BOND ARGENTINI:ADUSBEF CONTINUA AD OTTENERE SONANTI VITTORIE IN TRIBUNALE

in Comunicati stampa
BOND ARGENTINI: MENTRE UN BROKER PROPONE BOND IN CAMBIO DI VINO, ADUSBEF CONTINUA AD OTTENERE SONANTI VITTORIE IN TRIBUNALE . L’ENNESIMA SENTENZA DEPOSITATATA IERI DAL TRIBUNALE DI FERRARA, HA DICHIARATO LA NULLITA’ DELL’ORDINE DI ACQUISTO DEI BOND ARGENTINI, CONDANNANDO BANCA ANTONVENETA A RESTITUIRE 24.466 EURO, OLTRE INTERESSI LEGALI FINO AL SALDO E 4.306 EURO DI ONORARI E SPESE LEGALI. Mentre un broker di Conegliano Veneto propone bond argentini in cambio di vino cileno ed argentino,Adusbef continua ad ottenere sonanti vittorie nei Tribunali,dimostrando la malafede delle banche che hanno spesso addossato ai risparmiatori,obbligazioni argentine omettendo di informare sulla rischiosità di investimenti del paese latino-americano sull’orlo della bancarotta finanziaria,paragonati ai Bot ed agli altri titoli di stato italiani. L’ennesima sentenza,che ha condannato la Banca Antoniana Popolare Veneta a restituire 24.466,58 euro,oltre interessi legali fino al saldo e spese legali,a due coniugi,difesi dall’avv. prof. Giorgio Sorgato,delegato Adusbef,è stata depositata ieri al Tribunale di Ferrara (Giudice Estensore dr. Michele Guernelli- presidente dott. Matteo Mazziotti Di Celso). Il 24 febbraio 2001,quando il crack dell’Argentina era alle porte (il default ufficiale si concretizzava nel dicembre 2001, ma già nei due anni precedenti primari istituti di rating e primarie banche internazionali non scommettevano un pesos bucato sull’economia argentina e sulla capacità di evitare il fallimento), Antonveneta piazzava ai signori. 47.400.000 lire di bond argentini, senza alcuna informativa sulla rischiosità di investimenti in quelle obbligazioni,spesso paragonate dalle banche,per poterle meglio appioppare, ai titoli di stato italiani. I consumatori truffati si rivolgevano al delegato Adusbef di Ferrara,prof. Avv. Giorgio Sorgato,che assieme al dr. Luca Mazzacurati dello stesso studio,chiedevano al Tribunale la totale nullità del contratto,ottenendo la pronuncia,che ha dichiarato “la nullità dell’ordine di acquisto a contanti intercorso tra gli attori e la convenuta,e conseguentemente condanna quest’ultima alla restituzione della somma complessiva di euro 24.466,58 oltre interessi legali sino al saldo…”. Parafrasando il tormentone di Rockpolitik,la giustizia italiana non è rock ma lenta,ma non per questo meno efficace per accertare le malefatte delle banche, che con i loro cattivi e non disinteressati consigli,hanno messo in ginocchio 1 milione di risparmiatori bruciando il sudato risparmio di una vita. E mentre il Governo latita facendo approvare leggi “Salvafazio” spacciate per riforma del risparmio e la Banca centrale Europea,continua a far finta di niente sorvolando sulle pesanti responsabilità del governatore di Bankitalia in merito all’”affaire” BPL-Antonveneta,i risparmiatori continuano ad ottenere giustizia nei tribunali civili,e le Procure di Roma e di Milano continuano ad indagare sulle responsabilità del vero capo dei “furbetti del quartierino”, che continua indisturbato a dettare la sua agenda alla politica. Il Presidente Elio Lannutti Roma,4.11.2005

04/11/2005

Documento n.5228

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