BANCHE E BANCHIERI ITALIANI,CON I TASSI I PIU’ ALTI D’EUROPA, STROZZANO FAMIGLIE E PMI.GOVERNO OBBLIGATO A TAGLIARE 70% BONUS E PREBENDE DEI BANCHIERI
COMUNICATO STAMPA BANCHE E BANCHIERI ITALIANI,CON I TASSI I PIU’ ALTI D’EUROPA, STROZZANO FAMIGLIE E CONSUMATORI ADDOSSANDO SULLE LORO SPALLE COSTI DELLA CRISI GOVERNO HA OBBLIGO DI TAGLIARE DEL 70% BONUS E PREBENDE DEI BANCHIERI Sui bilanci delle banche italiane e sui loro utili conseguiti sulla pelle dei consumatori e delle imprese con la complicità della distratta Banca d’Italia Spa (di proprietà delle stesse banche), non sorge mai il sole, anche in tempo di crisi provocata dai banchieri ed addossata sulle spalle delle famiglie,come si può ben vedere dai tassi di interesse applicati dalle banche italiane ed europee. A marzo 2010 infatti (ultimo Bollettino disponibile di Bankitalia), torna a crescere il differenziale dei tassi applicati in Italia e in Eurolandia per prestiti e credito al consumo: più gravosi del 2,16 per cento quelli imposti in Italia,mentre per i mutui fondiari, il maggior onere affrontato dal cliente italiano rispetto alla media europea è dello 0,59 per cento. Il differenziale di rata a carico della clientela italiana di banche protette e poco concorrenziali che hanno addossato i costi della crisi bancaria con decennali rate invisibili ed oneri occulti sulle spalle delle famiglie e del mercato, con tassi più elevati, condizioni più onerose e costi dei conti correnti i più alti del mondo, è infatti notevole.Ipotizzando un mutuo di 100.000 euro con rimborso a 15 anni ed un prestito di 30.000 euro rimborsabile in 5 anni, ai quali applichiamo i tassi medi imposti in Italia pari al 4,74% ed in Eurolandia, pari al 4,15 %,con un differenziale di un + 0,59%, le famiglie italiane pagano una rata mensile di 777,32 euro, 30 euro in più rispetto ai cittadini d’Europa,che su base annua ammontano a 361 euro,incamerate da banche idrovore, che si aggiustano i tassi anche per retribuire stipendi lauti ed aumentati dei banchieri nonostante la crisi,sproporzionati rispetto a utili dimezzati. Ancora più grave il differenziale sul credito al consumo e sui prestiti. Ipotizzando un prestito di 30.000 euro rimborsabile a 60 mesi, il debitore italiano con il tasso dell’8,38% rispetto al 6,22% della media UE (+2,16%) paga una rata mensile di 30,7 euro più alta di quanto non paghi il cliente europeo,con un grvame maggiore di 368,40 euro l’anno. Adusbef e Federconsumatori,di fronte a tale scempio della legalità e del diritto della concorrenza violati per precise volontà di Bankitalia e di una presunta tutela della stabilità, auspicano che il Governo possa tagliare di un 70% i bonus e gli elevatissimi compensi elargiti agli organi delle Fondazioni bancarie,per non far ricadere due volte i costi della crisi sulle spalle delle famiglie e degli utenti vessati e maltrattati dall’intoccabile casta dei banchieri.17/05/2010
Documento n.8605