BPL-ANTONVENETA: INTERROGATORIO DI FAZIO TRA IL 7 E L’8 OTTOBRE 2005,IN COINCIDENZA CON LO SCIOPERO DEI GIORNALISTI TV

in Comunicati stampa
BPL-ANTONVENETA: INTERROGATORIO DI FAZIO TRA IL 7 E L’8 OTTOBRE 2005,IN COINCIDENZA CON LO SCIOPERO DEI GIORNALISTI TV PER ATTUTIRNE L’IMPATTO ? E’ L’IPOTESI AVANZATA DA ADUSBEF,L’ASSOCIAZIONE CHE HA DENUNCIATO L’”AFFAIRE FAZIO-FIORANI-ANTONVENETA” CONSENTENDO COSI’ L’APERTURA DELL’INDAGINE PENALE DA PARTE DELLE PROCURE DI ROMA E DI MILANO. MA LE MANCATE RISPOSTE,SUGGERITE DAL PROF.FRANCO COPPI,DIFENSORE DEL GOVERNATORE E DI FRANCESCO FRASCA,CAPO DELLA VIGILANZA CHE HA UBBIDITO AI DESIDERATA DI FAZIO,SEPPUR PREVISTE DAL CODICE DI PROCEDURA PENALE, NON RAPPRESENTANO UNA INDIRETTA AMMISSIONE DI RESPONSABILITA’ ? Dopo l’iscrizione nel registro degli indagati del signor Antonio Fazio,avvenuto,su denuncia dell’Adusbef il 1 agosto 2005 e secretato, in virtù di un ossequio non meritato né tantomeno dovuto e sancito dalla legislazione vigente ad un Governatore, che continua a godere di assurdi privilegi non previsti dal concetto di uguaglianza di fronte alla legge (a quale altro imputato è permesso di concordare il calendario delle udienze con i magistrati ?),si può ipotizzare l’interrogatorio tra il 7 e l’8 ottobre 2005,in coincidenza con lo sciopero dei giornalisti TV indetto dalla FNSI, per attutirne l’impatto mediatico. E’ quanto ipotizza Adusbef che continua a segnalare un ossequio particolare verso un Governatore,che stride con il concetto di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge a prescindere dal censo e dalla casta: l’articolo 3 della Costituzione fa un’affermazione scritta in tutte le costituzioni del mondo, anche dove non è applicata, cioè che la legge è uguale per tutti. Nessuno ha il coraggio di dire che la legge non è uguale per tutti. La legge è sempre uguale per tutti! L’articolo 3 della Carta Costituzionale non solo afferma che “Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge”, dice qualcosa in più, che hanno “pari dignità sociale”: il facchino, lo scienziato, il presidente della cassazione, l’uomo e la donna, colui che è imputato, etc., tutti hanno parità e dignità sociale”. Adusbef, che ha nel suo DNA un rigoroso rispetto per la magistratura,non condivide questi assurdi privilegi riservati dalla Procura della Repubblica di Roma verso un Governatore,non solo accusato di gravissimi reati quale l’abuso d’ufficio,ma che porta sulla coscienza,almeno per omessa vigilanza e per la sua propensione storica di andare a braccetto coi “banchieri amici” vigilati, crack finanziari che hanno ridotto sul lastrico 1 milione di famiglie, che hanno visto sfumare i sudati risparmi di una vita per un controvalore di 50 miliardi di euro. Adusbef che non commenta la linea difensiva di avvalersi della facoltà di non rispondere avanzata dal difensore,che seppur previsto dal codice non è certo atto di trasparenza,si augura che analoga deferenza riservata al Governatore Fazio, sia adottata da domani,dal Capo della Procura di Roma dr. Ferrara, verso la generalità degli imputati anche minori, spesso stritolati dalla “giustizia” che non possono disporre di principi del foro e di linee istituzionali difensive Maginot a priori,basate sul criterio dell’infallibilità, degne di miglior causa. Il Presidente Elio Lannutti Roma,3 ottobre 2005

03/10/2005

Documento n.5117

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