ACQUA MONODOSE NEI BAR: bene, ma servono controlli

COMUNICATO STAMPA ADOC-ADUSBEF-FEDERCONSUMATORI 9 aprile 2005 ACQUA MONODOSE NEI BAR: OLTRE ASPETTI POSITIVI SONO NECESSARI INTERVENTI IN TEMA DI SMALTIMENTO – IN TEMA DI MANTENIMENTO DEL PREZZO - IN TEMA DI MANTENIMENTO DELLA LIBERTA’ INDIVIDUALE DEL CITTADINO DI USUFRUIRE DI QUALSIASI TIPO DI ACQUA. Ogni normativa che vada nella direzione di assicurare il consumatore è vista con positività dalle nostre associazioni. Infatti, servire alimenti o come nel caso specifico, l’acqua nei bar in maniera sigillata e monodose, evitando la mescita da bottiglie già aperte, contiene aspetti postivi in tema di sicurezza nella somministrazione e di eventuale e possibile tracciabilità qualora vi fossero dei problemi, Certo è che questa operazione porrà seri problemi di logistica, di smaltimento e di riciclo, peraltro assai carenti nel nostro paese, dovuti al forte incremento di produzione dei contenitori, e non dovrà in alcun modo scaricare i costi sul consumatore finale (intendiamo che dal bicchiere al monouso sigillato si mantenga lo stesso prezzo) , né soprattutto togliere la libertà al cittadino di chiedere ed usufruire dell’acqua di rubinetto del bar, come qualcuno molto interessato vorrebbe fare intendere essere l’interpretazione della norma. Lo vogliamo ribadire con grande determinazione: il cittadino consumatore deve mantenere questo diritto ed il consiglio che noi diamo è anche quello di utilizzare acque potabili delle reti urbane che sono il più delle volte migliori delle acque minerali e senza ombra di dubbio anche 500 volte meno costose. Vogliamo ricordare che con questa normativa i contenitori potrebbero aumentare di oltre 4 miliardi di pezzi (dato che il consumo nei bar à di 1,3 miliardi di litri). Qualora vi fossero solo 10 centesimi di aumento per ogni dose (pari a 250 ml.) la ricaduta negativa dei costi sarebbe di oltre 400 milioni di euro all’anno, pari a circa, lo vogliamo ricordare 800 miliardi di vecchie lire.

11/04/2005

Documento n.2965