BANCHE: UNICREDIT,LA BANCA DEI DERIVATI, STANGA I CORRENTISTI SU SUGGERIMENTO DI DRAGHI. GOVERNO COMMISSARI PROFUMO ! - LA REPLICA DI UNICREDIT

in Comunicati stampa
Rinnoviamo il Comunicato stampa del 11.07.2008 per riportare la replica (in calce) di UNICREDIT BANCA S.p.a. BANCHE: UNICREDIT,LA BANCA DEI DERIVATI, SEGUE ALLA LETTERA I CONSIGLI PELOSI DEL GOVERNATORE DRAGHI,STANGANDO I CORRENTISTI CON RINCARI ASSURDI E FUORI DA OGNI LOGICA DI MERCATO. IN UN PAESE NORMALE CON AUTORITA’ VIGILANTI SUPER PARTES, PER DIFENDERE PREROGATIVE GOVERNO E INTERESSI DEGLI UTENTI,SI COMMISSARIA UNICREDIT CON ANNESSO PROFUMO. Poiché i costi dei conti correnti italiani sono tra i più cari del mondo e poiché i tassi sui muti e sui prestiti personali sono più elevati della media Ue rispettivamente dello 0,79 e dell’1,47 per cento, Unicredit banca, maestra in derivati appioppati alla clientela, seguendo alla lettera i consigli pelosi del Governatore Draghi di traslare sui correntisti i maggiori oneri derivanti dalla Robin tax, ha provveduto ad anticipare una serie di ingiustificate stangate a danno della generalità della clientela. Banca Unicredit infatti ha inviato ai clienti una comunicazione datata 1° luglio 2008. La decorrenza delle variazioni porta la stessa data (1/7/08). La legge Bersani impone alla banca una comunicazione da inviare 30 giorni prima della decorrenza e lascia al cliente 60 giorni di tempo per decidere se accettare o meno. Se non accetta dovrà procedere alla chiusura del rapporto alle vecchie condizioni. Ma la comunicazione di Unicredit riporta la seguente dizione iniziale: “Gentile cliente, di seguito le riepiloghiamo le variazioni relative al rapporto di cui sopra e che sono state con lei concordate: (segue l’elenco delle variazioni). Quindi, secondo l’informativa, il correntista si è recato allo sportello ed ha concordato con la banca le modifiche di cui sopra. Per questo, la banca ha potuto scavalcare la normativa. Rimarchiamo alcune voci in crescita: 1) Spese fisse trimestrali di liquidazione: da 0,00 a 16,00 euro. 2) Spese produzione ed invio per ogni estratto conto o scalare: da 0,00 a 2,40 euro. 3) Commissioni facilitazione in assenza di fondi: da 5,00 a 25,00 euro 4) Maggiori. In presenza di liquidazione con interessi debitori: da 15,00 a 28,00 euro 5) Minimo spese per operazione: da 0,00 a 19,00 euro In un paese normale con autorità vigilanti super partes e non prostrate supinamente agli interessi delle banche azioniste, per difendere gli interessi degli utenti e le prerogative di un Governo, messo alla berlina come il precedente dalla “mafia bancaria”, si procede all’immediato commissariamento di Unicredt con annesso Profumo, anche per dare un segnale forte e serio ad un sistema bancario arrogante e vessatorio di non seguire l’abusato regime di rapinare i correntisti ed i risparmiatori. Adusbef continuerà la propria battaglia contro “La Repubblica delle Banche” ed i governatori amici delle banche, i quali dopo aver provocato i disastri e gli sconquassi sui mercati globali negandone e nascondendone per oltre 12 mesi gli effetti,prima con i sub-prime, dopo con i derivati carta straccia e le scommesse sul barile,che hanno stabilito dovrà arrivare a 250 dollari per affamare le popolazioni, adottano la politica di inventare nuove voci di costo sul parco buoi indifeso dei correntisti,con l’evidente concorso del controllore.

In merito al presente comunicato, UNICREDIT BANCA SPA ci ha fatto pervenire per il tramite del proprio legale una diffida a smentire il contenuto dello stesso ed a rimuoverlo dal sito.
ADUSBEF, da vent’anni e più denuncia gli abusi e le malefatte bancarie adottando toni e forme corrispettive alle gravità degli illeciti.
Sovente ciò ha dato luogo a doglianze espresse in vario modo e misura dai destinatari ma mai spinte sino alla censura.
Registriamo la preoccupante novità – peraltro non inattesa – tanto più che, nella sostanza, non si contesta la verità degli assunti del comunicato stampa.
Ad ogni buon conto si pubblica la lettera per doveroso omaggio al diritto di replica e per opportuna conoscenza dei consumatori e dei media.


