BANCHE: AD UN ANNO DALLE LIBERALIZZAZIONI, CONSUNTIVO MAGRO PER I CONSUMATORI
COMUNICATO STAMPA BANCHE: AD UN ANNO DALLE LIBERALIZZAZIONI, CONSUNTIVO MAGRO PER I CONSUMATORI ! PORTABILITA’ DEI MUTUI, SURROGA,CANCELLAZIONE IPOTECA, PENALI, SIMMETRIA SUI TASSI: LE BANCHE CONTINUANO,COME SE NULLA FOSSE ! 5 MILIARDI DI EURO SOLO DA MANCATO ADEGUAMENTO DEI TASSI SUI DEPOSITI. Esattamente un anno fa,il 2 luglio 2006, il pacchetto Bersani sulle liberalizzazioni, fu salutato con grande favore dalle associazioni dei consumatori,che si erano battute per l’abolizione delle spese di chiusura dei conti correnti e del trasferimento titoli; per l’abrogazione delle penali sui mutui e la cancellazione gratuita dell’ipoteca; per l’attuazione della “surroga” già prevista dal Codice Civile e la simmetria dei tassi di interessi,sia sui depositi che sugli impieghi quando varia il costo del denaro; per l’abolizione della commissione di massimo scoperto,già cancellata da sentenze di Cassazione. Ad un anno di distanza,il consuntivo- almeno per gli utenti dei servizi bancari- non è esaltante, sia per una consolidata prassi bancaria adusa ad aggirare le norme, che per la definizione di parte del decreto Bersani,che nonostante l’interpretazione autentica delle norme con apposita circolare del D.G. del Ministero dello Sviluppo Economico, vengono in gran parte disapplicate. 1) Simmetria dei tassi. L’art.10 del decreto Bersani obbligava le banche ad un adeguamento automatico dei tassi bancari, debitori e creditori, che devono essere adeguati in contemporanea con le variazioni stabilite dalla Bce. In un anno, la Bce ha effettuato 5 aumenti del costo del denaro,pari all’1,25%. Dalle 5 decisioni BCE (agosto, ottobre e dicembre 2006; marzo e giugno 2007),le banche italiane, hanno tempestivamente aumentato il costo del denaro sui mutui,prestiti personali fidi e finanziamenti, con una stangata di 1.000 euro l’anno su un modesto mutuo a tasso variabile, senza aumentare minimamente i tassi sui depositi. L’elusione sistematica dell’art. 10 del decreto Bersani, ha consentito alle banche un guadagno illecito sul monte depositi,pari a 680 miliardi di euro, che ha superato i 5 miliardi di euro in un solo anno ! 2) Portabilita’ dei mutui: Recita l'art. 8 del Decreto Bersani: "Portabilita' del mutuo; surrogazione" 1). In caso di mutuo, apertura di credito od altri contratti di (finanziamento da parte di intermediari bancari e finanziari,) la non esigibilità del credito o la pattuizione di un termine a favore del creditore non preclude al debitore l'esercizio della facolta' di cui all'articolo 1202 del codice civile. 2). Nell'ipotesi di surrogazione ai sensi del comma 1, il mutuante surrogato subentra nelle garanzie accessorie, personali e reali, al credito surrogato. L'annotamento di surrogazione puo' essere richiesto al conservatore senza formalita', allegando copia autentica dell'atto di surrogazione stipulato per atto pubblico o scrittura privata. 3. E' nullo ogni patto, anche posteriore alla stipulazione del contratto, con il quale si impedisca o si renda oneroso per il debitore l'esercizio della facolta' di surrogazione di cui al comma 1. (La nullita' del patto non comporta la nullita' del contratto.) 4. La surrogazione per volonta' del debitore di cui al presente articolo non comporta il venir meno dei benefici fiscali". Non esiste una banca italiana o estera operante in Italia,che applica la portabilità del mutuo. Le banche quindi, consigliate dalla corporazione dei notai,che lamentano incertezza e caos nelle registrazioni alla conservatoria che solo loro sarebbero in grado di garantire,hanno l'obbligo di trasferire il mutuo ad una banca più conveniente e senza spese,che chieda meno oneri e tassi inferiori. 3) Equità sulle penali dei vecchi mutui: Adusbef e Federconsumatori, protagoniste indiscusse della trattativa con l'ABI che ha portato al protocollo di intesa per estendere la tutela a 3,5 milioni di mutuatari (3 milioni di mutui a tasso variabile o misto, 500.000 a tasso fisso per un controvalore di 255 miliardi di euro), devono intervenire con banche distratte o in malafede,che fanno orecchioe da mercante perfino su un accordo chiaro,che prevede sconti per tutti i mutui,sia fissi che variabili contratti prima del 2001, con una penale massima dello 0,50% e con una clausola di garanzia dello 0,20% anche per quella penale massima dello 0,50%, che in tal caso diventa dello 0,30%. Ad oltre due mesi dall’accordo, le banche che avevano incassato penali non dovute, fanno fatica a restituire il conguaglio ai consumatori. Solo dopo i reclami degli utenti e gli interventi delle associazioni,le banche cedono, affermando di aver male interpretato la norma, ma si prendono tutto il tempo per i rimborsi,provando anche ad addebitare commissioni illecite e non dovute. 