BANCHE:L’INTERPRETAZIONE DEL DECRETO BERSANI DA PARTE DELLA DIREZIONE GENERALE DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

in Comunicati stampa
BANCHE: LA VARIAZIONE DEI TASSI DI INTERESSE IN SEGUITO A DECISIONI DI POLITICA MONETARIA NON E’ OBBLIGATORIA,MA SE AVVIENE DEVE ESSERE “SIMMETRICA”, SIA SUI DEPOSITI CHE SUGLI IMPIEGHI ! E’ . NON SONO PIU’ DOVUTI I COSTI DI CHIUSURA DEI CONTI CORRENTI, COMPRESI I TITOLI,MENTRE PER LE SPESE DI TRASFERIMENTO DEI TITOLI SULLE QUALI LE BANCHE LUCRAVANO DA UN COSTO INDUSTRIALE DI 0,30 A 80 EURO, AMMESSE SOLO IL RIMBORSO DELLE SPESE VIVE. La variazione dei tassi di interessi bancari in seguito a decisioni di politica monetaria da parte della BCE,non è obbligatoria per le banche, che potrebbero anche decidere di non ritoccare i tassi di interesse,ma qualora ci dovessero essere, devono avvenire con analoga simmetria, sia sugli impieghi (mutui,prestiti,fidi) che sui conti correnti e depositi a risparmio. E’ questa l’interpretazione autentica, giusta e sacrosanta (perchè inerente la correttezza dei rapporti contrattuali) - già richiesta dall’Adusbef al ministero dello Sviluppo Economico,la cui Direzione Generale ha emesso una nota di chiarimento rispetto all’art.10 del decreto Bersani. E’ quanto stabilisce una nota della Direzione generale per l'armonizzazione del mercato e la tutela dei consumatori del ministero dello Sviluppo Economico, in cui vengono chiariti le modalità di applicazione normative del decreto Bersani sulle liberalizzazioni del 4 luglio 2006. L’adeguamento dei tassi di interesse alle disposizioni di politica monetaria decise dalla Banca Centrale Europea deve essere contestuale e simmetrica: una volta deciso di adottare le disposizioni della Bce, le banche devono obbligatoriamente variare sia i tassi attivi (impieghi) che quelli passivi (depositi) "con modalità tali da non arrecare pregiudizio al cliente". L'adeguamento ai rialzi o ai ribassi del costo del denaro decisi dalla Bce, si legge nel documento che interpreta le norme, "resta una facoltà discrezionale della banca", ma "dal tenore della disposizione sembra desumibile che la contestualità debba operare nei confronti dell'insieme dei tassi attivi e passivi relativi a medesime tipologie di contratti". L’interpretazione autentica del decreto,richiesta al Ministero,renderà più agevole il contenzioso giudiziario aperto con alcune banche,Intesa- San Paolo,BNL,Antonveneta,BPI, citate da Adusbef ai sensi del codice del Consumo,per non aver adeguato i tassi sui depositi dopo aver variato quelli sui mutui e sugli impieghi a seguito delle decisioni della BCE,che ha consentito al sistema bancario un lucro indebito di 1,2 miliardi sul monte depositi,da luglio a dicembre 2006, di 5 miliardi di euro,se proiettato su base annua. Inoltre viene chiarito che i clienti di una banca possono chiudere i loro conti titoli e non solo i conti correnti senza spese, confermando il divieto su tutte le tipologie di contratti a tempo indeterminato o ad esecuzione continuata o periodica (conto corrente, conto titoli, deposito, apertura di credito, bancomat e carta di credito),mentre per il trasferimento di titoli e altri servizi aggiuntivi, "é ammessa solamente la richiesta ai clienti di rimborso di spese vive a condizione che siano documentate da parte dell'operatore bancario e previste nel documento di sintesi sulla trasparenza dei costi bancari". Per impedire che le banche,perpetrando abusi e soprusi, possano richiedere fino ad 80 euro per trasferire ogni singolo titolo dematerializzato,mentre il costo industriale è pari a 0,30 centesimi di euro. Se in Gran Bretagna, la patria della trasparenza e correttezza contrattuale, 850.000 correntisti hanno citato le banche in giudizio per l’introduzione di commissioni non dovute,in Italia,il Paese di vessazioni bancarie, milioni di consumatori,che già hanno espresso in passato la loro disapprovazione su pratiche anatocistiche illegali, mutui usurari e commissioni di massimo scoperto, sono pronti a ribellarsi a mezzo secolo di abusi e soprusi bancari,praticati sotto gli auspici dell’ABI (l’ultimo dei giapponesi che difende ancora la foresta pietrificata) con il concorso diretto del controllore,ossia la Banca d’Italia. Elio Lannutti (presidente Adusbef) Roma,21.2.2007

22/02/2007

Documento n.6459

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