BANCHE: L’ITALIA E’ IL MIGLIOR MERCATO D’EUROPA: NON ESISTONO DIRITTI E TUTELE PER GLI UTENTI
BANCHE: L’ITALIA E’ IL MIGLIOR MERCATO D’EUROPA,PERCHE’ NON ESISTONO DIRITTI E TUTELE, MENTRE LE ISTRUZONI DI VIGILANZA DI BANKITALIA DANNO LA LICENZA DI SCIPPARE UTENTI E CONSUMATORI. IN QUALE ALTRO MERCATO UN CONTO CORRENTE COSTA DAI 550 AI 750 EURO L’ANNO,MENTRE SE SI VUOLE CAMBIARE BANCA BISOGNA PAGARE UN PEDAGGIO FEUDALE,DA 180 EURO AD OLTRE 1.000 EURO MEDI,QUALORA SI VOGLIANO TRASFERIRE TITOLI DEMATERIALIZZATI ? L’ITALIA,PER LE BANCHE ESTERE, SARA’ IL PAESE DI BENGODI,MA ADUSBEF AUSPICA CHE IL LORO INGRESSO FACCIA ATTIVARE LA CONCORRENZA E MIGLIORARE LA BASSA QUALITA’ DEI SERVIZI. APERTURA DEL MERCATO ED ABOLIZIONE DEL PROTEZIONISMO SALUTARE PER I CONSUMATORI:GLI ALTISSIMI COSTI DEI SERVIZI BANCARI, POTREBBERO SCENDERE SUBITO DEL 50 PER CENTO. Adusbef,che aveva denunciato alla commissione europea il protezionismo bancario di Bankitalia, ottenendo già nel novembre scorso il via libera all’ingresso delle banche estere, guarda con grande interesse alle intenzioni espresse da ABN Amro e BBVA, di lanciare un’Opa totalitaria su Antonveneta e BNL: in Italia non esistono diritti e tutele mentre le istruzioni di vigilanza di Bankitalia,confezionate ad uso e consumo e dei desiderata dell’Abi,danno la licenza di scippare i consumatori ! L’Italia è infatti il miglior mercato d’Europa, sia per la mancanza di diritti minimali a protezione dei correntisti,sia per la resistenza di accordi collusivi ispirati dalla stessa Banca d’Italia,mentre la mancanza di concorrenza è provata dai seguenti dati: chi vuole cambiare banca,ostacoli a parte per chiudere i conti, è costretto a pagare un pedaggio feudale da 180 euro (spese di chiusura del conto corrente) ad oltre 1.000 euro (per trasferire titoli dematerializzati),ossia mere scritture contabili. In quale altro mercato un conto corrente costa dai 550 euro ai 750 euro l’anno,a seconda della presenza di una custodia titoli (in Olanda un conto corrente costa 36 euro l’anno con operazioni illimitate); in quale altro Paese esiste la commissione di massimo scoperto che neppure incide,secondo le istruzioni della Banca d’Italia,sulle soglie usurarie,i valori versati in banca viaggiano a rischio e pericolo del cliente e le banche si arrogano il diritto di revocare un affidamento concesso in precedenza,con un preavviso di 24 ore ? L’Italia,per le banche estere che vogliano competere realmente,sarà il Paese di Bengodi,ed Adusbef auspica che la loro presenza possa far migliorare l’efficienza e la qualità (oggi scarsa) dei servizi prestati e soprattutto abbattere i costi di gestione di un conto corrente,con un taglio immediato del 50 per cento,aprendo così il mercato alla concorrenza in tutti i servizi: dalla gestione del risparmio con costi proibitivi,monopolio delle prime 5 banche, alla gestione dei servizi di base,oggetto di rincari immotivati del 10 per cento l’anno. Per abbattere gli altissimi costi di gestione servono le banche estere e la loro vocazione alla competizione,anche perché Abi e Bankitalia,molto attente a propagandare “Patti Leonini Poco Chiari”,non hanno neppure preso in considerazione le proposte avanzate da Adusbef ed altre associazioni della “portabilità dei conti correnti”,ossia la conservazione dello stesso numero e delle stesse coordinate,qualora un cliente insoddisfatto,vuole cambiare banca,e con le attuali normative rischia di cadere dalla padella nella brace,per la vocazione strumentale degli istituti di credito a diminuire le precedenti pattuizioni,con un semplice avviso in Gazzetta Ufficiale. Per la cronaca,dall’ultimo appello del Governatore a moderare gli altissimi costi di gestione dei conti correnti,198 banche,hanno pubblicato rincari e ritocchino di spese,costi e commissioni,anche raddoppiando,quindi con un aumento del 100 per cento,alcune voci importanti per la tenuta dei conti correnti. Il Presidente Elio Lannutti Roma,19.3.200521/03/2005
Documento n.4558