AFFAIRE CONVERTENDO FIAT:CONSOB RICONOSCE BUONE LE RAGIONI ADUSBEF, CHE AVEVA DEPOSITATO,IL 27.9.2005, UN ESPOSTO ALLA PROCURA DI MILANO.

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA AFFAIRE CONVERTENDO FIAT:CONSOB RICONOSCE BUONE LE RAGIONI ADUSBEF, CHE AVEVA DEPOSITATO,IL 27.9.2005, UN ESPOSTO ALLA PROCURA DI MILANO. SIAMO TUTTI TIFOSI CONVINTI DEL RISANAMENTO DELLA FIAT,MA NEL RISPETTO DELLE REGOLE E DELLA LEGALITA’ VIOLATA. ORA LA PROCURA DI TORINO,CHE HA AVOCATO INDAGINE PROCURA MILANO, FACCIA PIENA LUCE SULLA VICENDA. Sull’ affaire Ifil-Exor,più nota come convertendo Fiat,che permise alla famiglia Agnelli di mantenere il controllo del 30 per cento del Lingotto anche dopo la conversione in azioni Fiat del prestito delle banche, oggetto di una pronuncia odierna della Consob, che ha irrogato sanzioni per 16 milioni di euro e l’incapacità temporanea ad assumere cariche in società quotate per, Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Virgilio Marrone, Adusbef presentò un articolato esposto alla Procura della Repubblica di Milano il 27.9.2005. Dopo la documentazione aggiuntiva depositata alla Procura di Milano il 23 maggio 2006 da Adusbef, Federconsumatori e Banca della Solidarietà del dr. Sergio Cubani, in merito ad una convergenza oggettiva, difficilmente definibile casuale tra le operazioni messe in moto dalla Fiat e la decisione della famiglia di fare l'operazione di equity swap; la comunicazione dell'8 aprile 2005, con la quale Fiat faceva slittare l'assemblea degli azionisti originariamente prevista per il 10 maggio 2005 ad altra data,assieme ad un'altra coincidenza oggettiva datata 26 aprile 2005, giorno della stipula tra Exor e Merril Lynch del contratto definitivo di equity swap per l'acquisto di azioni Fiat ed il comunicato congiunto Fiat-banche,con la conferma della conversione del finanziamento “convertendo in azioni ordinarie Fiat'', che generò iscrizione a giudizio per l'ipotesi di aggiotaggio e ostacolo all'attività di vigilanza il direttore di Ifil, Virgilio Marrone, il presidente Gianluigi Gabetti e l'avvocato degli Agnelli e consigliere di Ifil, Franzo Grande Stevens,una decisione di Cassazione ha avocato alla Procura della Repubblica di Torino,sede della Fiat, la competenza del processo. Siamo tutti strenui tifosi del rilancio e del risanamento della Fiat e siamo d’accordo con l’affermazione testuale del presidente della Fiat e di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo: “ come ho avuto modo di dire più volte nei mesi scorsi, senza l'operazione condotta dagli azionisti nel 2005, che ha garantito stabilità all' azienda, non ci sarebbe stata la Fiat di oggi, a cominciare dai propri vertici"- ma questo passaggio delicato,deve avvenire nel rispetto della legalità,delle regole del mercato,del diritto degli azionisti di minoranza. Adusbef auspica quindi che la Procura della Repubblica di Torino,competente ad indagare per i reati di aggiotaggio ed ostacolo all’attività di vigilanza a carico dei dirigenti sospesi oggi dalle cariche societarie,possa fare presto piena luce sulla vicenda,per rasserenare il mercato ed i diritti dei risparmiatori, con l’auspicio che non possa risentire in alcun modo delle interferenze ambientali. Elio Lannutti (Presidente ADUSBEF) Roma,13.2.2007

13/02/2007

Documento n.6427

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