BANCHE: UN FLOP LA CONVENZIONE TRUFFA ABI GOVERNO. FAMIGLIE SAGGE ED ACCORTE,NON SI FANNO ABBINDOLARE DAGLI SPOT DI TREMONTI

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA BANCHE: IL FLOP DELLA CONVENZIONE ABI-MINISTERO ECONOMIA SUI MUTUI, MENO DI 30.000, SU 3,2 MILIONI A TASSO VARIABILE ( 0,9 %) STROMBAZZATO COME VANTAGGIOSA PANACEA E CHE OCCULTAVA DANNI EVIDENTI AI MUTUATARI, DIMOSTRA LA SUBALTERNITA’ DEL GOVERNO ALLE BANCHE, CHE CONTINUA CON “AIUTINI” E “DECRETINI SALVABANCHE”, INVECE DI INTERVENTI SALVA FAMIGLIE CON TAGLIO BCE 0,50 %, RISPARMI MEDI A REGIME SU RATE DA 30 A 45 EURO MESE. Su 3,2 milioni di mutui a tasso variabile, per i quali ministro dell’Economia,Abi e Governo avevano strombazzato aiuti tangibili e risparmi di 800 euro l’anno, con una convenzione capestro che occultava smisurati vantaggi alle banche e danni tangibili fino a 35.000 euro per i mutuatari, che oltre al danno si vedevano allungare le rate dei muti fino a 40 anni, meno di trentamila famiglie hanno aderito all’accordo, certificando il fallimento di una ben architettata propaganda,il consueto spot governativo ripreso a reti unificate. Ad una settimana dalla scadenza (30 novembre) meno di 30.000 famiglie italiane,hanno deciso di aderire all’accordo beffa Abi-Governo per rinegoziare il mutuo a tasso variabile, bloccando il valore delle rate al livello medio del 2006, che oltre ad occultare danni tangibili ai mutuatari e guadagni certi e maggiorati agli istituti di credito, premiati così per i cattivi consigli di far indebitare i cittadini a tassi variabili, quando gli indicatori economici volgevano verso un aumento dei tassi, la convenzione aveva la finalità di bloccare il decreto Bersani su surroga e portabilità senza alcun onere per i clienti,perciò osteggiato dall’asse banche-Governo. Adusbef e Federconsumatori che avevano denunciato l’accordo capestro, consigliando alle famiglie indebitate di pretendere dalle banche l’applicazione del decreto Bersani sulla surroga e la portabilità, chiedono maggiore serietà ed equidistanza ad un Governo che va a braccetto con i banchieri, ed una moratoria come contropartita al “salvabanche”, per attenuare i gravissimi disagi di almeno 150 mila mutuatari in ritardo di 6/7 mesi con i pagamenti delle rate, che non riuscendole più a pagare,rischiano il pignoramento. Adusbef e Federconsumatori infine, ritenendo troppo lento l’adeguamento dei tassi e troppo funzionale agli interessi delle banche l’aggancio delle rate variabili all’Euribor, chiedono al Governo un provvedimento urgente, che può essere inserito nel decreto “salvabanche”, per indicizzare i mutui al tasso di riferimento BCE, che il 4 dicembre abbasserà di un ulteriore mezzo punto il tasso di sconto. La manovra Bce che dovrebbe tagliare il tasso di riferimento dello o,50 %,portandolo al 2,75%, può determinare ulteriori riduzioni delle rate sui tassi variabili, con risparmi compresi tra 30 e 45 euro al mese (360 - 540 euro l’anno), a seconda delle diverse modalità e durata del finanziamento, dal tipo di tasso utilizzato per l'indicizzazione (Euribor a uno o tre mesi), e dal meccanismo di rilevazione.

23/11/2008

Documento n.7615

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