“AFFAIRE FIORANI- BPL-ANTONVENETA”: SI STRINGE LA MORSA GIUDIZIARIA SUL GOVERNATORE

in Comunicati stampa
“AFFAIRE FIORANI- BPL-ANTONVENETA”: SI STRINGE LA MORSA GIUDIZIARIA SUL GOVERNATORE DAL BACIO IN FRONTE,VERO E PROPRIO CAPO DEI “FURBETTI DEL QUARTIERINO”, SCHIERATI DA FAZIO A DIFESA DELL’ITALIANITA’ DELLE BANCHE. ADUSBEF ORGOGLIOSA DI AVER DENUNCIATO LE MALEFATTE DEL GOVERNATORE, CHE HANNO DATO IMPULSO ALL’INCHIESTA,RAVVISA TROPPA DEFERENZA DELLA PROCURA: SE LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI,SONO INGIUSTIFICATI TALI PRIVILEGI. E PERCHE’ FAZIO NON E’ STATO ANCORA ISCRITTO SUL REGISTRO DEGLI INDAGATI ? ADUSBEF INVIA ALLE PROCURE DI ROMA E MILANO I DOCUMENTI SULLA SCALATA DI BPL ALLA POPOLARE DI CREMA,CENSURATI DA CONSOB E CONOSCIUTI DA BANKITALIA. Le ripetute denunce di Adusbef alle Procure della Repubblica di Roma e di Milano sul rastrellamento occulto delle azioni Antonveneta da parte dei “furbetti del quartierino” schierati dal Governatore Fazio a difesa dell’italianità delle banche,che hanno procurato gravissimo discredito internazionale e minato la credibilità delle istituzioni,cominciano a dare i loro frutti. Dopo la rovinosa caduta del ragionier Fiorani,”il banchiere di Dio e del Governatore”,accusato di una sfilza di reati penali e di gravissimi atti di pirateria finanziaria,comincia ad essere segnata anche la sorte di un Governatore che ancora si considera infallibile “io non sbaglio mai”,anche se sembra inaccettabile la deferenza giudiziaria verso Fazio: non si comprende per quale ragione,il regista occulto della scalata ad Antonveneta,possa godere di trattamenti di favore anche da parte delle Procure. Fazio è stato per troppi anni tra i pochissimi “intoccabili” del Paese, ed è stato proprio questo status che gli ha consentito di fare il bello ed il cattivo tempo con Opa,fusioni,incorporazioni,crack finanziari,tra i quali Bipop-Carire,Cirio e Parmalat,tra i più eclatanti: la cautela della Procura di Roma è d’obbligo,ma la deferenza ed i privilegi,sono inaccettabili e violano il principio di uguaglianza. Poiché lo stesso schema utilizzato per la scalata ad Antonveneta venne utilizzato dal ragionier Fiorani per acquisire la Popolare di Crema,metodo già allora duramente censurato dalla Consob ed inviato alla Banca d’Italia,Adusbef è andata a ripescare il documento Consob e lo ha inviato alle Procure di Roma (affinché venga contestato anche quel trattamento di favore nel corso dell’interrogatorio di Fazio),Milano e Lodi. La Consob accertò infatti che la BPL,mediante la controllata Banca Mercantile Italiana (allora diretta da Fiorani) diede mandato ad una società svizzera, la Summa s.a., e per essa al sig. Cerea Giovanni, di acquistare fino al 50,1% di azioni della Banca Popolare di Crema. Le azioni – grazie ai finanziamenti di due banche straniere la S.B.S. di Lugano e la UBS di Londra, garantiti dalla BPL – vengono acquistate in tre tranches fino a raggiungere, il 31.12.1997, il 34,32% del pacchetto azionario di BPC. La Consob ha documentalmente accertato che Fiorani dava gli ordini di acquisto e di vendita, ma mai la titolarita’ di questi titoli fu comunicata ne’ alle Autorita’ competenti ne’ registrati nei bilanci societari. Dal 13.11.2001 al 26.4.2002, la Consob ha compiuto una verifica ispettiva nei confronti della BPL a seguito della quale gli ispettori proposero di contestare al rag. Fiorani, nonchè alla BPL, la violazione dell’art. 1/5 della Legge n. 216/1974 relativamente all’omissione dell’invio alla Consob delle comunicazioni inerenti le violazioni delle partecipazioni rilevanti detenute nella B.P.C.. Nella stessa relazione si propose alla Consob di trasmettere la relazione alla Banca d’Italia ed all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di cui all’art. 2621 del c.c. (false comunicazioni sociali). La Procura di Lodi accertò il reato, ma il GIP archiviò sostenendo che il reato sarebbe stato prescritto. Per questo Adusbef ha inviato le contestazioni Consob,trasmesse alla Banca d’Italia,sulla scalata della ex BPL alla Banca Popolare di Crema, alle Procure di Roma e Milano,confidando in una formale apertura di inchiesta. Il Presidente Elio Lannutti Roma,20.9.2005

20/09/2005

Documento n.5055

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