MONITORAGGIO ADUSBEF SUL COSTO DELLA VITA E RETRIBUZIONI IN EUROPA
30/06/2008 I NODI DELLA POLITICA La proposta: meno tasse sui salari in cambio di più produttività. Misure anche per energia e infrastrutture Continua la corsa del greggio colpito il mercato dell’auto nelle previsioni di giugno le vendite in calo del 20% ALESSANDRA CHELLO (Il Mattino di Napoli). Il patto per far crescere il Paese è pronto a partire. Entro questa settimana il ministro del Welfare Maurizio Sacconi convocherà i sindacati. Cuore dell’intesa il teorema: meno tasse sui salari in cambio di maggiore produttività. Non solo. Sul tavolo ci saranno anche i capitoli dedicati alle infrastrutture e all’energia. Già perché ormai è un vero e proprio circolo vizioso quello che ruota intorno alla galoppata a briglia sciolta del petrolio. Una corsa forsennata che travolge tutto: dagli alimentari ai carburanti. Pensate che il caro-benzina, per avere lo stesso impatto sul portafoglio medio di un italiano dovrebbe costare in Lussemburgo 4,1 euro al litro. E lo stesso si può dire per la gestione di un conto corrente che, per un cittadino inglese, per avere lo stesso peso di un italiano, dovrebbe costare 151 euro rispetto agli attuali 16. Due calcoli fatti dall’Adusbef che ha elaborato quello che chiama l’indice di «penosità» usato per dimostrare quanto la situazione complessiva delle famiglie di casa nostra, sia ben diversa da quella degli altri partner dell’Ue che sì, in alcuni casi, pagano lo stesso prezzo per gli stessi beni ma, come noto hanno redditi decisamente più bassi. Ad esempio, in Germania, dove la benzina costa poco meno di mezzo centesimo rispetto al nostro mercato (1,505 contro i nostri 1,503 euro), tanto che, anche in confronti che vorrebbero essere dotti si tende ad equiparare i due valori, l’uguaglianza è solo nominale. Infatti, vista la capacità di spesa maggiore in Germania del 12,5%, il litro alla pompa ha un prezzo che impegna molto meno l’automobilista tedesco. Perchè lui avverta la stessa penosità affrontata dagli italiani, in Germania la benzina dovrebbe costare 1,69 euro, cioè 19 centesimi oltre il prezzo nominalmente uguale al nostro. Possiamo quindi affermare che (viste le retribuzioni ed il livello dei prezzi in Italia ed in Germania) il prezzo del nostro litro di 1,503 euro è pari a quello del litro tedesco solo se questo costasse 1,690 euro. Eclatante il dato del Lussemburgo. Il litro costa 1,310 euro, solo 19 centesimi nominali in meno rispetto all’Italia. Valutando però la capacità di spesa del Lussemburgo, superiore alla nostra del 175,6%, perchè un lussemburghese abbia il nostro stesso impegno finanziario nell’acquisto della benzina, le loro pompe dovrebbero portare il litro a ben 4,14 euro. E che dire del mercato dell’auto. La morsa del caro-petrolio e il rialzo delle materie prime non mollano la presa. In attesa dei dati sulle vendite già si rincorrono le voci di un ulteriore crollo delle immatricolazioni di auto nuove negli Stati Uniti ed in Europa. In Italia, dove il dato di giugno verrà diffuso domani, gli esperti stimano uno scivolone del 20%, con immatricolazioni che potrebbero scendere fino a 180.000 unità, contro le 229.000. Altro esempio viene fornito per quanto riguarda un conto corrente: in Gran Bretagna un conto corrente costa 16 euro annui (fonte Abi). Per affrontare la stessa penosità di un correntista italiano, in Gran Bretagna i costi di un conto corrente dovrebbero essere non 16 euro (quanto paga effettivamente un inglese) ma 151,8 euro. Parallelamente per avere lo stesso impegno finanziario di un correntista inglese, in Italia un conto corrente dovrebbe costare non 133 (quanto paga effettivamente un cliente bancario nostrano, secondo l'Abi) ma 14 euro. VAI ALLO STUDIO: Il PuntO n° 137. Comparazione dei prezzi nei paesi UE. Smantellare i falsi raffronti. Di Mauro Novelli30/06/2008
Documento n.7383