CARO BANCA:INCHIESTA DI REPUBBLICA CONFERMA GAP TRA I COSTI DEI CONTI CORRENTI ITALIANI E LA MEDIA UE (295 EURO CONTRO 114),+42 MILIARDI NEL DECENNIO

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA CARO BANCA: ANCHE L’INCHIESTA ODIERNA DI REPUBBLICA CONFERMA IL GAP TRA I COSTI DEI CONTI CORRENTI ITALIANI E LA MEDIA UE (295 EURO CONTRO 114) CHE GENERA UN AGGRAVIO DI 4,2 MILIARDI DI EURO L’ANNO SUI CORRENTISTI, CHE HANNO COSI’ PAGATO A RATE,CON 42 MILIARDI NEL DECENNIO, COSTI CRISI. Anche l’odierna inchiesta di Andrea Greco pubblicata dal quotidiano La Repubblica,conferma il divario tra gli elevatissimi costi dei conti correnti italiani (ben 295 euro) ed i costi di gestione dei conti correnti europei (114 euro della media Ue a 27),che genera un saccheggio sistematico dalle tasche delle famiglie pari a spese aggiuntive di 4,2 miliardi di euro l’anno i costi della crisi e le levate prebende dei banchieri con un conto di ben 42 miliardi di euro dal 2001. La crisi sistemica generata dall’avidità dei banchieri,che ha distrutto, secondo il FMI ben 32 milioni di posti di lavoro dal 7 luglio 2007, tramite la speculazione sulle materie prime con gli strumenti derivati OTC (Over The Counter) pari a 700.000 miliardi di dollari,una vera e propria creazione dal nulla di denaro e piramidi finanziarie costruite sulla sabbia per pagare le stock option e le dorate prebende dei bankster, secondo affermazioni superficiali e destituite di fondamenta,non avrebbe toccato la solidità delle banche italiane,che avrebbero retto meglio la cattiva congiuntura. Le banche italiane,se hanno retto meglio la crisi rispetto alle altre banche europee, lo hanno fatto addebitando a rate da lunghissimi anni sulle spalle delle famiglie e piccole e medie imprese, gli elevatissimi costi della loro inefficienza ed avidità,sia con tassi più elevati rispetto alla media UE, che con prezzi dei conti corrente più alti delle altre banche d’Europa, presentando il conto di una tangente annua pari a 4,2 miliardi di euro di extra spese addossata a carico dei correntisti,che ammonta a ben 42 miliardi di euro,sottratti alle famiglie ed alle piccole e medie imprese nell’ultimo decennio. Adusbef e Federconsumatori stigmatizzano ancora una volta i comportamenti arroganti dei banchieri a danno delle famiglie e delle piccole e medie imprese, l’introduzione di nuove gabelle come il pizzo di 3 euro per prelevare contante agli sportelli,la variazione unilaterale dei tassi e delle condizioni contrattuali, la commissione di 2 euro al giorno per chi sconfina anche per 1 centesimo dal fido con penalità da 3,5 fino a 5 euro per i senza fido, la revoca degli affidamenti con un preavviso di 24 ore, l’introduzione surrettizia di nuove voci di costo ed i continui salassi consentiti agli sportelli bancari dalla complicità sistemica di Bankitalia, che non muove un dito per prevenire ed arginare prassi predatorie, che portano un conto corrente a listino con 11 operazioni mensili (132 annue) a costare ben 550 euro l’anno.

01/04/2011

Documento n.8907

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