ROM,ROMA,SICUREZZA: IL VELTRONISMO DI CELLULOIDE,AMMANTATO DI FALSO BUONISMO,MOSTRA LE SUE EVIDENTI CREPE.
“IL FOGLIO” TRACCIA LO SLOGAN, “IL MESSAGGERO” LO DIFENDE: CI DOVEVA SCAPPARE IL MORTO PER MOSTRARE IL VERO VOLTO DEL “MODELLO ROMA” - "GIOVANNA? HANNO INIZIATO A UCCIDERLA 7 ANNI FA, QUANDO LE BARACCOPOLI HANNO INVASO LA CITTÀ"… Pare un bollettino di guerra, ma è solo il Messaggero. Oggi il quotidiano di Caltagirone fa paura, ma perché a fare paura è una città intera, abbandonata al suo destino oramai da anni. Lo scrive senza fronzoli la prima pagina: “Baraccopoli, crimini e degrado: quella realtà che era sotto gli occhi di tutti ma non si voleva vedere”. Rincara il capo della Polizia Antonio Manganelli: “A Roma scontiamo l’effetto di troppi anni di impunità”. Rilancia ancora di più il prefetto Carlo Mosca: “Una tragedia figlia del degrado ambientale. Nella Capitale negli ultimi anni l’insicurezza è cresciuta insieme nell’illegalità”. Altro giro di pagine, altre accuse: “Una catena di violenze che nessuno ha voluto vedere. Dal raid al trullo di un anno fa agli stupri di Tor Vergata: le tappe dell’escalation di paura a Roma”. Sono settimane che il quotidiano diretto da Roberto Napoletano batte sul tasto della mancata sicurezza a Roma. Oggi è un fiume in piena: “Giovanna Reggiani non è stata ammazzata martedì notte. No, hanno cominciato ad ucciderla sei, sette anni fa, quando il fiume di disperati ma anche di delinquenti ha cominciato ad ingrossarsi sul serio. Tutti lo vedevano, molti non lo guardavano, in tanti facevano finta di nulla. Hanno cominciato ad ucciderla quando le baraccopoli hanno sconvolto le periferie, hanno occupato le rive del Tevere”. Per Walter Veltroni non c’è gestione della crisi che tenga. E’ riuscito a evitare la catastrofe, intestandosi l’accelerazione governativa. Ma i cittadini romani quando si tratta di arrivare con le proprie gambe la sera a casa non hanno bisogno che qualcuno gli ricordi che i lampioni sono rotti e le strade buie. E le aperture dicono da giorni a caratteri subitali: “Orrore a Roma”. E’ la pietra tombale sul tanto decantato “Modello Roma”. A dare il copyright giusto ci ha pensato, come al solito, quel perfido di Giuliano Ferrara, che oggi spara in prima: “Modello Rom”. Dagospia 02 Novembre 200702/11/2007
Documento n.6924