BPI: ADDEBITI ILLECITI 100 EURO A CORRENTISTA

in Comunicati stampa
BPI: ADDEBITI ILLECITI 100 EURO A CORRENTISTA: A.D. GRONCHI CONFERMA, IN UNA LETTERA DI RISPOSTA AD UNA DIFFIDA ADUSBEF,CHE SONO STATI EFFETTUATI RIMBORSI PARZIALI,E NON TOTALI AI CORRENTISTI RAPINATI.PER QUESTO ADUSBEF,CHE PARTECIPERA’ ASSEMBLEA AZIONISTI 29 APRILE,TORNA A CHIEDERE ALLE 11 PROCURE DI APRIRE INDAGINE PER IL REATO DI TRUFFA E CONCORSO IN TRUFFA DI CONSOB (CARDIA) E BANKITALIA (DRAGHI). In una lettera di risposta ad una precisa diffida,che Adusbef aveva inviato all’a.d. della BPI,al presidente del collegio sindacale,al Governatore di Bankitalia Draghi ed al presidente della Consob Cardia,il dottor Divo Gronchi,ha affermato che dal mese di gennaio ad oggi, la Banca Popolare Italiana (Bpi) ha rimborsato ai suoi correntisti il 100% delle commissioni d’urgenza, il 15% delle cosiddette spese amministrative ed il 25-27% delle spese postelegrafoniche e delle commissioni straordinarie su impieghi e finanziamenti. Tali spese illegittime disinvoltamente addebitate ad oltre 1 milioni di correntisti con la finalità di contribuire a finanziare la scalata ad Antonveneta, dovevano essere stornate automaticamente, come da dichiarazioni pubbliche del dr. Divo Gronchi. Nella lettera di risposta all’ Adusbef, che aveva sollecitato il rimborso degli "addebiti illeciti in media di circa 100 euro a correntista" emersi durante l’ indagine sulla vicenda Antonveneta, il dr. Gronchi,menando il can per l’aia,ricorda che la banca ha avviato l’iniziativa ’Progetto Fiducia’, "primo atto concreto per instaurare, insieme ad alcune associazioni dei consumatori, un rinnovato rapporto di trasparenza e chiarezza". Facendo il punto dei riaccrediti che sono stati attivati ai clienti il dr. Gronchi afferma che : "In questo ambito, nel corso del mese di gennaio 2006, è stato riaccreditato in automatico a tutta la clientela interessata, il 100% delle voce ’commissioni di urgenza’ (da 30,00 a 50,00 euro per ogni conto interessato), oltre ad una quota parte (pari al 15%) della voce ’spese amministrative’ con un riaccredito minimo di 5,00 euro". Quest’ultima voce - precisa Gronchi - "risulta infatti da tempo presente nel nostro tariffario di gruppo e pertanto, in un’ottica puramente commerciale, si è ritenuto appropriato rifondere la quota eccedente rispetto ai valori calcolati negli esercizi precedenti". Per ciò che riguarda le altre voci di spesa (’spese postelegrafoniché, ’commissioni straordinarie si impieghi e finanziamenti’), l’amministratore delegato di Bpi fa sapere che "é stato dato mandato ai responsabili delle nostre filiali affinché, sulla base di una normale trattativa commerciale, si pervenga alla piena consapevolezza delle motivazioni degli addebiti e, se del caso, si proceda al rimborso". Per queste ’voci’, comunque, ad oggi i rimborsi si aggirano fra il 25 ed il 27% degli importi a suo tempo imputati. L’operazione rimborsi alla clientela conclude Gronchi - al 21 febbraio scorso, ha comportato un esborso complessivo della banca pari a 10 milioni e 460.427 euro”. Il presidente dell’Adusbef Elio Lannutti,raggiunto in Abruzzo dove sta svolgendo la campagna elettorale, così commenta la lettera: “Finalmente dopo la diffida fatta in base al Codice del Consumo e, nel silenzio, della denuncia penale, arriva la balbettante risposta dell’Amministratore delegato della Banca popolare italiana dott. Divo Gronchi. La vicenda è nota: si parla degli addebiti indiscriminati per commissioni fantasma fatti dalla vecchia gestione targata Fiorani con la quale sono stati reperiti i fondi per la scalata ad Antonveneta e per i quali lo stesso Fiorani alloggia nelle patrie galere a San Vittore…. Il successore dott. Gronchi all’indomani dello scandalo si era impegnato pubblicamente - era Natale 2005 -nel salotto dei salotti della tv italiana, quello di Bruno Vespa a restituire presto il maltolto a tutti i bersagliati correntisti delle banche del gruppo Oggi i consumatori dopo gli schiaffi presi dalle banche sono ovviamente accorti e vigili. E da allora non sono venute mai meno le segnalazioni e le proteste dei correntisti BPI scippati. Così ADUSBEF ha chiesto spiegazioni: prima con una diffida,inviata al Governatore Draghi ed al presidente Consob Cardia,ipotizzando anche il reato di falso in bilancio e di concorso in truffa , poi con la denuncia ad 11 Procure