BANCHE: S'ALZA IN VOLO UNA PASSERA (BOLLITA). CHE PRESTO SI SCHIANTERA' IN PICCHIATA...

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PASSERA E SALZA NEL CARRELLO DEI BOLLITI DI SANTA INTESA - DA EXXOR A EXIT PER CHI SNOBBÒ CON PAROLE FEROCI I COSTOSI TREMONTI BOND - MUCCHETTI, IL PORTA-CROCE DI BAZOLI - L'ASSE CHIAMPARINO-BENESSIA-GIULIETTO tratto da www.dagospia.it Gli uscieri di IntesaSanPaolo sono terribilmente agitati da ieri sera alle 18 quando hanno letto su Dagospia il flash "MF" che annunciava lo stop della trattativa per la vendita di Banca Fideuram (una perla della cassaforte) alla Sacra Famiglia degli Agnelli. A renderli ancora più inquieti è la battaglia che si sta svolgendo su due fronti. Il primo è rappresentato dal conflitto sotterraneo ma reale tra l'amministratore delegato Corradino Passera e il 77enne Abramo-Bazoli che non parla e non scrive, ma sembra conservare ancora forte il suo ruolo di Grande Vecchio. L'altro scontro si sta infiammando invece tra i torinesi del SanPaolo che nell'agosto 2006 hanno dovuto digerire la scalata dei longobardi di Intesa per una fusione che ha lasciato migliaia di morti e feriti. Adesso i nodi di queste due guerre stanno venendo al pettine anche se non si capisce se il pettine sarà nelle mani di Giulietto Tremonti oppure di qualche altro abile mediatore. Resta il fatto che sul fronte interno alla banca sono iniziate le grandi manovre in vista della primavera 2009 quando si dovranno rinnovare le poltrone del Consiglio di Sorveglianza (presieduto da Bazoli) e del Consiglio di Gestione (presieduto dal massiccio Enrico Salza, la Mole Antoneliana della finanza torinese). A farne le spese dovrebbe essere soprattutto Corradino Passera, il banchiere ex-McKinsey che sulla scrivania ha accumulato un'infinità di dossier bollenti e si agita come una trottola nel circuito della politica. È lui l'uomo che ha messo in piedi la cordata dei patrioti italiani per l'Alitalia sulla quale oggi i giornali spendono parole buone, ma di cui non si conosce affatto il reale stato di salute. Ed è sempre lui, il comasco Corradino, che si trova alle prese con le vicende dell'immobiliarista Zunino e di Delta, la società bolognese controllata dalla Cassa di Risparmio di San Marino, il piccolo stato dove si sente un forte odore di manette. Ma non basta, perché Corradino ha messo i piedi dentro le iniziative industriali di Luchino di Montezemolo per l'Alta Velocità e i traghetti, e poi ha costruito con Gerardo Braggiotti il progetto di vendita di Fideuram alla Exxor degli Agnelli. Su questa operazione si può dire tranquillamente che per il momento Corradino ha sbattuto la faccia perché non ha fatto i conti giusti con il fronte interno della sua banca, guidato da taciturno Bazoli che lo ha stoppato. L'operazione per il momento è rinviata sine die e vengono così a mancare quei 3 miliardi di euro senza i quali bisogna vendere altre perle della cassaforte oppure raccattare i costosi Tremonti bond. Secondo l'indiscrezione contenuta in un articolo di Massimo Mucchetti che appare oggi sul "Corriere della Sera", la spaccatura è avvenuta martedì a Milano quando i big di Ca' de Sass si sono ritrovati per ascoltare Giovanni Bazoli. Il pezzo del giornalista, che gli spioni di Telecom chiamavano "mucca pazza", è interessante per molti motivi, ma soprattutto perché fa capire come l'editorialista di via Solferino abbia assunto il ruolo di porta-croce di Abramo-Bazoli, un personaggio che come Cesarone Geronzi non ha alcuna voglia di perdere il tempo al luna park con i nipotini. Ed è proprio Mucchetti che mette allo scoperto il secondo conflitto sul quale si deve misurare Corradino Passera, cioè quello che contrappone i sabaudi del SanPaolo con i longobardi di Intesa. Nella città della Fiat c'è un uomo, Angelo Benessia, che da quando è stato eletto nel giugno dell'anno scorso al timone della Compagnia di SanPaolo (primo azionista con il 9,8% di Intesa) ha tutta l'aria di voler pareggiare i conti con lo sfregio subito nella fusione tra la banca di Torino e quella di Milano. Il 68enne avvocato torinese è un collezionista di cariche (tra l'altro è stato consigliere di Fiat e di Telecom dove ha creato non pochi problemi) e sembra aver capovolto i rapporti di forza che vedevano Enrico Salza troneggiare da decenni nel gotha della finanza locale.In questo gotha Benessia, che sembra godere della fiducia di Tremonti, si è fatto largo creando un asse con il sindaco Sergio Chiamparino, che per la sua carica istituzionale e politica segue con passione le vicende della Compagnia SanPaolo. Anche Mucchetti nel suo articolo conferma il feeling tra il sindaco e l'avvocato, ma non scrive ciò che Dagospia ha appreso dagli uscieri della prima banca italiana che danno per "cotto" Enrico Salza, l'uomo che aveva snobbato con parole feroci i costosi Tremonti bond. In questo clima rovente due uomini sono sulla punta del missile: il primo è il 72enne Salza, diplomato geometra, che probabilmente dovrà lasciare la sua carica dopo l'approvazione del bilancio di quest'anno. Il secondo è Corradino Passera, l'uomo affogato nei dossier caldi di cui probabilmente ha parlato durante l'incontro super riservato della settimana scorsa con Massimo D'Alema e Mario Draghi. La riunione è stata smentita soltanto in maniera ufficiosa, ma partite delicate come quelle di Delta che toccano l'universo "rosso" della Romagna e le presunte inadempienze della Sorveglianza di Bankitalia, sono ragioni sufficienti per confermarne l'attendibilità. Per gli uscieri di IntesaSanPaolo ne vedremo delle belle.

24/09/2009

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