BPI: A GIUDIZIO FIORANI ED ALTRI “FURBETTI” PER FALSO IN BILANCIO.

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA BPI: A GIUDIZIO FIORANI ED ALTRI “FURBETTI” PER FALSO IN BILANCIO. MA DOVE ERANO E COSA FACEVANO BANKITALIA E CONSOB ? NON E’ PROPRIO LA CONSOB CHIAMATA A VERIFICARE CORRETTEZZA E TRASPARENZA DEI BILANCI DELLE SOCIETA’ QUOTATE, TRA LE QUALI BPI DEL RAGIONIER FIORANI,CHE AVEVA A LIBRO PAGA IL FIGLIO DEL PRESIDENTE ? Adusbef è lieta che la magistratura, anche quella di Lodi, stia processando Gianpiero Fiorani e gli altri “furbetti del quartierino” per la gestione allegra della ex banca Popolare di Lodi. L'ex ad di Bpi Gianpiero Fiorani infatti è stato rinviato a giudizio, dal Gup lodigiano Andrea Pirola che ha fissato il processo per il prossimo 13 novembre davanti al tribunale di Lodi insieme a Giorgio Olmo ex vicepresidente della banca, Aldino Quartieri ex sindaco e Giovanni Vismara ex direttore del settore corporate management dell'istituto di credito con l'accusa di falso in bilancio. Il giudice ha inoltre prosciolto dieci persone ed ha accolto il patteggiamento per 11 persone, che avevano già patteggiato la pena a Milano, tra i quali l'ex direttore finanziario Gianfranco Boni che ha concordato la pena a tre mesi (pena finale tre anni e tre mesi) e Giovanni Benevento ex presidente del consiglio di amministrazione di Bpi che anche lui ha concordato una pena di tre mesi (pena finale due anni e un mese con sospensione). Secondo la Procura di Lodi i vertici dell' istituto di credito avrebbero omesso di segnalare nei bilanci una serie di operazioni, nascondendo così le perdite che si sarebbero aggirate a oltre 200 milioni di euro e facendo figurare una solidità patrimoniale che in realtà la banca non aveva. In particolare Fiorani e i suoi avrebbero omesso di esporre all'interno dei bilanci l'effetto contabile e il trasferimento del rischio dovuto a una serie di operazioni fatte in quegli anni. Lo scopo - secondo l'accusa - era di "perseguire una strategia di sviluppo del gruppo creditizio ingiusta e illegittima" per consentire "di portare a termine importanti operazioni di espansioni quali l' acquisizione" di Antonveneta. Ma dove erano e cosa facevano in quegli anni Consob e Bankitalia, per prevenire uno scandalo di ampie dimensioni,denunciato da pochi giornalisti coraggiosi, ai quali il rag. Fiorani faceva recapitare richieste intimidatorie di risarcimento per milioni di euro ? Della Banca d’Italia del Governatore Fazio è stato appurato quasi tutto dalle intercettazioni, dal famoso “bacio in fronte” del ragionier Fiorani a Cristina Rosati in Fazio,alle pressioni esercitate per le scalate estive, che hanno retto le prove documentali nei procedimenti giudiziari che si stanno celebrando a Roma e Milano. Ma cosa è stato appurato in merito alla Consob, che avrebbe il dovere di verificare correttezza e trasparenza dei bilanci delle società quotate, oltre alle dorate consulenze dell’avv. Marco Cardia, figlio del presidente Consob, ancora a libro paga della ex Banca Popolare di Lodi e di altre importanti società vigilate proprio dalla Commissione Nazionale per le società e la Borsa ? Adusbef, che ha inviato numerose denunce alle competenti procure della Repubblica in merito ai Cardia Senior e Junior ed agli anomali comportamenti della Consob, auspica venga fatta piena luce dalla magistratura anche su tali inquietanti vicende, che gettano ombre e più di fondati sospetti sull’operato della Commissione. Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma, 7 luglio 2008

07/07/2008

Documento n.7405

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