BANCHE ED USURA: DOMANI CORTE APPELLO EMETTE IMPORTANTE SENTENZA,IN ATTESA SVILUPPI DENUNCIA ADUSBEF CONTRO BANKITALIA PER CONCORSO REATO USURA

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA BANCHE ED USURA: DOMANI CORTE DI APPELLO EMETTE IMPORTANTE SENTENZA, IN ATTESA DI SVILUPPI DENUNCIA ADUSBEF CONTRO BANKITALIA PER CONCORSO. Domani 2 luglio 2010 la Corte di Appello di Reggio Calabria dovrà emettere la sentenza sul c.d. processo banche ed usura, su denuncia di un imprenditore coraggioso,Antonino De Masi,difeso dall’avv. Antonio Tanza,vice presidente nazionale Adusbef, che nonostante i bankster ed un sistema bancario più pericoloso della mafie,continua a tenere in piedi la sua impresa e centinaia di posti di lavoro nella difficile piana di Gioia Tauro. Si tratta di un processo che nasce dall’appello proposto dalla Procura Generale di Reggio Calabria, oltre che di quella di Palmi e dalle parti civili, alla sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Palmi in cui è emersa la responsabilità oggettiva, il reato, l’usura, ma non sono stati individuati i colpevoli, indicati dalla Procura nelle figure dei Presidenti e direttori di filiali di primarie banche nazionali che hanno praticato tassi usurari superiori al tasso soglia stabilito dalle legge 108/96. Nel corso del primo processo i primi si sono difesi affermando che la responsabilità era dei direttori generali ed i direttori di filiali dicendo che erano semplici esecutori di disposizioni impartite dall’alto,quindi dalle direzioni generali delle banche. In oltre un anno e mezzo di dibattimento in Corte d’Appello sono emersi fatti e documenti così chiari che è difficile non riconoscere la responsabilità dei vertici delle banche. Lo spessore degli imputati, Marchiorello per Banca AntonVeneta, Geronzi per Banca di Roma ed Abete per Bnl, oltre ad altri manager, rendono però tale procedimento ed i risultati dello stesso, molto “attenzionato” e le stesse parti civili hanno scritto anche al Presidente della Repubblica, manifestando serie preoccupazioni per tentativi di condizionamenti da parte delle “lobby” bancarie e della stessa Banca d’Italia,che in una famosa circolare emanata nel 1996,aveva affermato che la Commissione di Massimo Scoperto non rientrava nei tassi soglia stabiliti dalla legge. Dopo la sentenza n.12028 della seconda sezione penale della Suprema Corte di Cassazione (relatore Giudice dr.Domenico Gallo),seguito sentenza n.870 del 18.1.2006 della prima Sezione Civile di Cassazione, che ha assestato un altro duro colpo alla scandalosa prassi bancaria di appesantire il costo del credito e che ha sconfessato clamorosamente la tesi favorevole agli esclusivi interessi delle banche di Bankitalia,che in una famigerata circolare emanata all’indomani della legge 108/96, aveva escluso dal calcolo dei “tassi soglia” il “pizzo” della commissione di massimo scoperto,Adusbef aveva presentato denunce penali contro la Banca d’Italia, per concorso nel reato di usura che stanno . La legge 108/96 emanata nonostante l’opposizione della Banca d’Italia dopo una durissima lotta di Adusbef,della società civile,di Confesercenti e del treno contro l’usura, della Chiesa ed altre organizzazioni di cittadini e del volontariato che si battevano contro l’usura,non lasciava adito ad interpretazioni benevole verso gli interessi degli istituti creditizi, come nella circolare elusiva della legge emanata ad hoc dalla Banca d’Italia. La Cassazione penale, nell’udienza del 19 febbraio scorso,ha ristabilito ancora una volta la legalità nei rapporti e nei patti leonini tra banche e clienti, affermando che indipendentemente da quanto stabilito dai banchieri e dalle norme amministrative,il codice penale,ai sensi del quarto comma dell’art. 644 c.p. impone di considerare rilevanti ai fini della fattispecie di usura, tutti gli oneri che un utente sopporti in connessione con il suo uso del credito. E tra di essi rientra indubbiamente la commissione di massimo scoperto. Adusbef restando in attesa sull’esito del processo, condivide il sentimento delle parti civili di estrema fiducia nell’operato della Corte.

01/07/2010

Documento n.8655

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