TARIFFE: IL GOVERNO,GIANO BIFRONTE, REGALA ALLEGRI AUMENTI AI MONOPOLI NATURALI ED AI "CAPITALISTI DEI PEDAGGI".
4 - QUESTO CATRICALÀ BISOGNERÀ PROMUOVERLO PERCHÉ STA CREANDO UN SACCO DI PROBLEMI A BENETTON Questo Catricalà bisognerà promuoverlo perché sta creando un sacco di problemi. È questa l’opinione che corre in molti ambienti dove le prese di posizione del calabrese presidente dell’Antitrust fanno più male del suo idolo calcistico Gattuso. L’ultima è micidiale e riguarda la bocciatura delle nuove convenzioni per le autostrade. È una decisione che crea un sacco di problemi ai concessionari e blocca gli aumenti automatici delle tariffe. A dolersene sono in primo luogo i Benetton che dopo Autogrill, hanno acquistato nel ‘99 il 30% di Autostrade e con i ricchi proventi degli automobilisti si sono allargati su Telecom, Mediobanca, Aeroporti. Purtroppo Gilberto Benetton, leader della famiglia che 42 anni fa trovò la fortuna in un telaio, non ha più tra le mani quel Giancarlo Elia Valori che con la prova di forza dell’altro giorno in Campidoglio, ha dimostrato di essere ancora un protagonista del Palazzo. Al suo posto c’è a capo di Autostrade il più modesto Giovanni Castellucci, un manager di Senigallia che dopo un master alla Bocconi ha lavorato in Barilla e nel 2006 ha preso il posto dell’incazzoso don Vito Gamberale. È un uomo senza immagine che pesa poco dentro l’Aiscat, l’Associazione dei concessionari autostradali, dove a pesare invece c’è il massiccio Fabrizio Palenzona. Costui è nato nel segno della Vergine, ma l’abitudine di saltellare a destra, al centro, a sinistra, tra finanza laica e cattolica, gli ha fatto perdere qualsiasi illibatezza. Dall’alto del suo metro e 90 e dei 150 chili che si porta addosso con disinvoltura, Palenzona è partito all’attacco del calabrese Catricalà e con inusitata enfasi ha detto: “la certezza del diritto resta in Italia una meta difficile da raggiungere”. Ci sarebbe tanto da dire su questo appello alla legalità da parte di un uomo che è stato chiamato in causa per i conti misteriosi sulla Banca del Gottardo di Montecarlo, ma non è il momento di andare tanto per il sottile. Adesso i vari Gavio, Benetton e Ligresti, che secondo Cossiga “raccolgono soltanto i frutti della loro ingordigia”, si mettono nelle mani di questo politico consumato per contenere l’offensiva di “Ringhio” Catricalà. 5 – CORRIERE DELLA PASSERA Avviso ai naviganti: “Si avvisano i signori naviganti che le due pagine dedicate ieri dal “Corriere della Sera” al piano Passera per Alitalia, non contenevano alcuna notizia. L’operazione giornalistica è stata fortemente voluta da BancaIntesa (azionista forte del giornale di Paolino Mieli) per giustificare la complessità di un’operazione che rimane nelle nuvole”. Dagospia 07 Luglio 200807/07/2008
Documento n.7406