AUTOSTRADE: CI SONO TUTTE LE CONDIZIONI PER LA REVOCA DELLE CONCESSIONI.
AUTOSTRADE: RINCARI ESAGERATI DEI PEDAGGI E MANCATI INVESTIMENTI ! CI SONO TUTTE LE CONDIZIONI PER LA REVOCA DELLE CONCESSIONI. Le società concessionarie che hanno ottenuto negli anni scorsi,puntualmente dalla mezzanotte del 31 dicembre di ogni anno, rincari dei pedaggi superiori al tasso di inflazione a prescindere dagli investimenti e dalla qualità del servizio “pessimo” erogato, invece di intentare azioni giudiziarie contro il ministro Di Pietro,che ha stoppato finalmente l’albero della cuccagna con un congelamento tariffario,farebbero bene ad accelerare gli adempimenti per effettuare investimenti previsti per 3,8 miliardi di euro. Se il Governo dovesse fare sul serio,applicando alla lettera la convenzione, che non prevede aumenti tariffari al buio senza adempiere agli investimenti programmati e mai realizzati, si può arrivare alla revoca delle concessioni per grave inadempimento contrattuale. Bene ha fatto il ministro delle Infrastrutture ad interrompere una prassi consolidata,una vera e propria gara al rialzo tra Anas e ministero su chi arrivava primo ad assecondare i desiderata dell’Aiscat, attivando le procedure contro "quattro o cinque concessionarie tutt’ora inadempienti, per arrivare entro giugno alle formali contestazioni per grave inadempimento, dopo la quale le concessionarie avranno dodici mesi di tempo per mettersi in regola. In caso contrario e’ prevista la revoca della concessione". Poichè spesso la mancata realizzazione delle opere indispensabili per modernizzare il paese che giustificavano gli aumenti dei pedaggi, sembra sia dovuta a colpa del concessionario, la conseguenza non e’ il blocco delle tariffe ma la revoca della concessione. Adusbef infine, risponde positivamente all’appello del ministro: "Vedo che tutti i giorni questi signori si soffermano a fare ricorsi e polemiche e si arrabbiano se qualcuno li controlla. Affido agli utenti il compito di fare le loro valutazioni su questi comportamenti". Le valutazioni dei consumatori ed utenti,spesso intrappolati nella rete a fronte di qualche lieve nevicata,costretti anche al pagamento del pedaggio,dopo notti passate all’addiaccio, sui comportamenti delle concessionarie, sono negative,sia per i mancati investimenti che per gli aumenti esagerati a prescindere dalla qualità del servizio. Invece di ricorsi in Tribunale,l’Aiscat –il cui presidente Palenzona faceva anche parte del clan dei furbetti- dovrebbe attivarsi per realizzare quelle opere comprese negli aumenti e non realizzate,indispensabili per ammodernare la rete. Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,15.3.200716/03/2007
Documento n.6492