BANCHE: CARIGE COME BANCA DELLE MARCHE (SE NON PEGGIORE). COME MAI BANKITALIA NON PROCEDE AL COMMISSARIAMENTO? FORSE PERCHE’ SUA AZIONISTA ?

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COMUNICATO STAMPA BANCHE: CARIGE COME BANCA DELLE MARCHE (SE NON PEGGIORE). COME MAI BANKITALIA NON PROCEDE AL COMMISSARIAMENTO? FORSE PERCHE’ SUA AZIONISTA ? Nei giorni scorsi la Banca d’Italia ha provveduto al commissariamento di Banca delle Marche, a causa del patrimonio sotto il limite legale e nessun socio disponibile alla ricapitalizzazione per circa 400 milioni di euro. Come si legge in una nota: “La Banca d’Italia, con provvedimento del 27 agosto, ha disposto la sospensione, in via temporanea, degli organi con funzioni di amministrazione e controllo di Banca delle Marche. Come commissari sono stati nominati Giuseppe Feliziani e Federico Terrinoni. Gli organi si sono già insediati”. Le ispezioni di Bankitalia su Carige ''hanno confermato la presenza di estese lacune nei sistemi di governo e controllo con conseguenze sulla gestione dei rischi''. Risulta ''elevata'' l'esposizione ai rischi creditizi e reputazionali, soprattutto con riguardo alla gestione della gran mole di crediti concessi a singoli gruppi ''e alle situazioni di conflitto d'interesse che investono le compagnie assicurative controllate''. Cio' si sarebbe potuto evitare, osserva Bankitalia, se in Carige avessero funzionato i contrappesi ''necessari a garantire un'efficace dialettica interna''. Nei rilievi degli ispettori c'è anche la scollatura tra il presidente Berneschi e gli azionisti di riferimento che avrebbe comportato ''ritardi e incertezze nel percorso di riposizionamento strategico e nella realizzazione del piano di rafforzamento patrimoniale'' chiesto da Bankitalia. Nella relazione si lamenta ''l'elevata concetrazione'' degli affidamenti ai singoli gruppi e su pochi settori (porti e costruzioni). Problemi anche sulla lotta al riciclaggio. In Banca ci sarebbe ''una cultura aziendale poco sensibile alla materia''. Dalla semestrale al 30 giugno 2013 i crediti deteriorati di Banca Carige sono aumentati al 14,8% contro il 10,8% di un anno prima passando da 2,9 a 4,2 mld di euro; le sofferenze sono passate dal 5,4 al 7,5%, il Core Tier 1 (patrimonio) si pone sotto al soglia prudenziale dell’8%; i ricavi da servizi da 183,1 a 259,4 milioni di euro, prova provata di un rincaro dei costi dei conti correnti bancari, attestati a 365,80 euro l’anno, con la scadenza dei prestiti BCE LTRO pari a 7 mld di euro nel 2015. La valorizzazione della quota di possesso della Banca centrale, che la maggior parte delle banche ha iscritto a bilancio al valore nominale, pari complessivamente ad appena 156 mila euro, trova l'eccezione di Banca Carige che ha stimato il valore della Bankitalia pari a 22 miliardi di euro, con l’iscrizione della sua partecipazione del 4% a un valore di circa 900 milioni di euro, mentre stime più prudenziali inducono a calcolare il valore di mercato di Banca d'Italia sotto i 10 miliardi di euro. Adusbef e Federconsumatori, meravigliate dal deterioramento dei conti di Banca Carige gestita dal presidente Giovanni Berneschi (da 25 anni "padre-padrone" dell'istituto di credito e attualmente anche vicepresidente dell'Abi) e da Andrea Traverso presidente del collegio sindacale, si aspettano che Bankitalia adotti la stessa misura di Banca delle Marche, con un commissariamento trimestrale per evitare che ci possano essere sorprese nei conti dell’istituto di credito ed eventuali ricadute negative su azionisti e depositanti.

Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Roma,3 settembre 2013

03/09/2013

Documento n.9470

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