BANCHE: I FLORIDI BILANCI E SUPERBONUS DEI BANCHIERI,CHE NON COINCIDONO CON GLI INTERESSI DEL PAESE, SONO LACRIME E SANGUE DI FAMIGLIE E IMPRESE.
COMUNICATO STAMPA BANCHE: I FLORIDI BILANCI E SUPERBONUS DEI BANCHIERI,CHE NON COINCIDONO CON GLI INTERESSI DEL PAESE, SONO LACRIME E SANGUE DI FAMIGLIE E IMPRESE. Quando la crisi mondiale, provocata dall’avidità delle banche era agli albori, anche in Italia alcuni banchieri d’oro che rispondono ai nomi di Gabriele Galateri, ex presidente di Mediobanca, Corrado Faissola,attuale presidente Abi, Alessandro Profumo ad di Unicredit, Giampiero Auletta Armenise, ex Ubi Banca (oggi Banca Rotschild), Corrado Passera e Giovanni Bazoli di Banca Intesa, ecc.,hanno percepito prebende e stock option,che continuano ad incassare come se nulla fosse ancora oggi,per decine di milioni di euro: non dica il diretto interessato dr. Faissola, che in Italia il problema dei superbonus scandalosi dei banchieri, non esiste. Il Ministro Tremonti, che ha ragione da vendere in merito al dibattito sui bonus dei banchieri, che serve a dare un messaggio più generale, non essendo possibile che le banche comandino sui governi e sulla politica,sono più grandi dei governi stessi, tanto che poi quando hanno problemi questi diventano anche problemi dei governi,e che invece di essere gli istituti di credito al servizio della gente,sono i cittadini al servizio delle banche, invece di essere conseguente marcando una netta separazione del Governo con le banche, sembra marciare a passo di gambero,con un passo avanti e tre passi indietro, guidato da una sorta di odio-amore per gli istituti di credito. Non esiste un banchiere che a memoria d’uomo abbia pensato agli interessi generali del Paese, rispetto ai suoi interessi particolari ed a quelli della propria banca,a dispetto di quanto non affermi il Presidente dell’Abi Faissola quando dice che pensare al proprio bilancio non significa non pensare contemporaneamente anche al bilancio del Paese,e la prova regina è rappresentata dalla enorme massa di liquidità che le banche investono sui Bot,con zero rendimenti o nel conto quasi infruttifero della BCE,piuttosto che immettere liquidità nel sistema delle piccole e medie imprese per aiutarle a superare la gravissima crisi generata per precise responsabilità degli stessi banchieri. Sui banchieri,specie quelli dominanti e di “sistema”, grava la enorme responsabilità di aver frodato milioni di risparmiatori spacciando titoli già all’origine avariati,come Cirio,tango bond, Parmalat, Lehman Brothers,addirittura pubblicizzati questi ultimi con il massimo dell’affidabilità proprio sul sito dell’Abi “Patti Chiari”,oltre ad aver appioppato prodotti tossici,swap e derivati ad enti locali e piccoli comuni portati alla bancarotta finanziaria, i cui pagherò a lunga scadenza 830-40 anni) dovranno essere onorati dai contribuenti. In merito alla prudenza e lungimiranza dei banchieri che avrebbe esentato il Governo da fare interventi massicci per salvare le nostre banche come hanno fatto altri governi, in Italia chi ha pagato il conto non sono certo gli istituti di credito, che hanno addossato sempre alla collettività di famiglie e piccole e medie imprese tassi di interesse più elevati, condizioni più onerose, commissioni sullo scoperto impensabili negli altri Paesi dell’area Ue, per questo le banche sono restate in piedi causando il fallimento di migliaia di famiglie ed imprese.05/09/2009
Documento n.8150