BANCHE. PASSERA' PASSERA NATALE E CAPODANNO? OPPURA ROTOLERA' NELLA POLVERE LA TESTOLINA DI BAZOLI ? ADUSBEF TIFA PER LA PRIMA SOLUZIONE-

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PASSERA PASSERÀ NATALE E CAPODANNO? OPPURA CADRÀ LA TESTOLINA DI BAZOLI? - LOVELY RITA! FINI SARÀ "FARNITANO"? - GUARGUAGLINI SI CONSOLA CON FINI E BERSANI - PER SALVARSI DA GIULIETTO, L'UNICA CARTA DI PROFUMO È VENDERE IL 3,2% DI GENERALI - VIA COL VENETO! PER FARE POSTO ALLA LEGA, PAPI OFFRE A GALAN UN MINISTERO O L'ENEL - WALL STREET JOURNAL DEDICATO A MARPIONNE: "LA STRADA DI CHRYSLER È PIENA DI SASSI" 1 - VIA COL VENETO! PER FARE POSTO ALLA LEGA, PAPI SILVIO OFFRE A GALAN UN MINISTERO O L'ENEL Davanti alla pasta e fagioli e ai 300 invitati che a giugno sono arrivati vicino Padova per le nozze del presidente del Veneto, Giancarlo Galan, il premier di Arcore aveva solennemente promesso che la Regione sarebbe stata ancora governata da questo politico che si definisce "liberale, libertario e libertino". La sposa Sandra Persegato e Marcello Dell'Utri (l'altro testimone insieme al Cavaliere) possono giurare che l'impegno di papi-Silvio nei confronti del "Galan Grande" era assolutamente sincero. La storia è piena di piccoli e grandi uomini che si contraddicono e Berlusconi che si ritiene con umiltà il più grande statista degli ultimi 150 anni non fa eccezione. Per questo motivo l'incontro di ieri tra il massiccio governatore 53enne e il leader del Pdl è stato un naufragio. Il portavoce di Galan, Franco Miracco, non se la sente di confermare questa tesi, ma nella sua infinita miseria Dagospia ha raccolto nelle osterie di Venezia (dove le camice verdi della Lega si comportano come le camice nere) notizie precise sull'esito dell'incontro. E basta vedere le iniziative che nelle ultime ore sono state lanciate per sostenere la candidatura dell'uomo che da 20 anni occupa la scena politica del Veneto. Oltre alla lettera inviata pochi giorni fa da 250 amministratori azzurri in sua difesa, è nato il sito "GalanPresidente" dove si raccolgono le firme per rinnovare la sua candidatura. Per papi-Silvio, frequentatore incauto di feste di compleanno al Sud e di matrimoni al Nord, questa del Veneto è una grana enorme. La Lega vuole a tutti i costi piantare nel Veneto la bandiera del Carroccio e non fa mistero da tempo della sua insofferenza per questo Galan che dopo la laurea in legge all'università di Padova ha preso un master alla Bocconi di Milano e ha lavorato per Publitalia diventando direttore centrale. Da più parti gli uomini di Bossi lo accusano di essere troppo indulgente verso le badanti, i gay, e il federalismo fiscale che, dice Galan, "non riuscirò a vedere fino alla fine della mia vita". Così, mentre Berlusconi riuscirà a scogliere il nodo del Lazio dove Luisa Todini che si è presa sei mesi di tempo per riflettere lascerà probabilmente il passo al gracile Antonio Tajani, quella del Veneto è una battaglia disperata. Per convincere il massiccio governatore ieri ad Arcore sono state fatte offerte meravigliose. A Dagospia risulta infatti che il Cavaliere si sarebbe spinto a offrirgli un ministero di prima grandezza (qualcuno parla addirittura degli Esteri al posto dell'inutile Frattini) e in alternativa, la presidenza di un ente prestigioso come l'Enel. L'incontro di alcune ore è stato definito sereno e molto cordiale, ma sullo sfondo si sta muovendo il fantasma di un "partito bavarese" dove, come scrive il "Corriere della Sera", potrebbero confluire frammenti del Pdl, Udc e addirittura i consensi del Partito Democratico. Prima delle vacanze Piero Fassino aveva strizzato l'occhio all'ex-liberale, libertario e libertino di Padova che dimostra di avercelo duro più di papi-Silvio e di Umberto Bossi. 