Bologna, 18 luglio 2008
Raccomandata a.r.

Spett.le ADUSBEF Onlus Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari e Finanziari VIA CARLO FARINI 62 00185 ROMA

Oggetto: comunicato stampa ADUSBEF del 14 luglio 2008 “BANCHE: UNICREDIT, LA BANCA DEI DERIVATI, STANGA I CORRENTISTI SU SUGGERIMENTO DI DRAGHI. GOVERNO COMMISSARI PROFUMO !”

Scrivo la presente in nome e per conto di UniCredit Banca s.p.a. in relazione al comunicato di cui all’oggetto apparso sul Vostro sito e ripreso dall’Ansa, che qui si allega nel suo testo.
L’intero contenuto di tale comunicato è destituito di ogni fondamento, totalmente distorsivo della realtà e, pertanto, gravemente lesivo della onorabilità dell’Istituto e dei suoi rappresentanti, anche in considerazione dei toni e delle espressioni grossolane utilizzate.
Omettendo ogni commento sulla risibile prospettazione secondo la quale Unicredit Banca avrebbe seguito il “consiglio peloso” del Governatore Draghi di “traslare sui correntisti i maggiori oneri derivanti dalla Robin Tax” - considerato che è irrealistico attribuire al Governatore della Banca d’Italia consimili interventi - ho il compito di precisare quanto segue.
E’ destituita di qualsivoglia fondamento la gravissima affermazione - sulla quale si incentra il comunicato - secondo cui la Banca avrebbe inviato alla “generalità della clientela” una comunicazione datata 1° luglio 2008, con pari decorrenza - e quindi pretesamente in violazione della “legge Bersani” -, portante variazioni relative a pregressi rapporti, con aumento di oneri a carico dei correntisti.
UniCredit Banca, infatti, ha sempre rispettato la normativa di cui all’art. 118 TUB, così come modificato dal D.L. n. 223/2006, convertito in Legge n. 248/2006 (c.d. decreto Bersani); anzi, già prima dell’entrata in vigore di tali norme, consentiva ai propri clienti l’estinzione del conto corrente senza applicare spese.

Esclusa categoricamente la sussistenza di comunicazioni in violazione della normativa sopra richiamata, può presumersi che il comunicato abbia artatamente preso le mosse da una qualche comunicazione indirizzata dalla Banca a singoli clienti, nell’ambito della gestione di specifici rapporti contrattuali, in ottemperanza alle relative pattuizioni convenute tra le parti sin dal momento del sorgere dei rapporti.
Vi è infatti motivo di ritenere che la fattispecie riguardi quei clienti che, dopo aver sottoscritto un contratto di conto corrente, abbiano altresì stipulato un “Package”, che prevede il pagamento di un canone mensile prefissato onde - tra l’altro - determinare a forfait alcune voci di spesa del conto corrente.
In caso di recesso dal contratto relativo al “Package”, è contrattualmente previsto che tali voci di spesa del conto corrente - il cui contratto resta in essere - vengano applicate nella misura standard prevista dai Fogli Informativi della Banca, a partire dal primo giorno del mese successivo al recesso e salva diversa pattuizione tra le parti.
Si tratta quindi di una variazione che dipende da una precisa pattuizione in essere tra la Banca e il cliente. In detta specifica ipotesi, nonostante il meccanismo contrattuale preveda già l’applicazione delle condizioni ordinarie previste in caso di recesso, la Banca, nel rispetto dei principi generali di trasparenza, provvede ugualmente ad informare il cliente circa le condizioni economiche che per l’innanzi regoleranno il conto.
Pertanto, è ovvio che, nella predetta specifica fattispecie, la comunicazione vale esclusivamente a consentire al cliente di valutare, nella massima trasparenza, il contenuto del rapporto in essere con la Banca, consentendogli eventualmente di rinegoziare l’applicazione di diverse condizioni.
Alla luce di quanto sopra, in considerazione del carattere, gravemente lesivo dell’immagine della mia assistita, del comunicato in oggetto, diffido codesta Associazione a rimuovere dal proprio sito il comunicato stesso e a smentirne il contenuto. Con ogni più ampia riserva di agire nelle opportune sedi a tutela dei diritti di UniCredit Banca S.p.A.
Con i migliori saluti.

Prof. Avv. Michele Sesta
ORDINARIO NELL ‘UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
STUDIO LEGALE SESTA -ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE
VIA DE’ POETI, 1/7 - 40124 BOLOGNA

28/07/2008

Documento n.7437

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