AUTORITA’ TLC: IL TAVOLO DI CONSULTAZIONE PERMANENTE PUO’ ESSERE UNA BUONA BASE DI PARTENZA....

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COMUNICATO STAMPA AUTORITA’ TLC: IL TAVOLO DI CONSULTAZIONE PERMANENTE CON LE ASSOCIAZIONI DI CONSUMATORI, PUO’ ESSERE UNA BUONA BASE DI PARTENZA, PER DIRIMERE LE CONTROVERISE E PREVENIRE I CONTINUI, INACCETTABILI ABUSI,DEI GESTORI TELEFONICI, CHE OPERANO AL DI FUORI DELLE PIU’ ELEMENTARI REGOLE, PER CONSEGUIRE PROFITTI SULLA PELLE DEGLI UTENTI. IL TAVOLO DOVRA’ STRONCARE LA POLITICA DI MARKETING DI PRIMARIE AZIENDE,VOLTE AD APPIOPPARE SERVIZI TELEFONICI NON RICHIESTI A 2 MILIONI DI CONSUMATORI, PER UN GUADAGNO ANNUO DI OLTRE 200 MILIONI DI EURO. Il tavolo di consultazione permanente con le associazioni dei consumatori,varato oggi dal Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, è una buona base di partenza per dirimere le controversie e prevenire i continui,inaccettabili abusi,da parte degli operatori telefonici, che ricorrono a tutti i mezzi anche illegali,per conseguire profitti sulla pelle dei consumatori e delle famiglie. L’immediata attuazione di un piano di rafforzamento degli interventi regolamentari a tutela dei consumatori,nel quadro di una costante e trasparente collaborazione con le stesse Associazioni, basate sulla pubblicazione dei provvedimenti sanzionatori; il rafforzamento della regolamentazione e l’inasprimento delle sanzioni in materia di servizi non richiesti e uso abusivo delle numerazioni, con l’adozione anche di misure cautelari; ladozione di forme di fatturazione completamente separate fra telefonia di base e servizi aggiuntivi; la diffida per tutti gli operatori a rispettare le regole vigenti, che prevedono che non possa in nessun caso essere sospeso il servizio telefonico di base in pendenza di dispute o in generale in caso di insolvenza relativa ai servizi addizionali; l’emanazione di norme a tutela dei minori per prevenire fenomeni di pornografia all’interno dei telefoni cellulari, va nella direzione richiesta,anche con durezza, da Adusbef e Federconsumatori. I servizi telefonici non richiesti appioppati ogni anno con i più disparati espedienti a 2 milioni di consumatori,generano un volume di affari stimato in 300 milioni di euro,con un costo pro-capite pari a 150 euro ad utente e con profitti,al netto dei reclami e delle restituzioni delle somme a quei cittadini più attenti, che una volta accortisi del bidone, non si stancano di reclamare la restituzione delle somme scontrandosi col muro di gomma dei consenter,pari a circa 200 milioni di euro, frutto di politiche di marketing e di scelte aziendali,devono cessare. Adusbef e Federconsumatori hanno presentato decine di esposti all’Autorità Giudiziaria ed all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, deprecando metodi truffaldini anche perseguibili penalmente,di affibbiare a vecchi di 90 anni,veri e propri “pacchi” inviati per l’attivazione di internet veloci,segreterie telefoniche, piani tariffari che fanno guadagnare solo i proponenti e non certo di far ottenere risparmi sulle bollette telefoniche, ed altre astruserie che dovranno essere disdettati qualora i malcapitati utenti si accorgono di non averli mai richiesti, hanno assunto forme di vero e proprio allarme sociale. Adusbef e Federconsumatori,che non hanno sottoscritto alcun protocollo d’intesa con Telecom Italia, deplorano comportamenti ambigui e dannosi per i consumatori,poiché non è possibile legittimare pratiche illecite,spesso fraudolente e truffaldine come i servizi non richiesti appioppati ogni anno da Telecom Italia a cittadini,con la dizione “soddisfatti o rimborsati”,come recita il cappello di un accordo sottoscritto con alcune associazioni minoritarie di consumatori. Elio Lannutti (Adusbef) Rosario Trefiletti (Federconsumatori) Roma,26.10.2006

26/10/2006

Documento n.3806

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