2 - PER SALVARSI DA GIULIETTO, L'UNICA CARTA DI PROFUMO È VENDERE IL 3,2% DI GENERALI Questa sera Alessandro Profumo si godrà le due partite della Champions League che Unicredit ha deciso di sponsorizzare. Il banchiere ex-McKinsey non sarà presente però domani mattina alla conferenza stampa che la banca ha indetto per le ore 10 nella tensostruttura in piazza del Duomo a Milano dove la Coppa sarà esposta per la gioia dei tifosi. A spiegare il senso di un investimento triennale che costa a piazza Cordusio poco meno di 70 milioni di euro ci sarà Paolo Fiorentino dal quale i fotografi si aspettano un bacio del trofeo del tutto simile a quello per la teca di San Gennaro che avviene a Napoli nonostante l'influenza. Unicredit è l'unica banca sponsor della Champions e ha fatto le cose in grande. Il "tunnel del calciatore" resterà a Milano quattro giorni poi si sposterà a Zagabria, Bucarest, Budapest, Sofia, cioè nelle province di quell'impero europeo che Profumo ha creato negli ultimi tre anni. Tra le tappe previste non c'è Vienna, eppure la capitale austriaca rappresenta una roccaforte importante perché qui opera Bank Austria, l'istituto nato nel '91 e oggi controllato da Unicredit. Intorno a questa banca, dove l'8 luglio sono avvenute strane perquisizioni dopo la denuncia di uno studio legale che rappresenta circa 130 investitori, si sta giocando una partita decisiva. Sembra infatti che il governo austriaco abbia assunto negli ultimi giorni una posizione rigida sui 2 miliardi di aiuti statali che erano stati promessi. In pratica, come spiega anche il "Sole 24 Ore", prima di scucire i denari Vienna vuole sapere se Alessandro il Grande utilizzerà i due miliardi di Tremonti bond che ha prenotato in Italia. Per tutta l'estate Profumo ha preferito il silenzio e si è smarcato nettamente rispetto a Corradino Passera che ha cinguettato come un usignolo fino a sfottere Tremonti perché non vuole farsi condizionare dal ministro dell'Economia. Il banchiere di BancaIntesa ha imboccato la strada della cessione degli asset e il 29 settembre prenderà una decisione sulla vendita di Fideuram alla Sacra Famiglia degli Agnelli. A differenza di Corradino, Profumo non ha in pancia asset e partecipazioni molto redditizie. L'unica carta che può giocare è la vendita del 3,2% di Generali che secondo l'Antitrust avrebbe dovuto cedere quando Unicredit ingoiò Capitalia e che è stata frenata dopo il crollo dei mercati per la vicenda Lehman Brothers. Tra il banchiere genovese e Corradino Passera si sta per giocare la Champions League delle banche, una partita che passa attraverso il rafforzamento dei valori patrimoniali dei due istituti. Sugli spalti ci sono il governo austriaco e quello italiano che vorrebbero barattare i bond con un controllo più diretto delle due banche. Non a caso i ministri di Vienna venerdì scorso hanno chiesto esplicitamente a Unicredit di entrare con una quota azionaria in Bank Austria. A centrocampo c'è Giulietto Tremonti che, oltre a fare l'arbitro nel conflitto politico tra Berlusconi e Fini, aspetta al varco i due banchieri ex-McKinsey, figli di una cultura che ha bollato come inadeguata a capire le esigenze del territorio. 3 - GUARGUAGLINI SI CONSOLA CON FINI E BERSANI Sabato scorso Pierfrancesco Guarguaglini è salito sul palco a Carrara per parlare dei rapporti industriali con gli Usa. Il comandante supremo di Finmeccanica non è un gran parlatore e non ama esibirsi in pubblico, ma l'invito che gli è stato fatto dal Festival Con-Vivere, dedicato quest'anno agli Stati Uniti, è stato l'occasione per rinnovare la sua fiducia nell'America di Obama. Il manager di Castagneto Carducci si è trovato accanto al filosofo Remo Bodei, all'economista fighetto Tito Boeri, al direttore della "Stampa" Mario Calabresi, e all'immancabile generale Carlo Jean. Guarguaglini non ha deluso la platea, ma si è tenuto alla larga dai giudizi sulla situazione della politica italiana. Qualcuno in queste ore lo sta inserendo nell'elenco degli amici di Fini e di Bersani, due leader che Pierfrancesco conosce benissimo e stima in modo particolare. L'unica cosa certa è che si aspettava qualcosa di più dal rapporto con Berlusconi. In particolare, il capo di Finmeccanica sperava di recuperare terreno sul business degli elicotteri per la Casa Bianca dove erano stati stanziati ai tempi di Bush quasi 7 miliardi di dollari. A marzo Guarguaglini si era dichiarato ottimista sulla continuità del contratto miliardario e lo stesso sentimento aveva manifestato a giugno in occasione del caffè che Obama aveva offerto a Washington al premier italiano. Ancora a luglio in occasione del G8 dell'Aquila, il manager di Finmeccanica dichiarava: "credo che a fine settembre ci sarà l'approvazione definitiva del budget". Purtroppo le notizie che arrivano dagli Stati Uniti stanno spegnendo le speranze ed è curioso vedere come i giornali