AUTOSTRADE: PER ADUSBEF RESTANO TUTTI I DUBBI SULLA VENDITA MASCHERATA
AUTOSTRADE: PER ADUSBEF RESTANO TUTTI I DUBBI SULLA VENDITA MASCHERATA AD ABERTIS. I MANCATI INVESTIMENTI PER 4 MILIARDI DI EURO,INVECE DI ESSERE UTILIZZATI IN PARTE COME DIVIDENDI STRAORDINARI (3,75 EURO AD AZIONE) DEVONO ESSERE ACCANTONATI IN UN FONDO DI LIQUIDITA’ (DIRETTIVA CIAMPI - COSTA 283/98). INTERESSI DEI BENETTON NON CORRISPONDONO INTERESSI DEL PAESE. L’incontro di oltre 3 ore svolto ieri con l’ing. Castellucci,amministratore delegato di Autostrade, non ha fugato dubbi e perplessità espressi sulla vendita mascherata ad Abertis, sulla questione delle tariffe aumentate negli ultimi 4 anni del 14,8 per cento rispetto al 6,9 per cento di inflazione,sui mancati investimenti pari a 4 miliardi di euro, sull’omessa vigilanza delle autorità preposte ai controlli ed altri quesiti,che avevano indotto Adusbef a presentare ben 2 esposti alle Procure della Repubblica di Roma e di Milano. Dopo l’elezione del Presidente della Repubblica,il nuovo Governo deve affrontare con urgenza una questione riguardante gli interessi strategici dell’Italia,che non sono gli stessi della famiglia Benetton,che ha condotto una spregiudicata operazione di incorporazione con Abertis al di fuori di un criterio di sinergia industriale o tecnologica, ma con una logica prettamente finanziaria con la finalità di ridurre rischi "politici" nel caso emergesse un regolatore più severo,rispetto a “regolatori amici” (dall’Anas al ministro delle Infrastrutture). Bisogna anche rivedere la benevolenza grazie alla quale sono stati concessi aumenti tariffari,nel quadriennio 2002-2005 pari al 14,8 per cento rispetto al 6,9 per cento di inflazione,basati sull'aggiornamento al 100% dell'inflazione (in Spagna è del il 75%); la produttività legata all'incremento del traffico; la qualità dei servizi; la remunerazione per gli investimenti futuri,che non sono stati in gran parte realizzati. Basti ricordare che gli esperti dei Nars (nucleo di valutazione del ministero dell'Economia) avevano suggerito tariffe più basse del 20% (sui 5 anni 2003-2007) di quelle calcolate dall’Anas: per uscire dalla commistione di interessi, bisogna sottrarre all’Anas (è anomalo che la regolamentazione delle concessionarie sia affidata a una società per azioni) la competenza sulle tariffe, affidando ad un’Autorità indipendente sui trasporti il controllo e la vigilanza sulle concessionarie. Infine,poiché i consumatori italiani,continuano a pagare con i pedaggi,i costi dell’Opa con la quale Schemaventotto ha assunto il controllo di Autostrade,Adusbef chiede che venga applicata la direttiva 283 del 20 ottobre 98 (Costa-Ciampi), la quale prevedeva che i ricavi di tariffe concessi per finanziare investimenti non ancora compiuti, dovessero essere accantonati nell'azienda in un fondo apposito di liquidità da utilizzare per gli investimenti che devono essere effettuati al più presto,per modernizzare le infrastrutture e colmare i ritardi. Il Presidente Elio Lannutti Roma,9.5.200609/05/2006
Documento n.5944