BPI: FIORANI TAGLIEGGIO' 1 MILIONE DI CORRENTISTI
COMUNICATO STAMPA BPI: IL RAG. FIORANI, CHE PRELEVO’ ARBITRARIAMENTE DA 35 A 100 EURO PRO- CAPITE AD 1 MILIONE CORRENTISTI (IN PARTE ANCORA DA RESTITUIRE DAL SIGNOR DIVO GRONCHI) E PER QUESTO RINVIATO A GIUDIZIO DA MOLTE PROCURE DELLA REPUBBLICA, INVECE DI AUTOASSOLVERSI, DOVREBBE AVERE LA BONTA’ DI TACERE Il ragionier Fiorani,il Fanfulla da Lodi che è stato inviato a giudizio da diverse Procure, dopo le velleità espresse per condurre programmi a tutela dei risparmiatori sul servizio pubblico Rai, continua a pontificare affermando che non ha tolto un solo euro dalle tasche dei correntisti. ” Le banche, ha spiegato Fiorani, hanno una serie di servizi che si fanno pagare. “Da qui a dire che ho tolto un euro a qualcuno, no. E' una storia che non esiste”. Il ragionier Fiorani era così certo della complicità e delle protezioni del governatore Fazio, così sicuro dell’impunità,che si poteva permettere di saccheggiare i conti correnti della clientela appioppando costi per spese fantasma mai richiesti,né erogati alla generalità dei correntisti, eccezion fatta per quelli residenti a Lodi. “Pochi lo sanno, ma gli istituti di credito hanno la facoltà di variare le condizioni contrattuali stipulate con i clienti con un semplice avviso in Gazzetta Ufficiale. Utilizzando tale norma capestro, il 28 dicembre 2004 il ragionier Fiorani rese note variazioni peggiorative contrattuali a carico della generalità dei suoi correntisti, che sarebbero scattate 3 giorni dopo,il 1 gennaio 2005. Ecco il contenuto del tardivo pacco natalizio confezionato dal ragioniere di Lodi a tutti i clienti della sua banca: “Commissioni di urgenza: euro 50; recupero spese postelegrafoniche: euro 40; recupero spese amministrative: euro 35”. Migliaia di correntisti del Gruppo bancario Banca Popolare di Lodi si vedevano adebitato questi importi per centinaia di euro sull’ultimo estratto conto, senza alcuna spiegazione, né a fronte di servizi richiesti”. In risposta a questo tentativo di ficcare le mani nelle tasche dei clienti, l’Adusbef presentò il 12 febbraio 2005 diversi esposti-denunce a dieci Procure della Repubblica (tra le quali Lodi, Milano, Roma, Lucca,Pisa,Pescara,Chiavari), chiedendo di accertare se il comportamento del Gruppo Bancario Popolare di Lodi non potesse configurare illeciti penalmente rilevanti: “Di fronte ad una prassi delle banche italiane, che inseriscono costi ed addebiti di decine di euro mai concordati in precedenza…con spese di chiusura conto e di trasferimento titoli, se hanno una custodia, ingiustificati ed intollerabili per un mercato dove vige la libera competizione,con condizioni di recesso, come i costi di chiusura del conto corrente pari in media a 100-150 euro, e perfino superiore a 1.000 euro, per trasferire titoli dematerializzati in un’altra banca,in caso di una custodia, deve intervenire la magistratura per verificare se tali comportamenti non abbiano travalicato il Codice Penale”. Ed alcune Procure della Repubblica hanno chiesto il rinvio a giudizio del signor “manolesta” Fiorani. In ultimo la Procura di Lucca che ha contestato a Fiorani il reato di appropriazione indebita "con l'ulteriore aggravante di avere commesso il fatto per alterare i risultati di bilancio”.15/10/2007
Documento n.6876