della Repubblica. Solo così il Divo Gronchi si è scapicollato con una letterina per informarci che avrebbe rimborsato 10 milioni di euro, su 100 milioni rapinati: 1)- Per generare un nuovo rapporto di fiducia con i consumatori, BPI invece che impegnarsi a non aumentare unilateralmente e d’imperio i costi dei servizi bancari non ha trovato di meglio che il vecchio e consolidato metodo dell’inciucione con alcune compiacenti associazioni di consumatori che, incapaci di azioni a tutela dei consumatori, sono solo sempre pronte a scodinzolare sotto i tavoli dove c’è da rimediare il tozzo di pane paternalisticamente lanciato dai banchieri in difficoltà; 2)- sempre con le associazioni di cui sopra, BPI avrebbe deciso oltre che restituire il 100% delle Commissioni d’urgenza (da 30 a 50 euro) - cosa di cui ADUSBEF non ha riscontro - di restituire parzialmnte le c.d. spese amministrative che , si legge, essendo previste da tempo nel "Tariffario del gruppo" si è ritenuto appropriato rifonere la quota eccedente rispetto ai valori calcolati negli esercizi precedenti. Da ciò in sostanza si evince che le spese amministrative non hanno alcuna giustificazione non essendo in alcun modo supportate dallo svolgimento di alcuna attività specifica ma sono dovute ex se come balzello intrinseco; 3)- Per quanto attiene infine alle altre voci di spesa (Spese postelegrafoniche , commissioni straordinarie su impeghi e finanziamenti) si sostiene da un lato che esse sarebbero pienamente legittime essendo state pubblicate in gazzetta ufficiale, dall’altro che saranno i responsabili di filiale a decidere, testualmente, "sulla base di una normale trattativa commerciale". Si tratta di affermazioni evidentemente farneticanti e contraddittorie che non possono che significare una cosa sola: consumatori BPI, occhi aperti perché il Divo Gronchi nulla vi restituisce automaticamente ma dovete conquistarvelo personalmente recandovi in filiale e pretendendo con forza il diritto di non essere derubati,anche con migliaia di denunce –per truffa- alla magistratura competente (sul sito www.adusbef.it ,il fac simile della denuncia da inoltrare alle Procure. ! “. Questo il testo della diffida inviata a dr.Divo Gronchi,collegio sindacale BPI,Consob e Bankitalia: OGGETTO: Addebito illecito 1 milione di correntisti ex BPL- Inibitoria ai sensi art. 3 legge 281/98 Egregio dr. Gronchi, egregi signori, ai sensi e per gli effetti del codice del consumo, ex art. 3 legge 281/98, Adusbef, associazione maggiormente rappresentativa, iscritta nel CNCU ai sensi di legge (1) La invita, entro 10 giorni dal ricevimento della presente,ad esibire documentazione probante (tabulati ed altri supporti cartacei e/o informatici) tesi a comprovare l’effettivo ristorno degli addebiti illegittimamente effettuati a carico dei correntisti della ex BPL, allegramente effettuati su disposizione del rag. Fiorani,date numerose proteste di consumatori che affermano di non aver ricevuto alcun accredito o di aver ricevuto accredito parziale, rispetto a quello effettivo addebitato con valuta 31 dicembre 2004 e/o seguente. Poichè la sua promessa,egregio dottor Gronchi, di ristornare 1 milione di correntisti, da una trasmissione televisiva (Porta a Porta) si configura come una pubblica offerta, non adempiuta,o parzialmente adempiuta, La invitiamo a fornire documentazione probante,senza la quale Adusbef sarà costretta a tutelare i correntisti sia in sede civile,ai sensi della citata legge,che in sede penale,facendo scattare nei suoi confronti, esposti denunce alle competenti Procure della Repubblica,anche configurando il reato di concorso in truffa delle autorità vigilanti a danno di 1 milione di consumatori. Collegio sindacale,Consob e Bankitalia,che leggono per conoscenza, hanno il dovere di verificare (rendendone conto alla scrivente associazione) a quale posta di bilancio sono state addebitati i ristorni di somme considerevoli,posto che tali addebiti illeciti, ammontavano in media a circa 100 euro a correntista (non già ai famosi 30 euro),curando di valutare se tale fattispecie non abbia configurato il falso in bilancio e false comunicazioni sociali. In attesa di ricevere risposta, l’occasione è gradita per inviare Distinti saluti Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,3.4.2006

03/04/2006

Documento n.5875

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