ABI-BANKITALIA: SCANDALOSO INCIUCIO A DANNO RISPARMIATORI - UTENTI
COMUNICATO STAMPA ABI-BANKITALIA: SCANDALOSO INCIUCIO A DANNO RISPARMIATORI - UTENTI. La scandalosa gestione del credito e del risparmio da parte di un sistema bancario inefficiente costoso e vessatorio perché colluso con la Banca d’Italia, non poteva trovare migliore conferma nella riunione odierna del comitato esecutivo dell'Abi, dove accantonando ogni decenza ed equidistanza hanno preso parte, oltre al Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, i Vice Direttori Generali Giovanni Carosio e Anna Maria Tarantola (capo di una assente vigilanza bancaria), e il Funzionario Generale, Claudio Clemente. In nessun paese del mondo i vigilanti (Bankitalia) sono posseduti nell’azionariato dalle banche vigilate ed in nessun assetto normativo, che oltre alla decenza contempli l’equidistanza tra controllori e controllati, sono i governatori che vanno a discutere col cappello in mano dai banchieri, entrambi artefici e massimi responsabili della crisi sistemica. Quale credibilità potrà avere una Banca d’Italia,i cui massimi dirigenti vanno nella sede dell’Abi, probabilmente per discutere sulle migliori strategie ed artifizi per piazzare, ai risparmiatori scottati e già frodati, obbligazioni bancarie pari ad oltre 230 miliardi di euro, che scadono nei prossimi mesi ed entro il 2011, i cui rendimenti sono inferiori ai titoli di Stato,che vengono sconsigliati in sede di rinnovo agli sportelli per favorire i bond bancari emessi in contropartita diretta ? Non basta trovare il precedente dell’ex Governatore Guido Carli,che nel 1970 avrebbe partecipato ad un incontro con il Comitato esecutivo dell'Abi, per giustificare l’evidente collusione tra vigilanti e vigilati a danno di consumatori,risparmiatori, piccole e medie imprese e famiglie sempre più saccheggiate ed usurate da quell’intreccio perverso ed incestuoso di interessi Banche/Bankitalia. Qualora le banche volessero continuare a svolgere il loro ruolo di sostegno alle imprese e alle famiglie (e dubitiamo lo abbiano mai fatto), invece di nascondere il dito ditero la patrimonializzazione e gli effetti di Basilea, hanno il dovere di armonizzare tassi,costi e condizioni al contesto europeo, non chiedere i soliti favori alla politica,ai governi ed alle autorità vigilanti, per armonizzare solo taluni “aspetti normativi”,ossia una minore tassazione, addossata alla collettività e già abbondantemente scaricata sulla clientela.31/01/2011
Documento n.8839