BUFERA SULLA CONAD PER IL FALLIMENTO DELLA CEDI PUGLIA.

in Comunicati stampa
BUFERA SULLA CONAD PER IL FALLIMENTO DELLA CEDI PUGLIA. CONTINUA LA DRAMMATICA (E CURIOSA) SERIE DI CRACK A CARICO DI GRANDI IMPRESE INTESACONSUMATORI AUSPICA CHE NON SIANO CHIAMATI, COME SEMPRE, I CONSUMATORI (BANCHE DOCET CON RAFFICHE DI AUMENTI) A RIPAGARE I COSTI DEL CRACK CONAD CON RINCARI SURRETTIZI SUI PREZZI L’amministratore delegato e vicepresidente, Camillo De Berardinis, il direttore amministrativo e finanziario, Mauro Bosio, e altre cinque persone sono state arrestate da militari della guardia di finanza del Gico di Bari nell’ambito delle indagini sul crac da oltre 100 milioni di euro della società consortile barese Cedi Puglia. Sono contestati i reati di bancarotta fraudolenta documentale, di bancarotta per distrazione e bancarotta preferenziale in favore di altre società del gruppo Cedi Puglia ma anche in favore di Conad, che era prima creditore e poi socio di Cedi Puglia. Sembra inarrestabile la serie di crack di imprese italiane, quasi a dimostrazione che la nostra grande imprenditoria o sopravvive grazie agli “ aiutini” o non è in grado di “stare sul mercato”. Negli ultimi anni circa 850 mila concittadini sono stati colpiti dal crollo di imprese (più o meno “vere”) ed hanno subito la distruzione di patrimoni per oltre 38 miliardi di euro. Alcuni settori di intermediazione, come quello creditizio, sono in grado di recuperare le perdite indotte perché hanno imposto al sistema leggi di favore (possono aumentare i costi dei servizi con un semplice annuncio sulla Gazzetta Ufficiale). E non vorremmo che la nuova serie di crack più o meno annunciati colpisca, oltre ai lavoratori dipendenti ed ai creditori diretti, anche i consumatori in via successiva, con aumenti di prezzi non dettati dalle leggi di mercato ma da politiche commerciali portate avanti da un management incapace e/o irresponsabile. In tutto il mondo la grande distribuzione prospera, da noi lascia buchi, in questo caso, da centinaia di milioni di euro: che il fallimento sia la nuova frontiera dell’imprenditoria nostrana ? INTESACONSUMATORI auspica che non siano ancora una volta i consumatori a pagare i costi del crack, magari con aumenti surrettizi sui prezzi, come è già accaduto nel sistema bancario, che ha inopinatamente ed ingiustificatamente aumentato i costi dei servizi.

10/02/2005

Documento n.4446

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