BANKITALIA: ILLECITO REDDITO DA SIGNORAGGIO. IN ATTESA DELLA PRONUNCIA DI CASSAZIONE....

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COMUNICATO STAMPA BANKITALIA: ILLECITO REDDITO DA SIGNORAGGIO. IN ATTESA DELLA PRONUNCIA DI CASSAZIONE SULLA RESTITUZIONE DI 5 MILIARDI DI EURO DA PARTE DELLA BANCA D’ITALIA, COME DA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI LECCE, ADUSBEF BATTE LA BANCA CENTRALE EUROPEA, CHE NON HA DISTRIBUITO 868 MILIONI DI EURO ALLE BANCHE CENTRALI EUROSISTEMA. E’ UN’ALTRA GRANDE VITTORIA DI ADUSBEF CONTRO ABUSI E SOPRUSI DELL’OLIGARCHIA FINANZIARIA A DANNO DEI CONSUMATORI E DEI CITTADINI TAGLIEGGIATI DA USI DI STAMPO MEDIOEVALE,DELLO STATO. In attesa della Pronuncia della Corte di Cassazione,che dovrà decidere in merito alla restituzione di 5 miliardi di euro,quantificati da una sentenza del Tribunale di Lecce, sull’illecito diritto di signoraggio scovati da Adusbef nelle pieghe dei bilanci di Bankitalia, la BCE non ha distribuito alle banche centrali nazionali (BCN) 868 milioni di euro nel bilancio 2005. “Con riferimento al bilancio 2005, il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di non riconoscere alle BCN partecipanti l’intero ammontare del reddito da signoraggio della BCE, pari a 868 milioni, dei quali 158 riferibili all’Istituto (134 nel 2004). Tale somma è stata destinata, insieme ad altri redditi conseguiti dalla BCE, ad alimentare un fondo diretto a fronteggiare i rischi di cambio, di tasso di interesse e di prezzo dell’oro. In seguito al cennato accantonamento, il bilancio della BCE dell’esercizio 2005 si è chiuso in pareggio. Pertanto, anche nel 2006 non verranno riconosciuti dividendi alle BCN dell’Eurosistema”. (pag. 471,relazione bilancio 2005 Bankitalia). “I criteri di redazione e di valutazione per la formazione del bilancio presentano, rispetto a quelli utilizzati per l’esercizio precedente, aggiornamenti derivanti dalla decisione del 17 novembre 2005 del Consiglio direttivo della Banca centrale europea, relativa alla possibilità di accantonare l’intero reddito da signoraggio di spettanza delle Banche centrali nazionali, o parte di esso, in un fondo destinato a fronteggiare i rischi di cambio, di tasso di interesse e di prezzo dell’oro. Per l’esercizio 2005 il Consiglio direttivo della BCE ha deciso che l’intero ammontare del reddito da signoraggio resti attribuito alla BCE stessa”. (pag.485) Anche se il Governatore Draghi non ne ha fatto cenno nella sua relazione ultraliberista e di bassa macelleria sociale, l’accantonamento BCE dell’intero reddito da signoraggio,è un’altra grande vittoria di Adusbef contro abusi e soprusi dell’oligarchia finanziaria a danno dei consumatori,dei cittadini taglieggiati da usi di stampo medioevale e del sistema Paese. Adusbef ha chiesto al Governo di costituirsi in giudizio a fianco dell’Adusbef davanti alla Cassazione, per recuperare 5 miliardi di euro, 87 euro a cittadino, distribuiti dalla Banca d’Italia come dividendi ai suoi azionisti privati che devono tornare nella disponibilità dei consumatori e/o dello Stato,anche tramite una proposta di legge già presentata in Parlamento. Il Presidente Elio Lannutti Roma,1 giugno 2006 SIGNORAGGIO O REDDITO DA SIGNORAGGIO: SCHEDA La parola signoraggio indica l'insieme delle entrate derivante dal battere moneta. Quindi si può anche definire come la differenza tra il valore nominale e il valore intrinseco. Il termine deriva dal francese "seigneur", che in italiano significa "signore". Nel Medio Evo infatti erano i signori feudali i titolari del diritto di battere moneta e quindi i beneficiari del guadagno che ne derivava. Per signoraggio, nell'ambito delle moderne scienze economiche, oggi