ha raggiunto il + 19,2 per cento, il tasso più alto tra le categorie di beni e servizi. Seguono i trasporti (+14,7 per cento), le spese per la casa (14,6 per cento), per manutenzione di auto e motorini (13,9 per cento), abbigliamento e calzature (12,7 per cento). A differenza dell'Istat, che non include le spese per i mutui nella rilevazione dell'inflazione, l'Ipr considera anche le rate dell'acquisto della casa, che nella percezione dei consumatori a settembre sono aumentate su base annua dell'11,6 per cento, il 4,8 per cento in più rispetto al trimestre precedente (si tratta dell'aumento congiunturale maggiore). Tuttavia il 57 per cento degli intervistati ritiene che la propria situazione economica sia peggiorata negli ultimi 12 mesi, il 2 per cento in più rispetto a luglio. E il 43 per cento ritiene che non migliorerà nei prossimi 12 mesi, mentre il 41 ritiene che peggiorerà. E mentre la ricerca Ipr conferma una erosione dei risparmi ed un ricorso ai debiti, con la quota di coloro che riescono a risparmiare una piccola parte del reddito che scende dal 23 al 22 per cento, e quella di coloro che dichiarano di utilizzare anche i risparmi per far fronte a tutte le spese che sale dal 20% di luglio al 25 per cento, e la quota di coloro che fanno debiti a causa dell'inflazione che sale dall'8 all'11 per cento, l’Istat sforna statistiche tranquillizzanti a misura dei governi. Adusbef e Federconsumatori tornano a chiedere al Governo un bonus fiscale di 1.500 euro,sui redditi sotto i 20.000 euro ed un piano serio, diverso dalla convenzione Abi-Ministero dell’ Economia vero e proprio regalo alle banche, per restituire potere di acquisto alle famiglie italiane.30/09/2008
Documento n.7512