BANCHE: RESUSCITA LA COMMISSIONE MASSIMO SCOPERTO. BASTA CON I DIRITTI DEI BANCHIERI DI RAPINARE I CORRENTISTI.
COMUNICATO STAMPA BANCHE: LA DICHIARATA NULLITA’ (MINISTRO ECONOMIA) CLAUSOLE COMMISSIONE MAX SCOPERTO, AGEVOLANO RICHIESTE RISARCITORIE. INVIO LETTERE PER RIPRISTINO MAX SCOPERTO,ESISTENTE SOLO ITALIA, DIMOSTRANO ESISTENZA CARTELLO BANCARIO DENUNCIATO ANTITRUST. In nessun paese civile esiste il “vero e proprio pizzo” della commissione di massimo scoperto, riesumata dal cartello bancario,dopo la sua abrogazione sancita sia da sentenze di Cassazione che da provvedimenti legislativi per raddoppiarne o triplicarne gli oneri di saccheggio a danno dei consumatori. Adusbef e Federconsumatori,a fronte di modifiche unilaterali delle condizioni imposte all’unisono al cartello bancario sotto gli auspici di Abi e Bankitalia, che hanno coordinato l’invio di circa 30-35 milioni di lettere alla clientela nelle quali si annuncia il risorgere,sotto mentite spoglie, della Commissione di massimo scoperto,hanno inviato una dettagliata denuncia all’Antitrust,come migliore prova di accordi occulti trasversali con la finalità di saccheggiare i correntisti con costi triplicati ed a cadenza mensile, invece che trimestrale. Anche la nuova commissione di affidamento, comunicata nei giorni scorsi dalle banche alla clientela,oltre ad essere illegittima ed illegale, ha caratteristiche fraudolenti perché oltre a violare norme imperanti di legge, tende a ricostituire un lucro indebito abolito perché esistente solo in Italia, per la totale assenza di controlli e la contiguità delle banche con le distratte autorità vigilanti tendenti a salvaguardare l’esclusiva stabilità del sistema a danno dei consumatori. Le modifiche unilaterali dei contratti bancari che vanno ad imporre costi più elevati delle vecchie commissioni, le quali come ricordano anche alcune associazioni di imprenditori fruitori del credito bancario,come il presidente di Unindustria Treviso, Alessandro Vardanega, in alcuni casi vengono addirittura quintuplicati, tali risorte commissioni e le relative clausole contrattuali, da considerare “nulle” anche dal ministro dell’Economia, saranno impugnate nei Tribunali per la loro implicita onerosità ed opacità contrattuale. Se si consente che venga sostituita per piccole aziende con 10 dipendenti, alla vecchia commissione (CSM) di 500 euro per max scoperto, una nuova commissione per fidi inutilizzati per 8.000 euro; ad una media azienda tessile terzista (circa 50 dipendenti), si sopprime la vecchia Cms pari a 1.000 euro per introdurre una nuova commissione fidi inutilizzati per 25.000 euro; mentre ai gruppi strutturati di rilevanti dimensioni, si comunica una commissione su fidi inutilizzati per centinaia di migliaia di euro, vuol dire che il Governo offre al “cartello bancario” la licenza di frodare i consumatori.25/06/2009
Documento n.7995