BANCHE: INTESA SAN PAOLO INDAGATE DALL'ANTITRUST PER INOTTEMPERANZA ALLE PRESCRIZIONI DI FUSIONE
La furbizia delle banche... Il provvedimento Antitrust che autorizzava nel 2006 la fusione tra Banca Intesa e San Paolo Imi, per evitare abusi di posizione dominante nel mercato del credito imponeva,oltre alla cessione di 748 sportelli (197 a soggetti indipendenti, 551 a Credit Agricole),la necessaria indipendenza tra Credit Agricole e la nuova banca. Secondo l’istruttoria dell’Antitrust che ha dato luogo al procedimento di inottemperanza avviato ieri, Intesa Sanpaolo,non ha rispettato gli impegni assunti verso l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, sia per la triangolazione di Credit Agricole con Generali che per la partecipazione azionaria rilevante, con una quota del 5,823 per cento nel capitale ordinario di Banca Intesa San Paolo. L’Accordo tra Crédit Agricole e Generali, ossia la consultazione preventiva volta sia a consultarsi prima di ogni riunione degli organi di governance di Intesa SanPaolo che a scambiarsi e discutere tutte le informazioni e opinioni relative alle materie di interesse strategico, definire e attuare una posizione o linea di condotta comune,a concordare il voto da esprimere, consente alla banca francese, già alla data di sottoscrizione dell’Accordo, di essere presente nella governance di Intesa SanPaolo attraverso i componenti del Consiglio di Sorveglianza e del Consiglio di Gestione nominati su indicazione o candidatura di Generali. Secondo l’Antitrust le previsioni dall’Accordo sulla modalità di nomina del futuro Consiglio di Sorveglianza e del Consiglio di Gestione di Intesa SanPaolo, consentiranno, in occasione della nomina dell’intero Consiglio di Sorveglianza, la presentazione di liste comuni di candidati, l’indicazione di quattro candidati ciascuno, e la votazione con tutte le azioni di Intesa SanPaolo possedute da Crédit Agricole e Generali. Anche per la nomina del Consiglio di gestione è prevista la consultazione per esprimere candidature comuni e per concordare preventivamente, qualora una delle due società fosse chiamata ad esprimere una o più candidature alla carica di Consigliere di Gestione, il nominativo. Di fronte al provvedimento dell’Antitrust, affermare che Banca Intesa San Paolo abbia rispettato le prescrizioni Antitrust, oltre a rappresentare una pura mistificazione della realtà per continuare a spartirsi,con la complicità di Bankitalia, il mercato del credito,restringere la concorrenza, offrire condizioni capestro ai clienti e risparmiatori, rappresenta un atto di arroganza. Se le banche furbette foraggiate dal Governo in carica, non rispettano le prescrizioni dell’Antitrust, come si può immaginare che rispettino i diritti degli utenti vessati nella gestione del credito e del risparmio ? Adusbef ancora una volta,nel condividere totalmente la decisione Antitrust ritiene che l’esito positivo del procedimento si realizzerà solo quando Intesa San Paolo darà piena ottemperanza alle prescrizioni del Garante.15/05/2009
Documento n.7923