Antonveneta: Consob imponga una contro Opa.

in Comunicati stampa
BANCA ANTONVENETA: L’INDUBBIA AZIONE DI CONCERTO DELLA POPOLARE DI LODI, ISPIRATA DA UN GOVERNATORE DI BANKITALIA “SUB PARTES”,DEVE INDURRE CONSOB AD IMPORRE UNA CONTRO OPA AD UNIPOL,BENETTON,RICUCCI,HOPA,DANDO LA POSSIBILITA’ AL MERCATO E NON AGLI “AMICI”, DI SCEGLIERE L’OFFERTA MIGLIORE. QUALORA FOSSE VERO CHE IL PROTETTORATO DI FAZIO SU FIORANI,ABBIA COPERTO LA DEBOLEZZA PATRIMONIALE DELLA BANCA DI LODI,VIOLANDO I CRITERI CONTABILI IAS, IL SIGNOR GOVERNATORE DOVREBBE SBRIGARSI A DIMETTERSI RITIRANDOSI AD ALVITO ! SU TALI PRESUNTE VIOLAZIONI DELLE REGOLE IAS E DELLA BANCA DEI REGOLAMENTI INTERNAZIONALI,ADUSBEF PRESENTA UN ESPOSTO ALLE PROCURE DELLA REPUBBLICA. Sull’indubbia azione di concerto nel rastrellamento delle azioni Antonveneta ispirata,se non imposta dal Governatore della Banca d’Italia Fazio a “banchieri amici” per continuare a proteggere l’inefficienza delle banche italiane con licenza di scippare i correntisti,la Consob deve verificare l’azione di concerto tra Popolare di Lodi, Unipol, Hopa, Ricucci e Benetton per l’acquisto di azioni Antonveneta, anche in relazione al possibile superamento della soglia rilevante del 30 per cento ai fini del meccanismo di Opa. Al 31 marzo scorso infatti, la Popolare di Lodi Lodi deteneva ufficialmente il 7,974 per cento della Antonveneta, ma potrebbe già essere arrivata vicina al 10 per cento considerando il passaggio ai blocchi di 6 milioni di azioni Antonveneta, pari al 2 per cento del capitale, al prezzo di 25 euro, lo stesso dell’Opa lanciata dall’olandese Abn Amro. Ieri il “banchiere amico” della Popolare di Lodi signor Giampiero Fiorani, avrebbe ottenuto il via libera dal Governatore di Bankitalia Fazio a salire oltre il tetto del 10 per cento per arrivare fino alla successiva soglia rilevante fissata al 15 per cento,al termine di un incontro di tre ore a Palazzo Koch che ha seguito il summit di primavera con le 15 maggiori banche. Ma la strana agitazione del Governatore nel difendere alcune banche, basata sugli esclusivi criteri dell’”amicalità” e non su quelli più seri e rigorosi della patrimonializzazione,rischiano di inciampare in qualche Procura della Repubblica. Adusbef infatti,ha presentato un esposto-denuncia alle Procure di Milano e di Roma,in merito a precise accuse mosse da un quotidiano economico sulla scarsa patrimonializzazione della Banca Popolare di Lodi e sulla sua irresistibile ascesa,favorito dal Governatore di Bankitalia Fazio. Secondo tali precise accuse,il Governatore della Banca d’Italia Fazio,avrebbe predisposto una normativa di attuazione dei criteri contabili IAS spalmata nel tempo,ricalcolandola con l’esclusiva finalità del banchiere “amico” di poter continuare ad acquisire banche e casse di risparmio. Bankitalia quindi,avrebbe consentito di crescere negli anni attraverso un particolare meccanismo: le fondazioni bancarie che cedevano alla Popolare di Lodi il controllo dei propri istituti,reinvestivano l’equivalente,o parte di esso,nella banca controllante,ma non senza essersi controgarantiti un diritto alla rivendita con una speciale clausola. Senza criteri Ias,l’equivalente di tali opzioni put non andava computato a detrazione della banca: un’adozione sul bilancio prossimo di tali criteri porterebbe automaticamente la Popolare di Lodi sotto la linea del patrimonio di riserva dovuto,per oltre 1,5 miliardi di euro. Per evitare tale sconfinamento, il Governatore ha concesso qualche anno di tempo all’”amico” Fiorani,direttamente interessato ad una norma “ad personam” adottata in contrasto della normativa Ias e con le precise,stringenti indicazioni della Banca dei Regolamenti Internazionali. Per tali ragioni,Adusbef ha presentato esposti-denunce alle Procure della Repubblica,chiedendo di verificare la fondatezza o meno di tali pesantissime accuse le quali,se confermate,dovrebbero indurre il signor Governatore Fazio a dimettersi ritirandosi ad Alvito per meditare ! Il Presidente Elio Lannutti Roma,6.4.2005

07/04/2005

Documento n.4594

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