si intendono i redditi che una banca centrale o uno stato ottiene grazie alla possibilità ricreare base monetaria in condizioni di monopolio. Nei testi di economia si definisce signoraggio, la rendita di chi ha il privilegio di coniare moneta; più specificamente è la differenza fra il costo di produzione della moneta ed il valore nominale su di essa stampato ed al quale è scambiata. Chi produce la moneta, nell'istante in cui la spende per l'acquisto di qualsiasi bene, facendola così entrare in circolazione, ne incassa il reddito da signoreggio. LA BATTAGLIA DI ADUSBEF E LA SENTENZA DI RESTITUZIONE DEL SIGNORAGGIO. Una recente sentenza,suffragata da una ponderosa perizia tecnica, ha condannato la Banca d’Italia a restituire 87 euro ad un cittadino,associato Adusbef,per aver incamerato un illecito diritto di signoraggio dal 1996 al 2003, quantificando in 5 miliardi di euro l’indebito lucro complessivo. Il diritto di signoraggio, spiega il Giudice di Pace di Lecce Cosimo Rochira nella sentenza emessa il 26 settembre 2005, nasce in passato, "quando la circolazione era costituita soprattuto da monete in metalli preziosi (oro e argento)" e "ogni cittadino poteva chiedere al suo sovrano di coniargli monete con i lingotti d’oro e d’argento che egli portava alla zecca". "Il sovrano - continua la sentenza - ponendo la sua effigie sulla moneta, ne garantiva il valore. In cambio di questa garanzia, tuttavia, tratteneva per sè una certa quantità di metallo: l’esercizio di questo potere sovrano veniva chiamato “signoraggio”. In definitiva, si tratta di una sorta di "reddito monetario" che la Banca d’Italia ha incassato regolarmente e, a giudizio del giudice Rochira, illegittimamente. "Il C.T.U. (n.d.r. consulente tecnico d’ufficio) nella sua relazione - scrive infatti il giudice di pace nella sentenza - ha chiarito che il reddito dell’istituto, causato dall’attività e dalla circolazione di moneta posta in essere dalla collettività nazionale, dovrebbe vedere lo Stato quale principale beneficiario e non gruppi di privati". Cioè le banche che di fatto sono proprietarie della Banca d’Italia. In definitiva, alla figura storica del sovrano si sostituisce lo Stato nella persona dei suoi cittadini come beneficiario del diritto, ragiona Rochira, e non la Banca d’Italia, con i suoi ’azionisti’, e cioè le varie banche, citate dalla stessa sentenza. Conclusione: la Banca d’Italia è stata condannata a restituire al cittadino che ricorreva in giudizio la sua ’quota’, e cioè 87 euro. Con un progetto di legge (già depositato il 10 febbraio 2006 alla camera dei Deputati- primi firmatari Alfonso Pecoraio Scanio e Paolo Cento),si può costringere la Banca d’Italia a restituire allo Stato italiano quanto incassato a titolo di ”diritto di signoraggio”, cioè la differenza tra i costi di produzione della carta moneta e il suo valore nominale. E quindi, in base a quanto stabilito dal pace di Lecce Cosimo Rochira, cinque miliardi di euro per il periodo compreso tra il 1996 e il 2003. Con una semplice proposta di legge,si può quindi imporre che la Banca d’Italia restituisca allo Stato,quindi alla collettività, 5 miliardi di euro,incassati illegittimamente,che possono essere destinati o alla riduzione del debito pubblico,oppure a sgravi fiscali a favore delle famiglie con redditi inferiori a 16.000 euro l’anno. O possono essere utilizzati per finanziare il 50 per cento del cuneo fiscale. A prescindere dalla decisione della Suprema Corte di Cassazione, chiamata in causa dalla Banca d’Italia, che dovrebbe fissare l’udienza, con la costituzione di Adusbef) entro luglio 2006.

01/06/2006

Documento n.6026

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