4) Cancellazione della ipoteca sui vecchi mutui: La legge Bersani (Legge 2 aprile 2007 n. 40), oltre ad aver abrogato le penali sui nuovi mutui, ha stabilito una disciplina nuova sulla semplificazione delle cancellazioni ipotecarie (senza bisogno dei notai), applicabile nei casi di estinzione totale dell'obbligazione garantita (compresi gli oneri accessori, quali interessi, spese, ecc.). L'applicabilità delle nuove norme sulla cancellazione automatica dell'ipoteca è espressamente prevista anche ai mutui estinti in precedenza all'entrata in vigore della legge, laddove alle modalità di applicazione,impone che "l'ipoteca si estingue automaticamente all'estinzione della obbligazione garantita del mutuo senza alcun onere aggiuntivo per il debitore. Nei trenta giorni successivi all'estinzione dell'obbligazione l'ipoteca va in uno stato di "stand by", si ha una sorta di ipoteca quiescente, nel senso che essa si estinguerà solo se in tale periodo di tempo il creditore non comunica alla conservatoria un giustificato motivo che ostacola l'estinzione. Quindi per la estinzione automatica dell'ipoteca devono ricorrere due presupposti: l'estinzione dell'obbligazione, il decorso dei trenta giorni dalla predetta estinzione senza che il creditore abbia inviato dichiarazione contraria alla conservatoria. Nonostante la legge sia ben chiara,le banche continuano a provarci, chiedendo da 400 e fino a 1.000 euro,per una cancellazione dell'ipoteca che deve essere estinta gratuitamente alla fine del pagamento dell'obbligazione. Banche e notai,come se nulla fosse, continuano a stipulare contratti di mutuo con penali per estinzione anticipata del 3 per cento ! 5) Abrogazione spese di chiusura conti correnti. Il decreto Bersani prevedeva l’abrogazione totale delle spese di chiusura dei conti correnti e del trasferimento dei titoli Mentre quasi tutte le banche,hanno obtorto collo applicato la norma sulla gratuità dei costi di chiusura,continuano ad applicare costi per il trasferimento dei titoli da una banca all’altra,facendo la cresta sui costi industriali: da 0,30 centesimi a titolo,arrivano a richiedere anche 90 euro per titolo trasferito. 6) Commissione di massimo scoperto. Il disegno di legge collegato,aveva promesso,in applicazione di sentenze di Cassazione,di abrogare la commissione di massimo scoperto,un balzello che appesantisce il costo del credito anche con 6 punti in più su base annua: se il tasso sugli impieghi è mettiamo del 14%, con la commissione si arriva a superare il 20 per cento l’anno. La norma di cancellazione, uscita dalla porta,è rientrata dalla finestra rendendo per talune fattispecie ancor più oneroso di prima il costo del denaro. 7) Swap e derivati. La legge di riforma del risparmio,approvata a settembre 2006,aveva il compito di rendere più trasparenti i prodotti finanziari confezionati da banche ed assicurazioni,per prevenire crack finanziari e vendita di bond bidone ai risparmiatori. Centinaia di migliaia di cittadini,specie piccole e medie imprese,alle quali le banche avevano offerto prodotti derivati dai nomi fantasiosi, per garantirli dal rischio tassi, sono sull’orlo della bancarotta perché tali prodotti non hanno affatto garantito dal rischio. Famiglie indotte ad indebitarsi a tasso variabile,che avevano sottoscritto una copertura contro l’aumento dei tassi sui mutui, dopo aver pagato per tale assicurazione salate commissioni,si ritrovano a corrispondere anche 3.000 euro in più di rata l’anno, senza che lo swap,dal nome fantasioso “vanilla” abbia offerto il paracadute promesso nell’atto della sottoscrizione del contratto. Adusbef e Federconsumatori, che porteranno le banche in giudizio ai sensi e per gli effetti del codice del consumo, chiedono al Governo di non arretrare ed alle distratte autorità vigilanti, di cominciare a fare il loro dovere a tutela dei risparmiatori,dei consumatori e del mercato. Elio Lannutti (Adusbef) - Rosario Trefiletti (Federconsumatori) Roma,2 luglio 200702/07/2007
Documento n.6666