BANCHE: I TREMONTI BOND PER SALVARE CRACK BANCARI (ITALEASE) E BANCHIERI AZIONISTI, (BANCHE POPOLARI) CHE NON HANNO VIGILATO.
COMUNICATO STAMPA BANCHE: I TREMONTI BOND PER SALVARE CRACK BANCARI (ITALEASE) E BANCHIERI AZIONISTI, (BANCHE POPOLARI) CHE NON HANNO VIGILATO. I Tremonti bond anche in Italia vengono utilizzati per salvare crack bancari (Banca Italease) ed i banchieri azionisti delle banche popolari, che al pari di Consob e Bankitalia, non hanno affatto vigilato sulla gestione allegra dei finanziamenti e l’uso disinvolto degli strumenti derivati: il ministro dell’Economia si astenga,d’ora in avanti, dal raccontare le frottole in merito alla solidità delle banche italiane. Il piano di salvataggio che prevede il delisting della società Italease e lo smembramento della stessa in più parti,come indicato nei giorni scorsi dal consigliere delegato del Banco Popolare, è stato reso possibile dalla concessione dei Tremonti-Bond, (1,45 miliardi di euro),che come ipotizzato dall’Adusbef, servivano a ripianare le perdite accumulate da una gestione allegra di strumenti a rischio come i derivati, addossati principalmente ai richiedenti. Per riparare i danni che l’allegra gestione bancaria aveva provocato,non erano bastate le cartolarizzazioni dei crediti derivanti da contratti di leasing per un importo di 1,375 miliardi di euro, che Banca Italease (insieme alle controllate Italease Network e Mercantile Leasing) aveva concluso a gennaio 2009, c’è voluto un restyling societario che configura uno "spezzatino" e la creazione di due nuove società: una "bad bank" , una scatola finanziaria in cui confluiranno i circa 4 miliardi di asset tossici, che dovrebbero accollarsi il Banco Popolare all'80% e la Popolare dell'Emilia Romagna all'11% (Popolare Sondrio al 6% e Bpm al 3 per cento), e una “good bank” con gli attivi. Le 4 banche popolari azioniste di Italease infatti,Verona (Banco Popolare), Modena (Bper), Milano (Bpm) e Sondrio (Popolare di Sondrio) hanno deliberato l’operazione di salvataggio, con la costituzione di una società in cui andrà la polpa dell'istituto,ossia il 36% alla Popolare Emilia Romagna, il 33 % al Banco Popolare di Verona; il 21% alla Popolare di Sondrio; il 10% alla Popolare di Milano, con Italease che resterà in capo al Banco Popolare. L’incremento degli incagli a 3,7 miliardi di euro rispetti ai 202 milioni del 2007 (ben 2,1 miliardi in più nei primi due mesi del 2009 per il 90% derivanti proprio dai contratti di leasing immobiliare) unite alle sofferenze passate da 336 a 626 milioni; le rettifiche di valore nette su crediti, attestate a 850 milioni di euro e gli alti interessi dell’8,50 per cento sui Tremonti bond, non fanno sperare, specie in una crisi economica,finanziaria,industriale e del mercato immobiliare in una ripresa. Adusbef ricorda che nell'ordinanza di arresto per reati gravissimi di Massimo Faenza, Roberto Fabbri,Massimo Sarandrea, Claudio Calza e Luca de Filippo, ex dirigenti Italease che hanno frodato circa 4.000 utenti per distrazione di denaro e vendita di derivati di natura assolutamente speculativa, che – come ricordano gli atti della Procura- generava ingentissimi flussi di cassa positivi per Banca Italease da parte di diverse banche d'affari, con incentivazione e collocazione tra i propri clienti di derivati rischiosissimi, spesso senza che i clienti stessi ne fossero consapevoli,o con clienti che acconsentivano a concludere il derivato credendo che li difendesse da eventuali perdite e che, al contempo garantisse loro il consenso della banca su operazioni di leasing ben poco trasparenti; la Procura di Milano indaga anche sull'operazione di fusione,fallita nel giugno del 2007, tra la Banca Popolare di Milano e la Banca Popolare dell'Emilia Romagna,con il reato ipotizzato di abuso di informazioni privilegiate. Nell'ordinanza, il giudice di Milano Tacconi faceva riferimento ad alcune telefonate intercettate a febbraio 2007 nell'ambito dell'indagine sulla fusione tra funzionari delle banche popolari,telefonate non utilizzabili nel procedimento su Italease,perchè raccolte in un' altra inchiesta.16/03/2009
Documento n.7820