MUTUI: LE MANI DELLE BANCHE SULLA GIUSTIZIA FALLIMENTARE

in Sentenze e testi di legge
Interrogazione urgente con risposta in aula Al Ministro dell'Economia e delle Finanze e al Ministro della Giustizia Premesso che: alla data del 31 dicembre 2006 il sistema bancario italiano gestiva tre milioni e duecentomila mutui il 91 % dei quali a tasso variabile; a causa dell'aumento dei tassi, anche di 200 euro al mese, oltre quattrocentomila famiglie italiane si sono trovate a rischio insolvenza; nonostante il decreto Bersani abbia regolamentato la "portabilità" dei mutui, la possibilità di rinegoziarli su un arco di tempo più ampio e la cancellazione automatica (senza ausilio notarile) dell'ipoteca, le banche non ottemperano minimamente a tali norme pretendendo la presenza del notaio per la cancellazione dell'ipoteca o una somma da 800 a 1000 euro più una somma da 1000 a 200 euro per spese notarili per una "nuova" istruttoria anche nel caso di rinegoziazione di un loro vecchio mutuo con lo stesso cliente; tale situazione sta producendo un incremento esponenziale delle esecuzioni immobiliari che sono gestite dai Tribunali ai quali, però, si sta imponendo un supporto tecnico - operativo di personale direttamente collegato alle banche che sono le creditrici più interessate alle vendite degli immobili da loro ipotecati; esemplare il caso del Tribunale Ordinario di Roma - quarta sezione civile esecuzioni immobiliari - al quale il Ministero della Giustizia ha ridotto drasticamente il personale esterno licenziando i 6 lavoratori della Società Insiel, professionalmente apprezzati e utilizzati da oltre sei anni ma sindacalmente "troppo" attivi, mentre le altre società operanti nel settore del penale sono rimaste, fortunatamente, al loro posto; detto Tribunale - previo contatto con l'Associazione Bancaria Italiana, ha raggiunto un accordo con la Asteimmobili Servizi It S. p. A. (già interessata ad una importante convenzione con il Ministero della Giustizia) per un intervento della stessa in fase di vendita, tendenzialmente esteso a tutte le procedure, ma mirato soprattutto ai compendi pignorati di più rilevante valore o di più difficile collocazione sul mercato immobiliare; il personale della Asteimmobili, ad oggi non formato per lavorare alle esecuzioni immobiliari, ha, però, sostituito il personale della Società Insiel; tale Soc. Asteimmobili ha la sede sociale presso l'A.B.I. (via delle Botteghe Oscure 46 di Roma) e come soci un pool di banche: Intesa San Paolo S. p. A., SI TE BA S. p. A., UGC Banca (Gruppo Unicredit), ICCREA Holding, Banca Monte Paschi di Siena, Credit Servicing, Banca Sella, Banco di Desio, Banca Carige, Banca Popolare di Verona e Novara, Interhol 2001 s.r.l., Banca del Piemonte, Bipielle S.G.C., Banca Popolare di Milano, Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Banca Popolare di Lajatico, Banca Popolare di Sondrio; tutto ciò premesso, si chiede di sapere: se i Ministri abbiano valutato il palese conflitto di interesse tra una trasparente gestione delle esecuzioni immobiliari e la Società Asteimmobili che è stata chiamata a svolgere un tale compito - anche se come supporto tecnico all'interno del Tribunale Civile di Roma; se e come intendano porre rimedio alla altrettanto palese azione antisindacale consumata in danno dei lavoratori e delle lavoratrici della Insiel che dal 1° luglio 2007 sono stati licenziati pur riscuotendo la piena fiducia e il pieno apprezzamento dei Giudici addetti alle esecuzioni immobiliari. Senatori Giuseppe Di Lello, Salvatore Allocca, Willer Bordon, Felice Casson, Salvatore Bonadonna

17/10/2007

Documento n.6881

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