BPL-ANTONVENETA: ANCHE LA TESTIMONIANZA DI GNUTTI,RESA ALLA PROCURA DI MILANO,DIMOSTRA CHE FAZIO NON E’ STATO INGANNATO

in Comunicati stampa
BPL-ANTONVENETA: ANCHE LA TESTIMONIANZA DI GNUTTI,RESA ALLA PROCURA DI MILANO,DIMOSTRA CHE L’EX GOVERNATORE FAZIO NON SOLO NON E’ STATO INGANNATO,MA E’ STATO IL REGISTA DELLA SCALATA OCCULTA, COME EMERGE DALLA RIGOROSA RICOSTRUZIONE DEL LIBRO: “I FURBETTI DEL QUARTIERINO”. LA BANDA FIORANI,CON IL CONCORSO DI BANKITALIA,RAPINAVA CORRENTISTI E RISPARMIATORI,ADDEBITANDO SPESE FANTASMA PER PAGARE LA LOBBI DEI POLITICI. ALTRO CHE DIFENSORE DEI RISPARMIATORI,IL MINISTRO TREMONTI FACCIA UN ATTENTO ESAME DI COSCIENZA SUL SALVATAGGIO CREDIEURONORD. Anche l’interrogatorio di Emilio Gnutti,dove racconta ai magistrati che chiese e ottenne, tramite Giampiero Fiorani, un colloquio personale con l’ex Governatore Antonio Fazio, che in pratica gli confermò di essere favorevole all’operazione BPL-Antonveneta,dimostra chi sia stato il regista dei metodi illegali e dei veri e propri atti di pirateria finanziaria posti in atto per contrastare la trasparente OPA di ABN Amro. Secondo quanto racconta lo stesso finanziere bresciano a verbale ai magistrati di Milano, il faccia a faccia si tenne nello studio del Governatore a Palazzo Kock “nel mese di dicembre 2004 o forse gennaio 2005",ben prima della scalata ad Antonveneta,aggiungendo che "ci recammo in Banca d’Italia io e Fiorani",precisando poi di essere stato "ricevuto da solo", mentre l’ex ad della Lodi lo aspettava in un salottino vicino all’ufficio del governatore. Fu in quell’incontro, afferma Gnutti ai magistrati, "che compresi che il governatore era favorevole all’acquisizione di Antonveneta da parte di Bpi". Non è un mistero per nessuno che l’ex Governatore,ad onta di quel distacco che dovrebbe caratterizzare un rigoroso controllore con i suoi controllati,ostentasse pubblicamente di andare a braccetto con la banda dei ‘furbetti del quartierino’,com’è raccontato nel libro omonimo,per disegnare con loro i nuovi assetti bancari,nonostante la condanna per insider trading comminata dalla Procura di Brescia ad Emilio Gnutti e le reiterate richieste di sospensione dai pubblici incarichi,effettuati da Adusbef a Fazio, ai sensi del testo Unico Bancario nel capitolo “onorabilità degli amministratori”. Ci sono fatti e circostanze chiare e concordanti,non solo nelle intercettazioni telefoniche,ma negli atti ufficiali, che indicano l’ex Governatore della Banca d’Italia,in concorso con Gnutti,Fiorani, altri “furbetti” ed ambienti politici di riferimento,gli stessi che hanno contrastato la legge di riforma del risparmio,quale regista delle illegali operazioni autorizzate nonostante la carenza dei mezzi patrimoniali ed Adusbef,che segue ogni mossa di Fazio dal 17 ottobre 2001 (crack Bipop-Carire) si stupisce come mai ancora non gli sia stato ancora esteso, il reato di “associazione a delinquere”. Ma anche il sedicente difensore dei “risparmiatori” come il ministro Tremonti (al quale va pur riconosciuto qualche pregio nella cacciata di Fazio),che si attribuisce meriti sui fondi dormienti per risarcire le vittime dei crack bancari,finanziari ed industriali,dopo aver contribuito a bocciare tale emendamento firmato dagli on. Lettieri e Benvenuto nel febbraio 2005,si deve fare un attento esame di coscienza sul salvataggio di Credieuronord e sulla rapina fatta da Fiorani a danno dei correntisti con l’addebito di 100 euro a testa,poiché pur interessato dall’Adusbef anche come presidente del CICR,non ha mai dato alcun cenno di risposta alle documentate doglianze dei consumatori. Il Presidente Elio Lannutti Roma,10.1.2006

10/01/2006

Documento n.5527

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