italiani siano spaccati tra chi ritiene che la commessa sia saltata e chi lascia la porta aperta. In questa incertezza il comandante supremo di Finmeccanica sabato ha evitato di pronunciarsi, ma la sua delusione nei confronti di un governo che lo costringe a rincorrere anche il business del nucleare, è un fatto sicuro. A rasserenare l'orizzonte è arrivata però ieri la notizia che Finmeccanica è riuscita a portare a casa attraverso la controllata americana Drs Technologies un contratto da 1,9 miliardi di dollari per la fornitura di tecnologie a infrarossi dell'esercito Usa. Quanto basta per dimenticare gli elicotteri e guardare agli amici Fini e Bersani con rinnovato interesse. 4 - MISTERO PECORINI Fuori i conti! È questa la domanda che da più parti è arrivata alle orecchie di Franco Pecorini, l'amministratore delegato che da circa 30 anni guida Tirrenia. Mancano pochi mesi alla scadenza prevista per la privatizzazione, ma sui numeri della Compagnia di navigazione è buio pesto. L'unica fonte rimane il bilancio 2008 dove il patrimonio era di 357,9 milioni a fronte di debiti per 752. La flotta è costituita da 72 navi di cui 27 adibite ai servizi locali e i dipendenti sono 1.522 più 215 a tempo determinato. Fin qui le cifre sono sicure, ma Pecorini non dice nulla sull'andamento di quest'anno e mette in difficoltà anche il mondo politico. Quella pallida creatura di Antonio Tajani che la generosità di papi-Silvio ha portato sulla poltrona di Bruxelles come commissario europeo, è intervenuta al convegno di Gubbio del weekend scorso (dove Brunetta ha dato fuori di testa) e ha chiesto di avere "entro l'anno un segnale concreto". La stessa cosa l'ha ripetuta a Pecorini il ministro Altero Matteoli in un incontro che si è svolto venerdì scorso al termine del quale non si è capito nulla sulla privatizzazione, ma si è ribadita la volontà di garantire il servizio pubblico e i livelli occupazionali. Pecorini tace, e con lui tacciono anche i manager di Fintecna (Prato, Dettori) che controlla Tirrenia. Il silenzio è calato anche tra i possibili acquirenti della Compagnia e tra questi quel Silvano Cassano di GNV (Grandi Navi Veloci, la società di Luchino) che si era fatta sotto per l'acquisto della Compagnia e aveva parlato di un "disastro enorme". Il mistero continua e Pecorini continua a navigare senza che il bando della gara sia stato emesso mentre i sindacati parlano esplicitamente di una "Alitalia del mare" che avverrà attraverso un inevitabile spezzatino "politico". 5 - WALL STREET JOURNAL DEDICATO A MARPIONNE: "LA STRADA DI CHRYSLER È PIENA DI SASSI" Avviso ai naviganti/1: "Si avvisano i signori naviganti che il "Wall Street Journal" dedica un articolo a Sergio Marpionne intitolato "La strada di Chrysler è piena di sassi". Secondo il giornale americano la società di Detroit avrebbe perso a settembre il 30% del mercato rispetto al 19% delle altre case automobilistiche. Nell'articolo si dice che migliaia di ingegneri hanno lasciato la Chrysler negli ultimi anni e che il lavoro di Marpionne "si sta dimostrando più difficile di quanto si aspettasse". 6 - PASSERÀ PASSERA NATALE E CAPODANNO? OPPURA CADRÀ LA TESTA DI BAZOLI? Avviso ai naviganti/2 - Passerà passerà Natale e Capodanno? Questo è il dubbio che attanaglia il gotha torinese capitanato dal presidente della Compagnia San Paolo Angelo Benessia e dal presidente del Consiglio di gestione di Intesa SanPaolo Enrico Salza, il duplex che sogna di riportare sotto l'ombra della Mole il loro San Paolo scippato dai meneghini Passera-Bazoli. Uno dei due finirà con la testolina che rotola sotto la mannaia del boia. L'"esecuzione" ha una già una data precisa: l'assemblea dell'istituto. A meno che, vista l'aria che tira, Corradino trovi un'altra occupazione... 7 - LOVELY RITA: FINI SARÀ "FARNITANO"? Avviso ai navigati: "Si avvisano i signori naviganti che con la querela sparata da Giulietta "ghedini" Bongiorno un difensore di Feltrusconi non avrà difficoltà a farsi consegnare il fascicolo sulla condanna della pia donna Rita Farnitano che per anni ha abitato proprio di fronte alla Camera dei Deputati. Nel fascicolo Giulietta forse non sa che troverà molte sorprese su alcuni compagni di banco, di destra e di sinistra...

15/09/2009

Documento n.8181

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