BANKITALIA: RALLENTANO I CONSUMI ...........
COMUNICATO STAMPA BANKITALIA: RALLENTANO I CONSUMI E L’INDEBITAMENTO DELLE FAMIGLIE COME EFFETTO DELLA CRISI DEI MUTUI SUB PRIME E DEGLI AUMENTI DEI TASSI ! MA NON ERA STATA LA STESSA BANKITALIA,COADIUVATA DALLE AUTORITA’ MONETARIE, AD AVER NEGATO CHE I SUB-PRIME AVESSERO AVUTO RICADUTE ? L’AUMENTO DEL RICORSO AL CREDITO AL CONSUMO, DIMOSTRA I GRAVI DISAGI SOCIALI DELLE FAMIGLIE,COSTRETTE AD UNA VITA A RATE PER SOPRAVVIVERE. Il rallentamento dei consumi delle famiglie e del relativo indebitamento, con i mutui per l'acquisto di abitazioni scesi del 9,5% sui dodici mesi precedenti,con il ricorso al credito al consumo, calato del 9,9%, è l’effetto moltiplicatore della crisi dei mutui sub-prime americani, che hanno prodotto aumenti dei tassi,specie in Italia che già sconta il più alto costo del denaro dell’UE (tassi medi sui mutui pari al 5,96% a luglio contro il 4,90% dell’UE), a prescindere dalle decisioni BCE, che nella seduta del 6 settembre ha mantenuto inalterato al 4 per cento il tasso di riferimento. La forte contrazione delle famiglie al ricorso all’indebitamento ha radici lontane,quando nel 2002, con il pretesto dell’euro,gli omessi controlli e la mancanza dei cartellini dei doppi prezzi lira-euro, è stata concretizzata una gravissima speculazione ai danni delle famiglie a reddito fisso da parte di coloro che hanno avuto la possibilità di determinare prezzi e tariffe,in molti casi letteralmente raddoppiati con una manovra speculativa superiore a 70 miliardi di euro. I segnali di rallentamento di debiti e consumi con famiglie che tengono un atteggiamento nel complesso prudente, il cui debito pur continuando a crescere a ritmi elevati, ha rallentato (del 10,3% nei dodici mesi terminati nel giugno del 2007), anche per effetto del rialzo dei tassi a breve termine in atto dall'inizio del 2006, dipende dall’erosione dei redditi del ceto medio e da una forte pressione fiscale,che drena risorse a favore del fisco,ma anche dalla crisi dei mutui sub-prime americani,i cui effetti – nonostante siano stati negati anche da Bankitalia- si fanno sentire negativamente, con u na capacità di spesa frenata dal pessimismo. Bankitalia inoltre, continua a gettare acqua sul fuoco affermando che l’esposizione delle banche italiane al rischio sub-prime "appare limitata",con un valore degli investimenti che includono titoli collegati a tali mutui pari a circa 1,3 miliardi di euro e linee di credito concesse alle cosiddette società veicolo attive nel comparto che rappresentano complessivamente 1,6 miliardi di euro, limitandosi in questa analisi a fidarsi delle segnalazioni delle banche piuttosto che in un attento monitoraggio della Centrale Rischi,che avrebbe il compito di verificare la veridicità di tali affermazioni, perché specie i prodotti derivati sfuggono a qualsiasi monitoraggio. Se nell’ultima parte del 2007 (quarto trimestre) ci sarà la conferma che la domanda di mutui da parte delle famiglie sarà minore, anche per effetto degli aumenti sui tassi che costeranno circa 180 euro in più dal 1 ottobre 2007 su ogni nuovo mutuo di 100.000 euro rispetto al trimestre precedente, proprio a causa della turbolenza dei sub-prime che hanno portato a maggiorare i costi di nella raccolta sui mercati obbligazionari 0,15-0,20 %,con le banche che ci fanno usualmente la cresta raddoppiandoli al tasso dello 0,30 0,40%, con una crescita ad un ritmo sostenuto del credito al consumo, ciò può avvalorare l’ipotesi della crisi delle famiglie,che possono rinunciare a comperare la casa,ma non possono rinunciare alle spese quotidiane ed a far fronte all’aumento dei prezzi,con il ricorso all’indebitamento e ad una vita sempre più “a rate”. Elio Lannutti (Adusbef) Roma,16.10.200716/10/2007
Documento n.6880